La Guzzi Stelvio te la puoi cucire addosso come piace a te

L’interessante interpretazione di un maxi crossover della casa di Mandello. Adatta a ogni condizione di guida.

Ci sono alcune curiose analogie fra il mercato delle auto e quello delle moto. Se ormai è noto a tutti che fra le quattro ruote sono i Suv e i Crossover a dettare legge, anche fra le moto i segmenti che ottengono maggiore successo di vendite sono proprio quelli delle enduro stradali e delle moto polivalenti indipendentemente dalle diverse cilindrate. Non sorprende, quindi, che anche il Gruppo Piaggio si sia particolarmente focalizzato su questi prodotti lanciando di recente prima la media Aprilia Touareg e ora l’attesissima Moto Guzzi Stelvio una interessante interpretazione Made in Mandello del Lario di una maxi Crossover. Parte della “rivoluzione” della Moto Guzzi, l’inizio della sua nuova era è cominciato con il lancio della Sport Tourer V 100 Mandello da cui la Stelvio mutua il motore e numerose soluzioni, anche se si tratta di due moto effettivamente diverse fra loro. Se la V 100 è pensata per offrire il massimo divertimento su asfalto e per il turismo veloce, la nuova Stelvio ha invece uno spirito più “avventuroso”, ha una ben definita capacità di affrontare anche un fuoristrada leggero perché il viaggio non finisca dove termina il bitume pur mantenendo una ragguardevole efficacia anche su strada. In fondo è proprio questo che i motociclisti contemporanei cercano dalle proprie moto e la Stelvio davvero non delude in questo senso, al contrario, guidarla in tutte le condizioni diventa in fretta una piacevolissima abitudine ed è istintivo sentirsi in grande confidenza con questa moto come se la si guidasse da sempre. Parte del merito di tale immediata sintonia va sicuramente attribuito al motore a V di 90° raffreddato a liquido con cubatura di 1.042 cc e capace di erogare 115 cv di potenza massima. Si dimostra immediatamente pronto ed amichevole anche se per “sciogliere le briglie” bisogna farlo girare un po’ allegro, sopra i 4.000 giri. A renderlo un perfetto “trasformista” sempre adatto ad ogni situazione ci pensa anche una dotazione elettronica particolarmente evoluta e completa che prevede ben 5 riding mode, Pioggia, Turismo, Strada, Sport e Offroad intervenendo di volta in volta sui parametri principali, erogazione, traction controll, freno motore e Abs. Oltretutto è possibile intervenire sul settaggio fine dei vari parametri consentendo di “cucirsi addosso” la moto più adatta alle proprie esigenze in ogni condizione di guida. Nel primo “assaggio” della Stelvio un altro aspetto positivo e forse inatteso è arrivato dall’uso del cambio a 6 velocità dotato di quick-shift bidirezionale che sulla sorella stradale V 100 Mandello non ci aveva del tutto convinti. Sulla Stelvio, invece, in seguito a numerosi interventi, è stato reso davvero molto più efficace, tanto che ora le stesse modifiche sono state adottate anche per la Mandello. La ciclistica della Stelvio è ovviamente dedicata a questo modello con un inedito telaio progettato per l’impiego polivalente della moto, sospensioni di adeguata escursione e un impianto frenante Brembo che non ha mai deluso le nostre aspettative. La Stelvio dichiara un peso di 246 kg in ordine di marcia, un valore di per sé interessante, che non compromette mai l’agilità della moto una volta in marcia. Esteticamente la Stelvio è davvero piacevole in entrambe le colorazioni disponibili: Giallo Savana e Grigio Vivace, ma mai troppo appariscente o la più “seriosa” Nero Vulcano. Le finiture sono convincenti, la dotazione di serie è ricca, ma si può ampliare a piacere attingendo al catalogo di optional disponibile. Il listino della Stelvio parte da 17.300 euro e la moto è già disponibile presso gli showroom Guzzi.

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