Dacia adesso diventa anche extreme

Le nuove versioni di tutta la gamma sono dedicate soprattutto all’outdoor, L’essenzialità, dote principale di un brand che in Italia continua ad avere successo.

E’ l’italianissimo manager Luca De Meo a guidare la “nouvelle vague” del Gruppo Renault. La “Renaulution” come è stata denominata questa evoluzione molto spinta della Casa della doppia losanga in realtà coinvolge a fondo tutti i marchi del Gruppo di Parigi con una visione e una strategia effettivamente olistiche. Le sfide del cambiamento epocale nel mondo dell’auto richiedono una visione di ampio spettro e stabilire già da ora quali siano le strade giuste da percorrere diventa fondamentale. A Parigi, dunque, è stato deciso di dare un impulso nuovo e addirittura una nuova identità di marchio anche a Dacia che certamente non può più essere considerata la “Cenerentola” del Gruppo. Al contrario, le vendite di Dacia sono in costante crescita con i record dei vari periodi che vengono sbriciolati da risultati sempre più convincenti in tutta Europa. L’Italia è protagonista di questo lusinghiero successo e le vetture Dacia stanno conquistando un favore crescente anche da parte del pubblico dei nostri automobilisti. Non deve quindi sorprendere se la Sandero, ad esempio, nel nostro Paese occupa la prima posizione fra le vendite di auto straniere destinate agli utenti privati, quelli che stanno più a cuore ai costruttori, e che la crossover Duster in questa classifica si trovi comunque sul podio in terza posizione. Il merito di tanto successo trova radici nelle scelte precise e comprensibili che sono state fatte per questo brand nato come costola rumena e “low cost” del Gruppo Renault e poi trasformato nel tempo in costruttore che propone veicoli relativamente essenziali ma sempre robusti, efficaci, equipaggiati con tutto ciò che sia realmente indispensabile per il consumatore ma liberi dai mille orpelli, spesso veri “specchietti per le allodole”, che appesantiscono le vetture della concorrenza sia nella massa che nei prezzi. La filosofia di Dacia intende proporre oggetti che dispongano di tecnologia affidabile, collaudata dalle esperienze delle “cugine” nate a Parigi e anche ammortizzata nei costi di ricerca e sviluppo nel tempo e nei numeri realizzati dai vari modelli Renault consentendo così di costruire buone automobili che dispongano di tutto quello che serve davvero a prezzi ragionevoli. Vetture perfettamente in linea col tempo che vivono, dotate degli apparati di sicurezza, ADAS inclusi, che l’evoluzione rende fondamentale avere, con comfort ed equipaggiamenti di infotaiment di ultima generazione ma senza quelle funzioni un po’ “ruffiane” che in definitiva vengono utilizzate assai raramente e solo da veri esperti del mondo digitale. Più che di essenzialità sarebbe corretto parlare di concretezza per le vetture Dacia e molto concreto è infatti il gradimento che il pubblico sta riservando a questa proposta fuori dal coro. In un recente incontro “telematico” il CEO di Dacia Denis Le Vot ha voluto ribadire con forza queste scelte illustrando anche il grande lavoro che coinvolge il costruttore nella proposta di una nuova immagine di marchio che inizia con l’inedito logo molto stilizzato e geometrico, decisamente diverso dal passato, e prosegue con il rinnovamento dello stile delle vetture Dacia e persino con il look delle show room della rete ufficiale. Dacia, insomma, è protagonista di una grande trasformazione che serve, però, a confermare quelli che sono i valori più autentici del marchio. Un’operazione destinata a rassicurare quelli che utenti della casa lo siano già e per suscitare interesse in quanti lo possano diventare. Un lavoro frenetico, oltretutto, perché il cambiamento è stato molto veloce e impegnativo anche in previsione dei nuovi modelli che Dacia è in procinto di lanciare nel prossimo futuro. Già nel prossimo anno potremo vedere la nuova generazione del crossover Duster, un vero bestseller della sua categoria, che sarà seguita nel giro di pochi mesi dal lancio della inedita Bigster, la prima crossover del segmento C di casa Dacia alla quale saranno affiancati nel giro di un paio d’anni altri due modelli di dimensioni analoghe. Intanto vanno a gonfie vele le vendite di Jogger in versione ibrida plug-in così come della Spring, la BEV Dacia che ora è disponibile anche con motore da 65 cv a tutto vantaggio della brillantezza della vettura senza comprometterne l’autonomia. Da questa primavera sono offerte anche le versioni “Extreme” per tutta la gamma che oltre a colori dedicati e evocativi delle attività outdoor e allestimenti pensati per chi pratichi sport ed escursioni nella natura, propongono per Sandero e Jogger l’Extended Grip un sistema elettronico che migliora notevolmente la trazione su fondi infidi.

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