La mini meno mini che c’è come cresce Countryman

La nuova generazione si sviluppa nelle dimensioni e nei contenuti tecnologiciPunta a diventare una prima auto anche per le famiglie“Abbiamo fatto un passo avanti senza scordarci della nostra storia”.

Èla Mini meno mini di sempre. Un’auto caduta nella pozione di Obelix e riapparsa con sei centimetri di più in altezza, due in larghezza e tredici in lunghezza. Di mini non c’è davvero più nulla se non quel go-kart feeling che ricompare soprattutto nella versione più spinta, griffata John Cooper Works. La nuova Countryman, la prima made in Germany della storia, è nata per portare la Mini in un mondo poco frequentato prima. Ha l’ambizione di diventare una prima auto per spazio, comodità, lusso e… naturalmente anche prezzo. C’è di buono che pur cambiando molto fuori e dentro, ha mantenuto un certo feeling. Insomma ci si sente al volante di una Mini anche se stiamo guidando la Mini meno mini della storia. Ormai ci siamo abituati al fatto che Mini sia diventata un brand elettrico e questo non spaventa più. Ma la Countryman si presenta sul mercato anche con le sue belle versioni termiche, ancora molto richieste soprattutto in Italia. Countryman è infatti disponibile anche con innovativi ed efficienti motori a benzina a tre cilindri e pure con una variante diesel. Una Mini davvero per tutti i gusti, come è giusto che sia in questo momento di transizione verso una mobilità green. “Come modello base, la Mini Countryman C combina le caratteristiche tipiche di Mini, come l’agilità e il piacere di guida, con un generoso equipaggiamento di serie”, ha dichiarato Stefanie Wurst, Head of Mini alla presentazione internazionale. Un concetto ripreso anche da Andrea Dini, responsabile marketing, nella presentazione nazionale sulle colline toscane, strade che hanno permesso di apprezzare la nuova Countryman cresciuta nelle dimensioni, ma sempre divertente da guidare nel rispetto dei limiti. “Abbiamo fatto un passo avanti senza scordarci di guardare indietro verso la nostra storia”, è il concetto base. Perché la storia in un marchio come Mini ha la sua importanza anche adesso che ne è stata cancellata una piccola parte, chiudendo la produzione della Clubman che entro fine anno sarà sostituita da una vettura concettualmente diversa come la Aceman. Countryman è cambiata fuori con un frontale più squadrato e una nuova firma luminosa che, tra l’altro, può essere modificata a piacimento dal guidatore. Un giochino in più. Come i tanti a cui si può accedere grazie al nuovo sistema operativo che tra l’altro permette di scegliere tra nove colonne sonore. Il tutto è accessibile grazie al display oled rotondo con un diametro di 240 mm, un nuovo strumento centrale dal look minimalista con una superficie in vetro di alta qualità che permette di gestire tutti i sistemi di infotainment e di assistenza in modo comodo e intuitivo attraverso il tocco o il comando vocale. Può sembrare strano quando si è al volante non avere più un display sul cruscotto, andando a cercare le informazioni sul grande oled rotondo centrale o sull’head up-display. È una questione di abitudine. Già durante il viaggio di ritorno l’occhio aveva capito dove andare a guardare. Le Mini Experience Modes, come vengono chiamate, modificano l’aspetto dell’abitacolo con una combinazione di design visivo, illuminazione ambientale e sound design. “La nuova Mini Countryman è il nostro veicolo pensato per tutta la famiglia. Nella sua ultima generazione, non solo è cresciuta in altezza, in lunghezza e negli spazi interni, ma è anche notevolmente migliorata nel carattere, nell’aspetto e nell’esperienza. Ora è ancora più presente, più spaziosa e più stabile. La sua forte presenza sul frontale si riflette nelle proporzioni. Il suo carattere solido e stabile è immediatamente riconoscibile anche dalla griglia del radiatore più distintiva, dai fari unici e dal cofano scultoreo”, ha spiegato Oliver Heilmer, il capo del design. Countryman è un crossover compatto in grado di ospitare cinque persone con un bagagliaio più capiente rispetto alla versione precedente. Lo schienale dei tre sedili posteriori può essere regolato a piacere in sei posizioni fino a 12 gradi. Il sedile posteriore, che può essere spostato fino a 13 cm, creando ulteriore spazio per le gambe nella parte posteriore o ancora più spazio di carico. Una soluzione intelligente che permette di adattare l’abitabilità posteriore a seconda delle esigenze. Grazie allo schienale del sedile posteriore, che può essere abbattuto con un rapporto di 40:20:40, il volume del bagagliaio, può poi variare da 450 a 1460 litri. Sul fronte motori la scelta è completa come ben poche altre case permettono. Dall’elettrico (con oltre 430 km di autonomia) al diesel, passando per due versioni a benzina con tecnologia mild hybrid (da 170 a 300 cavalli) ce ne sono davvero per tutti i gusti. Il modello base accelera in 8,3 secondi da 0 a 100 km/h e raggiunge una velocità massima di 212 km/h, la versione JCW da 300 cavalli raggiunge i 100 orari in poco più di 5 secondi. Un altro sprint, ma anche non necessario per una vettura così che non invita a spingere, ma a viaggiare comodamente. I prezzi partono da 34.900 euro per la versione di ingresso, toccano i 37.900 per la diesel e arrivano oltre i 51.000 per la JCW. Non sono mini. Ma in quest’auto di mini c’è davvero solo il nome.

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