Le visioni del futuro per i viaggi e la città

Volkswagen con Gen.Travel lancia una proposta per i viaggi in business classcon sedili che si trasformano in letti per i trasferimenti notturniRenault propone Duo un quadriciclo elettrico progettato per lo sharing.

Mai come oggi, in un mercato faticoso e per molti versi preoccupante, la fantasia è al potere. Non ci si può accontentare di una transizione lenta, guardando alla Scadenza delle scadenze, quel 2035 che peraltro – secondo molti esperti – non è più così sicura. Ha più senso, sicuramente, giocare sulla Visione, provocando e sorprendendo pur di uscire dall’impasse. Del resto per creare il vero concetto di mobilità, c’è (anche) bisogno di visioni che, non per forza, portino a un risultato. Non ci sono paletti, non ci sono pensieri sulla fattibilità. Le concept di oggi sono spesso il sasso gettato nello stagno, una possibile alternativa a un copione dove ‘bisogna’ passare all’elettrico senza emozionare. Ma soprattutto non rivedendo in toto il concetto di mobilità che sempre più equivale a potere utilizzare poco l’auto quasi eliminando i centri urbani. Quando l’auto nasce per viaggiare, forse persino più di un tempo. E’ quanto ha pensato Volkswagen con Gen.Travel, un veicolo autonomo a metà tra una berlina e una monovolume per viaggiare nel futuro in totale comfort, pensato come uno spazio per lavorare, rilassarsi e, addirittura, dormire durante i viaggi. Proprio come accade durante un lungo volo in business class. Più che una concept car, Gen.Travel appare come una ‘bomba’ lanciata dal centro stile del gruppo VW a Postdam (il famoso Future Center Europe) guidato da Peter Wouda, sotto la superivsione di Klaus Zyciora, capo del design del Gruppo Volkswagen che la definisce come «uno sguardo sul viaggio del futuro mostrando come sarà la guida autonoma. Questa concept incarna un design visionario e distintivo che richiama anche grandi capolavori del passato come la nostra Tropfenwagen di Eduard Rupert del 1921» Gli esterni del Gen.Travel sono divisi in due parti: la cabina trasparente, in vetro, è integrata nella sezione inferiore, che ospita tutte le soluzioni tecniche e tecnologiche necessarie. Il bordo del finestrino si trova all’altezza della vita per massimizzare la visuale esterna e le porte ad ala di gabbiano agevolano l’ingresso e l’uscita. Il comfort è garantito dalle sospensioni attive eAbc (electric Active Body Control) che calcolano in anticipo movimenti verticali e laterali come l’accelerazione, la frenata o il raggio delle curve, ottimizzando lo stile di guida e la traiettoria. Per i viaggi sulle lunghe distanze, infine, è previsto anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per sfruttare il platooning, ossia la guida autonoma in convoglio. Il Gen.Travel ha un concetto interno modulare che può essere personalizzato per ogni viaggio e prenotato seguendo l’idea “Mobility-as-a-Service”. A seconda della configurazione la cabina assume un layout differente e può arrivare ad ospitare fino a quattro persone. Nella modalità Business, pensato per i viaggi d’affari, ci sono quattro comode poltrone e un tavolo al centro, mentre in Family il tavolo scompare e le poltrone si allargano. Tra le novità c’è la modalità notturna che trasforma le poltrone in due letti che possono assumere una posizione completamente orizzontale. L’illuminazione dinamica all’interno dell’abitacolo evita il pericolo di cinetosi. Come da copione del momento, tutti gli elementi dell’interfaccia uomo-macchina sono prodotti con materiali sostenibili, combinati con materiali riciclati o naturali. L’antitesi di Volkswagen che guarda al medio-lungo raggio è Mobilize. Si tratta della divisione a cui Renault ha affidato le sue ‘mobility solutions’ con obiettivi ambiziosi: secondo le previsioni del costruttore francese, entro il 2030 dovrà contribuire al 20% del fatturato, raggiungendo lo step intermedio del 10% già a metà della decade in corso. Non facile, ovviamente, ma l’accelerazione in questo secondo anno di attività è testimoniata dalla Limo, berlina classica di dimensioni medio-grandi, costruita sulla nuova piattaforma elettrica da Jiangling Motors, Casa controllata al 50% dalla Régie. La produzione in Cina non toglie che lo stile e la qualità costruttiva siano chiaramente pensati per il mercato europeo, fermo restando che per scelta di business aziendale, la Limo non si potrà acquistare da privati, ma noleggiare con i servizi innovativi proposti da Mobilize Driver Solutions. Al Salone di Parigi, il marchio francese si è presentato al pubblico per la prima volta anche con progetti come fornitor di energia. «Ci teniamo soprattutto a dimostrare che è possibile cambiare il rapporto con la mobilità, che esistono più soluzioni concrete, ingegnose e adatte alle esigenze di tutti» sottolinea Clotilde Delbos, direttore generale del giovanissimo brand. Ed ecco Duo, il quadriciclo biposto 100% elettrico, progettato per il car-sharing, ma offerto anche ai privati su abbonamento, anche qui corredato da un’ampia gamma di servizi. Lo si vedrà con gli interni definitivi, decisamente originali nello stile e funzionali, con i sedili imbottiti e una plancia in stile anni ’80 che in un solo blocco riunisce il display con strumentazione, il comando della trasmissione, un altoparlante e il supporto per smartphone. Nel volante si cela un airbag, dotazione rara per questo tipo di veicoli.E poi c’è Solo, un ‘guscio’ che offre un approccio inedito per circolare a bassa velocità in città, con il pilota in posizione semi-seduta ma in assoluta sicurezza grazie alla carrozzeria avvolgente. Fantasie, forse realtà.

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