La 600 non solo elettrica agli italiani piace ibrida

Thorel: “Dobbiamo dare alla gente quello di cui ha bisogno adesso”Fino al 2024 c’è però solo la versione a batteria: 10 mila euro in piùAgile e spaziosa allo stesso tempo. Pensata a Torino, prodotta in Polonia.

Comoda è comoda. La nuova 600e vi regala pure un massaggio mentre guidate. La sorellina maggiore della 500 gioca un ruolo importante nel ritorno in pista di Fiat in quella che è sempre stata casa sua, il segmento delle compatte, quel segmento B che solo in Europa vende più di quattro milioni di auto. “Noi italiani siamo maestri in questo tipo di mobilità – racconta Gaetano Thorel, Head of Fiat and Abarth Europe – Il segmento B infatti, è stato “casa nostra” per decenni: dalla prima Seicento, alla 127, poi la 850, la Uno, per passare poi a Punto e Grande Punto. Questo è il segmento in cui, prima della fine dell’ “Era Punto”, Fiat aveva venduto oltre 23 milioni di auto…”. Oggi però chi acquista un’auto di segmento B cerca qualcosa in più di una volta. Visti i costi, il pubblico ha delle pretese. La 600 originale, nata nel 1955, proprio qui al Lingotto dove oggi si esibisce l’erede, costava 590.000 lire. La versione elettrica (disponibile in due sole versioni LaPrima e Red) ha un prezzo di partenza di 29.950 euro (con gli incentivi). Per fortuna sul mercato italiano arriverà all’inizio del 2024 anche una versione ibrida che costerà (sempre con gli incentivi) poco meno di 20 mila euro. Diecimila euro in una fascia compresa tra i venti e i trenta fanno una differenza enorme. Poi ci si chiede ancora perché gli italiani snobbano le vetture elettriche… Forse non è soltanto un problema di infrastrutture. A comandare è il portafoglio dei clienti che non sono esattamente quelli premium per i quali 10 mila euro sono la differenza tra un allestimento e l’altro. “In Italia solo una vettura su venti è elettrica. In Germania o Francia siamo a quattro su venti”, spiega Thorel illustrando la strategia che porterà la 600e a sbarcare subito su quei mercati, sfruttando in pieno i maxi incentivi previsti in Germania fino al 31 dicembre. La 500e è la vettura elettrica compatta più venduta in Europa, ma l’Italia contribuisce in minima parte a questo record. C’è ancora molta strada da fare. Fiat lo ha capito e per questo ha pensato anche alla versione con tecnologia ibrida MHEV “P2” da100 cv. “Queste automobili rappresentano l’impegno di Fiat nella transizione elettrica in Europa – spiega Thorel – Ma, allo stesso tempo, dato che il nostro brand è sempre attento alle esigenze di tutti i clienti, dobbiamo impegnarci a dare alle persone quello di cui hanno bisogno ora e in molti contesti, questo può significare non necessariamente solo elettrico, ma anche elettrificato”. Giusto così. In attesa di provare la versione ibrida, eccoci al volante (a due razze) della 600e sul tetto del Lingotto, là dove una volta si collaudavano le piccole grandi Fiat. La Nuova 600, che si era presentata proprio qui a luglio e il 7 settembre è entrata in produzione a Tychy, in Polonia, è stata pensata, progettata e ingegnerizzata a Torino: “Pensata da oltre 1 milione di ore-uomo “torinesi”. Necessarie per far sì che questa 600 sia esattamente quello che volevamo: non una semplice classe B, ma una Super B”, aggiunge Thorel. Partiamo dai colori. Il grigio non abita più in casa Fiat ed ecco 600 in colori molto italiani: arancio sole d’Italia, sabbia terra d’Italia, azzurro cielo d’Italia, verde mare d’Italia. Un bel colpo d’occhio. Seicento si fa guardare. Non è una 500 che è stata in palestra. Prende ispirazione dalla capostipite degli anni Cinquanta e mantiene quelle proporzioni accogliendo 5 persone a bordo (e 360 litri di bagagliaio). Lo spazio c’è (“Spostando i punti H si sono guadagnati 30 millimetri in più di spazio per le gambe e 22 di abitabilità per le persone sedute in seconda fila”). I passeggeri vengono accolti in un ambiente piacevole con sedili in pelle sintetica Ivory con monogramma Fiat con accenti turchesi e riscaldamento a 3 stadi. Per il guidatore c’è anche il massaggio, per tutti la cromoterapia: si possono selezionare fino a 8 colori diversi sia per la luce ambientale che per l’ambiente radio, con una combinazione predefinita tono su tono e un totale di 64 abbinamenti diversi. Ma la tecnologia è rappresentata anche dagli Adas presenti con un’assistenza di guida di livello 2. La 600e è agile, scattante e si muove bene anche negli spazi ridotti della città: lunga 4,17 metri ha un passo di 2,56 e un notevole diametro di sterzata di 10,5 metri. Il motore eroga una potenza di 115 kW, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,0 secondi. Con tre modalità di guida (eco, normal e sport) permette di risparmiare nel traffico cittadino (ovviamente calano le prestazioni e sparisce pure l’aria) e di essere divertente sulle strade delle colline attorno a Torino. L’autonomia dichiarata è superiore a 400 km nel ciclo combinato Wltp e di oltre 600 km nel ciclo urbano, permettendo lo slogan “Una 600 da 600 chilometri”. Bastano e avanzano per muoversi in città e programmare un weekend al mare o in montagna, pregando poi di trovare le ricariche. La 600e è dotata di un sistema fino a 100 kW che consente di ricaricare rapidamente la batteria da 54 kWh: in meno di mezz’ora si arriva all’80%. Naturalmente con una colonnina rapida. La Nuova 600 nasce da una piattaforma che ha già vinto due premi di Auto dell’anno. Senza l’alleanza con Stellantis, sarebbe rimasta un bel progetto in un cassetto. La tecnologia di Stellantis ha invece permesso a Fiat di realizzarla riuscendo a concepire una vera Fiat. Sorridente fin dai fari anteriori (ereditati dalla 500) e con un equipaggiamento che la fa davvero andare oltre a quelli che erano i requisiti di un segmento B di una volta. È una Fiat che sta al passo dei tempi e della concorrenza. Ma per vedere l’Italia invasa dalle auto elettriche forse dovremo aspettare ancora.

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