Quanto ci mancherà la Smartina, saremo tutti orfani

Bene, diciamolo subito: chi scrive di Smart Fortwo negli anni ne ha comprate ben quattro. E le ha amate tutte. Dalla prima w450 grigio metallizzata con gli interni in pelle nera di inizio anni 2000, alla successiva nera con gli interni color biscotto su cui era montato anche un portabici al posteriore sino alla w452 di colore verde lime mat che non passava certo inosservata. Adesso si può fare outing senza timore di influenzare nessuno. Perché da marzo 2024 la Smart ForTwo non sarà più in vendita. Terminerà infatti la produzione dell’iconica citycar e quindi chi desidera un esemplare dovrà sperare in quanto resta, ancora per poco, disponibile nelle concessionarie. Ripercorriamo la Smart-storia. Lanciata nel 1998 da Swatch e Mercedes-Benz era prodotta da MCC, acronimo di Micro Compact Car. Smart, acronimo di “Swatch Mercedes Art”, era solo il nome del modello. Dal 2002 Smart è divenuto un vero e proprio marchio. Dal 2004, con il debutto della prima generazione di Fourfour a quattro posti la due porte è stata battezzata Fortwo. Tre le generazioni costruite che hanno sostanzialmente mantenuto le stesse dimensioni. La prima era lunga 2,5 metri mentre la seconda e la terza sono arrivate a 2,7 metri. Solo venti centimetri in più ma quanto basta per non poterla più mettere come in un “tetris” in parcheggi di fortuna in cui a volte ci stava giusto una Smart di prima generazione. Quella attuale è la terza generazione ed è stata lanciata nel 2014. Con lei è sparito il motore a gasolio presente sulle due precedenti. Inizialmente è stata proposta con due propulsori a benzina. Entrambi tre cilindi: un 1.0 aspirato da 71 cavalli e un o.9 litri turbo da 90 cavalli equipaggiati con un cambio a doppia frizione a sei rapporti o in alternativa una trasmissione manuale a cinque marce. Dal 2020 sono sparite le versioni termiche ed è rimasta in vendita unicamente la Smart elettrica: la EQ. Al momento del lancio costava circa 30.000 euro. Questa è quella che si può comprare ancora oggi, sottolineiamo per poco. La Smart Fortwo Eq è spinta da un motore elettrico che ha 82 Cv e 160 Nm di coppia e muove le ruote posteriori. La batteria, che pesa 160 kg ed è alloggiata sotto il pavimento, ha una capacità di 17,6 kWh ed è garantita 8 anni o 100.000 km. Per fare “il pieno” è possibile usare la corrente alternata a 4,6 kW o il caricatore di bordo da 22 kW (optional), che consente di ripristinare l’80% in 40 minuti. L’autonomia è di 159 km, sufficienti per gli spostamenti quotidiani. Ma perché cessano le vendite di Smart? La risposta è da cercare probabilmente proprio nell’elettrificazione di una vettura che non era nativa elettrica. Smart EQ ha un peso di poco superiore ai 1.000 chilogrammi con un pacco batterie da 17,6 kWh. Questi due dati sono quelli analizzati da chi se ne intende di elettriche per capire se le prestazioni in termini soprattutto di autonomia sono buone. Basti pensare che la grande Mercedes EQS se da una parte ha un peso di oltre 2.600 chilogrammi, dall’altra ha una batteria da oltre 100 kWh. Vero è che Smart è una citycar ma è un po’ troppo “energivora” rispetto allo standard attuale delle versioni elettriche. Il progetto resta vincente e per questo c’è da aspettarsi che nel giro di un paio d’anni possa ritornare la Fortwo godendo di nuove tecnologie che a parità di dimensioni permetteranno di abbassare i pesi e aumentare l’autonomia. Se non è prevista un’erede di Smart Fortwo a breve, va detto che attualmente ci sono in vendita altri due modelli: Smart #1 e Smart #3. Entrambi elettrici hanno buone prestazioni e grande appeal ma senz’altro poco a che fare con la Smart Fortwo. La “smartina”, così chiamata dai tanti appassionati, è stata amata da molti e soprattutto a Roma che è la città con più Smart al mondo. Tanti quindi gli “Smartorfani” e tra loro ci siamo anche noi.

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