In pista o in strada la Ferrari 296 GTB è da applausi

La Ferrari 296 GTB è l’ultima arrivata della mia collezione 777. Il suo rodaggio è stato del tutto particolare, mi è stata consegnata il 12 novembre, il giorno stesso dell’ultima gara del Ferrari Club Italia a Misano, che ha visto così il mio ritorno nella Squadra Corse Ferrari dopo due anni di assenza. Il mio primo contatto con la 296 è avvenuto quindi in pista, e ho usato le prove libere per conoscere la vettura: impostazione del manettino in Qualifying, per richiedere al nuovo motore 3 litri V6 biturbo ibrido l’erogazione di tutti gli 830 cavalli e CT-OFF, controllo di trazione disattivato, per evitare tagli di potenza in uscita di curva, ma soprattutto per non sollecitare ulteriormente i freni a cui sapevo avrei richiesto un grande sforzo in qualifica e gara. Prima di allacciare il casco, pochi minuti anche per ammirarla. Nel box ero posizionato accanto alla 488 Pista, alla F8 e alla SF90 Stradale. Le forme della 296 GTB, opera di Flavio Manzoni, sono più morbide ed eleganti rispetto ai precedenti V8 a motore centrale, meno sportive a prima vista, definendo un nuovo linguaggio stilistico che convince sempre di più giorno dopo giorno. Primi giri di pista sono stati subito sorprendenti. A dispetto del peso, 1.500 Kg, la Ferrari 296 GTB ha un inserimento in curva precisissimo, una perfetta trazione in uscita di curva che le permette di scaricare a terra tutta la cavalleria in maniera facile ed intuitiva, e una frenata potentissima, senza dimenticare la velocità del cambio senza dubbio tra i migliori della categoria. Per la qualifica ho montato le più performanti Michelin Cup 2R, per mettermi a parità di gomma con i concorrenti, effettuando per strategia solo un giro veloce, che mi è valso la prima fila, dovendo poi affrontare con la stessa gomma tutti i 10 giri delle 2 manches di gara. A questo punto mi fidavo della vettura al 100%, avendo testato anche l’efficienza dell’aereodinamica attiva: l’alettone mobile posteriore oltre a sollevarsi ad ogni frenata, restava alzato anche nei curvoni veloci ad alta velocità, generando un extra carico di 100 kg e dando la rassicurante sensazione di un posteriore ben stabile in tutte le situazioni. Nelle due tiratissime gare, doppia vittoria con un best time di 1’44’’5, la Ferrari 296 GTB si è rilevata a Misano più veloce in media di mezzo secondo al giro rispetto alla 488 Pista, seconda classificata. Il giorno successivo alla gara nel recarmi al Mugello ho testato le grandi doti stradali della 296. Passo della Futa e della Raticosa, in modalità hybrid, con il motore elettrico sempre pronto a dare il suo supporto, gestito da un software che anticipa i tuoi pensieri, dosando alla perfezione la potenza in qualsiasi situazione d’uso. Applausi a Ferrari per l’ennesimo capolavoro di stile, tecnologia e performance.

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