Da 2001 odissea nello spazio. Manifesto tecnologico Bmw

Bmw iX3

Bmw iX3

A Kai Langer – capo del design per la gamma I di Bmw – non mancano la visione e la capacità di racconto. “Ho pensato alla iX prendendo spunto dal monolito di 2001 Odissea nello spazio, perché è un elemento che arriva dal futuro per il futuro, con poche linee ma decise. Con gli interni però che si ispirano a un boutique hotel”. Ogni modello, non solo della Casa bavarese, ha una storia, importante o meno, e cerca di fare risultato. Ma alla prova dei fatti, sono pochi quelli che puntano a entrare nella storia dell’auto e ancora meno quelli che vi riescono. Ora, sul secondo aspetto non è corretto sbilanciarsi (anche se la sensazione induce all’ottimismo), mentre sul primo non c’è il minimo dubbio che la nuova Sport Activity Vehicle abbia le carte in regola per entrare nella Hall of Fame di famiglia. Lo si capisce anche dal palcoscenico scelto per la “prima” nel nostro Paese: l’ADI Design Museum – Compasso d’Oro di Milano: Kai Langer – affascinato dai migliori ‘oggetti’ prodotti nella nostra storia – si è concesso una battuta. “La iX non finirà mai in questo luogo iconico, giustamente riservato al design italiano, ma abbiamo lavorato perché tra decenni venga identificata come l’inizio di una nuova era, non solo per Bmw”.

Va detto che la Casa bavarese non è neofita sulle zero emissioni, perché se è vero che il primo modello di serie – la i3 – è scesa sul mercato nel 2013, ben 40 anni prima si erano viste delle auto Bmw spinte dalla propulsione elettrica. Merito delle Olimpiadi del 1972, proprio a Monaco, dove la Casa si occupò del parco auto che includeva due versioni elettriche della 1602, utilizzati più che altro per marketing. Per la cronaca, le batterie al piombo pesanti 350 kg e l’autonomia di 60 km tolsero subito al management la voglia di metterla in produzione. Da allora, Bmw ha lanciato una serie di progetti di ricerca e sviluppo con l’obiettivo di creare sulla strada una tecnologia sempre più efficiente per i sistemi di trasmissione elettrica: prima della i3, il più fu quello apparso al Salone di Francoforte del 1991: la E1, “citymobile” che si distingueva per il peso ridotto, gli alti livelli di sicurezza e ovviamente il design. 30 anni dopo, la iX viaggia ovviamente di un altro pianeta (in ogni elemento) ma soprattutto rappresenta il ‘manifesto tecnologico’ della Casa, avvolto da una carrozzeria imponente ma non pesante: lunga 495 cm, alta 170 cm e larga 197 cm, è simile nelle dimensioni a una X5, ma al contrario della iX3, (variante elettrica della X3) ha uno stile inedito, tanto nelle proporzioni quanto nei dettagli. A partire dal frontale, dove è stata ripresa la mascherina a sviluppo verticale delle Serie 4. Non servendo per il raffreddamento, è stata chiusa e cela numerosi sensori dei sistemi elettronici di assistenza alla guida che potrà essere abilitata fino al livello 3. Le luci a led, molto sottili, hanno uno sviluppo orizzontale, mentre sulle fiancate ritroviamo le maniglie “incavate” nelle portiere (contribuiscono all’ottimo Cx, pari a 0,25) e le superfici appiattite dei passaruota.

Se fuori si allontana (abbastanza) dal design di famiglia, la iX è proprio un’altra Bmw nell’abitacolo: la plancia è dominata da due grandi display “flottanti” affiancati, uno per il cruscotto digitale (da 12,3”) e l’altro (da 14,9”) per l’ultima evoluzione del multimediale iDrive. A rendere ancora più hi-tech l’interno, ampio e raffinato, contribuiscono i (pochi) tasti fisici trasparenti, a effetto cristallo, e quelli a sfioramento che sono integrati nella superficie di legno nella consolle centrale. Il design, insomma, è importante nel ‘manifesto tecnologico’ espresso dalla iX, ma è la sostenibilità a guadagnarsi la copertina: è al centro di tutta la catena del valore e per l’intero ciclo di vita di un’auto che sarà la prima basata su un nuovo insieme tecnologico, modulare e scalabile. Il futuro del gruppo Bmw passa da qui perché lo sviluppo e la produzione della ‘born electric’ seguono un approccio onnicomprensivo alla sostenibilità che prevede il rispetto di rigorosi standard ambientali e sociali nell’estrazione delle materie prime, l’uso di elettricità da fonti rinnovabili e un’alta percentuale di materiali riciclati nel mix. “Per Bmw non esiste il concetto di premium senza sostenibilità, il nostro approccio alla mobilità sostenibile parte da lontano, quasi 50 anni fa – sottolinea Massimiliano Di Silvestre, Presidente e A.D. di Bmw Italia – è una sfida importante, ma la stiamo affrontando con grandi energie e risorse. Basti pensare ai 30 miliardi stanziati fino al 2025 per l’elettrificazione della gamma”.

In effetti, la iX è solo il primo passaggio di una strategia che tra quattro anni vivrà il momento chiave: nel 2025, la produzione Bmw partirà direttamente dal modello elettrico per offrire successivamente le altre varianti (diesel, benzina, plug-in, mild-hybrid) in alternativa: un ribaltamento del paradigma rispetto a oggi, che lascia la porta aperta a chi vorrà comunque un modello tradizionale o ibrido. Intanto, entro la fine dell’anno, il gruppo avrà cinque veicoli di produzione completamente elettrici: alle Bmw i3, Mini Cooper SE e Bmw iX3 già disponibili sul mercato, si aggiungeranno appunto la Bmw iX e la Bmw i4 nell’ultimo trimestre dell’anno. “L’elettrificazione verrà poi implementata in tutta la gamma dei nostri modelli– prosegue Di Silvestre – ulteriori esempi saranno le Bmw Serie 7, X1, Serie 5 e la Mini Countryman che tra non molto saranno anch’esse disponibili nella variante elettrica pura. Entro il 2023 avremo 25 modelli elettrificati in gamma, 13 dei quali completamente elettrici che ci consentiranno di coprire il 90% dei nostri principali segmenti di mercato”.

Il tutto per portare a casa risultati importanti: Bmw è convinta che alla fine del 2025 avrà venduto circa 2 milioni di automobili elettriche e 10 milioni entro il prossimo decennio, quando a Monaco si aspettano che la metà del suo mercato sia costituito da auto full electric. A portare il suo mattone, anche Mini che avrà una gamma di modelli solo a batteria. Ma sempre verrà seguita la strada della massima sostenibilità, senza rinunciare agli elementi premium che da sempre contraddistinguono la Casa (e ancora di più la gamma ‘i’). “Ci siamo posti dei chiari obiettivi di decarbonizzazione da qui al 2030. Abbiamo tre numeri chiave: 80-40-20. Sono le percentuali di riduzione di CO2, in rapporto al 2019, rispettivamente delle emissioni in fase di produzione, in fase di utilizzo dell’auto e della nostra supply chain” conclude Di Silvestre. Non abbiamo parlato volutamente delle soluzioni tecniche adottate dalla nuova SAV. Ce ne sono decine su decine, in ogni angolo della iX, studiate per dare sicurezza, comfort, prestazioni. “Ma noi crediamo che la tecnologia non debba essere invasiva: ci deve essere solo quando serve e invisibile per il resto del tempo” sottolinea Langer. Ecco.

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