L’EVOLUZIONE DELLA PANDA PER FAR SORRIDERE LA FIAT

Con la Pandona anche una 500e by Armani e una 600 Abarth François: “Le nostre auto saranno sempre semplici e rassicuranti”

La Fiat ha festeggiato i suoi primi 125 anni sorridendo al futuro. Lo ha fatto in inglese, ma che volete fare. Sorride perché riparte da una serie di dati incoraggianti, nonostante i risultati del primo semestre di Stellantis non siano stati proprio brillanti (“La performance della società nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative” , ha ammesso Tavares). Sono comunque bastati i dati Fiat a cancellare la paura che John Elkann ha ammesso di avere avuto negli ultimi 25 anni, soprattutto da quando è tutto sulle sue spalle. Senza l’alleanza che ha prodotto Stellantis, Fiat oggi avrebbe pochi motivi per sorridere. L’industria dell’auto in Italia oggi sta sparendo, ma l’auto italiana continua a correre. È un dato di fatto. Fin che ci saranno 500 e Panda, anche se prodotte lontano, chi le comprerà lo farà perché dentro quelle auto c’è il made in Italy anche se arriva dalla Serbia o dalla Polonia. A far sorridere Fiat ci sono i numeri snocciolati da Carlos Tavares, il ceo di Stellantis, nel giorno del compleanno: “Per il terzo anno consecutivo, Fiat è il marchio Stellantis numero uno in termini di volumi con 1,35 milioni di unità vendute nel mondo; la Fiat 500 è venduta in 48 paesi e ha vinto 43 premi internazionali. È il modello Fiat più premiato di sempre; Fiat è leader in quattro “mercati domestici”: Italia, Brasile, Turchia e Algeria. E continua a essere leader nella regione del Sud America; il 70% delle Fiat vendute a clienti italiani sono prodotte in Italia; il 59% delle Fiat prodotte in Italia viene esportato, contribuendo alla cifra complessiva del 63% delle auto prodotte in Italia esportate da Stellantis, sostenendo positivamente la bilancia commerciale italiana”.

Su questi dati viene costruito il futuro, rappresentato dai modelli in arrivo: la nuova 500 che diventerà anche Ibrida e si chiamerà Torino (nessun problema, verrà prodotta a Mirafiori), una 500e ideata insieme a Giorgio Armani, il maestro che compie gli anni lo stesso giorno di Fiat e che arriverà a gennaio; una 600 Abarth per far divertire con il motore elettrico, e soprattutto la nuova Grande Panda. Olivier Francois, il ceo di Fiat, spiega il futuro con una formula: “Macchine sostenibili, dunque tecnologiche che, però, vogliamo rendere semplici da usare, rassicuranti. Auto dal design iconico, anche un po’ aspirazionale, ma che vogliamo anche accessibile, inclusivo. E poi, DNA decisamente… italiano… ma con appeal globale”. La nuova Grande Panda avrà una famiglia tutta sua che è già stata spoilerata. Ma adesso la prima della serie è qui, sulla pista del Lingotto insieme alle antenate di ieri e dell’altro ieri. “La Panda è la macchina della socialità, della condivisione commenta Olivier Francois Ha la bellezza delle cose, appunto, semplici ed inclusive. È il blue jeans del mondo dell’auto. È l’opposto dell’ego”. Dalla Panda di Giorgetto Giugiaro, a quella coloratissima degli anni Duemila 44 anni e 8 milioni di unità prodotte, leader indiscusso tra le citycar: una su 4 in Europa è una Panda, una su due in Italia. La Grande Panda nasce da quel successo, anche se non più una Panda. “Abbiamo clonato, innestato, in un segmento B, accessibile, e family-friendly. Perché questo era l’oggetto che ci mancava di più: 4 metri, inclusivo, sostenibile, frugale e comodissimo. La Fiat per eccellenza”, spiega Olivier Francois presentando l’ultima arrivata. “Abbiamo puntato sul design simpatico della Panda, sulla piattaforma smart; l’abbiamo realizzata elettrica, ibrida, e termica; l’abbiamo programmata in varie dimensioni, per occupare vari segmenti”.

La Grande Panda non sarà più una city car. Sarà una vettura di segmento B che si propone di essere accessibile e adatta alle famiglie con un prezzo inferiore ai 25 mila euro per la versione completamente elettrica. È, come raccontato a Torino, letteralmente il clone della prima Panda. Disegnata in Italia, presso il Centro Stile Fiat di Torino, ma prodotta in Serbia, quindi senza la possibilità di indossare una bandierina tricolore sulla carrozzeria. Il cliente avrà la possibilità di scegliere la motorizzazione che preferisce e in futuro, anche la carrozzeria più adatta all’uso che ne farà. “E’ un modello che segna il passaggio di Fiat dalla produzione locale a una gamma globale”. Arriverà a fine anno. Per adesso si fa notare per la sua fisicità e anche per alcune soluzioni intelligenti come il cavo di ricarica, già collegato alla vettura e estraibile dal frontale dell’auto. Ci potevano pensare in tanti, ci ha pensato Fiat (già con la Topolino…).

La Grande Panda è solo il primo modello di una nuova famiglia: ogni anno fino al 2027 arriverà un nuovo veicolo grazie alla piattaforma globale multienergy STLA Smart Platform, disponibile in ogni regione del mondo. La Grande Panda in versione elettrica costerà meno di 25 mila euro e in versione ibrida dovrebbe stare sotto i 19 mila. Sparirà il cambio manuale, ma ormai erano in pochi quelli che lo richiedevano. Il futuro di Fiat parte da qui. Sarà inevitabilmente differente da quello che abbiamo visto nei primi 125 anni di vita della casa.

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