I parcheggi del futuro hub della mobilità

Auto connesse e in cerca di energia cambieranno gli spazi di sostaSaranno automatici, interconnessi e anche accentratori di servizi.

Come il cervello dei mammiferi evoluti richiede una solida rete neurale per formulare pensieri complessi, le grandi città richiedono autostrade e sistemi avanzati di trasporto per gestire popolazioni più grandi e produttive. Ad esempio, nello stesso modo in cui la superficie di un cervello o di una città cresce, il numero di connettori, ossia neuroni o autostrade rispettivamente, aumenta. Una città più grande ha bisogno di più uscite autostradali, così come un cervello più grande ha bisogno di più sinapsi, cioè collegamenti fra i neuroni. Sulla base di queste considerazioni, la definizione di “città intelligente” assume un significato più profondo di quanto si pensi, come se l’uomo creasse infrastrutture a sua immagine e somiglianza. In un processo di evoluzione darwiniana, anche il design delle città, incluse le soluzioni di parcheggio, si evolve in linea con le nuove tendenze della mobilità e con un mutato approccio dell’uomo nella gestione del tempo e dello spazio, in relazione alle nuove sfide con le quali siamo chiamati a confrontarci e alle immense possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Oggi molte aziende richiedono ai dipendenti di lavorare da casa o stanno scoprendo di avere meno visitatori, di conseguenza si potrebbe pensare che i grandi garage cittadini o i parcheggi aziendali stiano perdendo la loro utilità. Questa tendenza sembra essere confermata dal fatto che man mano che i servizi di ride sharing, come Uber e Lyft, diventano più accessibili, sempre meno persone si spostano in auto da e verso il lavoro e le attività ricreative. Tuttavia, prelievo e deposito di passeggeri, auto, bici o monopattini sui cordoli delle strade cittadine possono essere insidiosi o pericolosi ed ecco che i parcheggi vedono una nuova opportunità in aree designate specificatamente a tali scopi. La rapida digitalizzazione e la richiesta di una migliore pianificazione urbana spingono ad innovare anche il concetto delle zone di sosta. In base al Global Digital Trend Report per il 2022, il 62,5% della popolazione mondiale e l’84,3% di quella italiana usa internet. In Italia lo facciamo quotidianamente per 6h09’ di cui 2h45’ da mobile (44,7%). Individui che vivono così digitalmente connessi non hanno più bisogno di un posto in cui soltanto parcheggiare e l’evoluzione delle abitudini, delle mentalità e dei mercati spingono gli sviluppatori di tecnologie verso soluzioni di interazione attiva dei parcheggi con la prossima generazione di veicoli, che saranno tutti collegati tra loro, ad App di terze parti, a città intelligenti e alla rete energetica. Solo un parcheggio? Gli imprenditori più innovativi lo concepiscono come un “hub della mobilità”, dotato persino di food trucks e zone di “riposo”, modellato sulla base di tecnologie software e hardware avanzate, attorno a un mantra che recita più o meno questo: “Senza interruzione, senza complicazioni, senza contatto”. Con le tecnologie dell’Internet of Things (IoT) il paradigma della città intelligente è diventato realtà. Sistemi Parking Guidance and Information (PGI) sono già stati sviluppati per fornire ai conducenti informazioni dinamiche e indirizzarli verso posti liberi, ma essi presentano delle carenze: in primo luogo, più conducenti possono essere diretti verso lo stesso punto e ciò può aumentare la congestione di una determinata area; in secondo luogo, gli algoritmi sembrano essere più preoccupati di trovare un qualsiasi posteggio, piuttosto che trovare quello migliore, col rischio di originare inefficienze nell’utilizzo del parcheggio e insoddisfazione degli utenti. Tecnologie di comunicazione wireless a bassa potenza (LPWAN) sono già ampiamente utilizzate per la connessione di dispositivi in case intelligenti e per illuminazione intelligente. Questo potrebbe essere, anche, un nuovo approccio per innovative soluzioni di parcheggio che sfruttino i vantaggi dell’IoT a banda stretta (NB-IoT), una tecnologia LPWAN dedicata alla comunicazione dei sensori all’interno delle reti mobili 5G. In base a recenti studi sperimentali, l’NB-IoT ha dimostrato di poter supportare i servizi di geolocalizzazione e navigazione, nonché i servizi di pagamento e prenotazione per il parcheggio dei veicoli, per aumentare il quoziente intellettivo delle soluzioni di sosta. I dispositivi NB-IoT invieranno le informazioni complete sullo stato di ogni posto disponibile (ad es. l’ora, la tipologia, la data, …), così che i controllori di parcheggio e gli automobilisti potranno verificare in tempo reale quali siano liberi, quando, per quanto. Un posto auto potrà essere prenotato tramite un’App per smartphone, che aiuterà i conducenti a trovare e riservare i posti, raggiungerli e pagare, oltre a supportare i responsabili del parcheggio nella gestione dell’intera area e delle prenotazioni. Le informazioni ottenute in tempo reale sullo stato del parcheggio, e non solo sull’occupazione, potranno essere utilizzate per ridurre il traffico di ricerca del posto migliore, ottimizzare l’utilizzo del parcheggio stesso, ridurre le emissioni e migliorare accessibilità e affluenza. Sosta last-minute: devi solo correre e consegnare due pacchi? Ecco un posto libero per soli 15 minuti, e ad un prezzo speciale. A questo punto, dopo aver trovato il posto perfetto ed aver osservato l’auto eseguire il parcheggio in autonomia, grazie al nuovissimo algoritmo sviluppato dall’MIT, che prende spunto dalla biologia e dimostra che solo 12 neuroni ci sono sufficienti per questa operazione, ci rimane probabilmente un grave problema da risolvere: la batteria dell’e-car scarica, e le poche colonnine di ricarica tutte occupate. Le autorità di regolamentazione di tutto il mondo stanno puntando su veicoli a carburante alternativo. I produttori stanno investendo pesantemente in veicoli elettrici a batteria (EV) e veicoli ibridi plug-in (PHEV) e designer e urbanisti devono prepararsi per questo futuro. Ma tutte queste auto elettriche, dove le ricaricheremo? Immaginate di decidere di trascorrere con la vostra famiglia un bel weekend sul Lago di Garda, tra anatre, montagne, e persone desiderose di spritz con una vista mozzafiato. Ora non è più solo caccia al parcheggio, ma è caccia alla colonnina di ricarica libera. Al 30 settembre 2022, siamo arrivati a 32.776 punti di ricarica suddivisi in 16.700 colonnine e dislocati su 13.225 location accessibili al pubblico. A gennaio 2022 risultavano, in Italia, 244.944 auto elettriche in circolazione: 127.789 EV, e 119.155 PHEV. Le vendite di queste tipologie di auto, nel 2022, sono ancora al di sotto del 3,6% delle vendite totali, e già le colonnine sono insufficienti. Per fortuna ci viene incontro NIO: le sue stazioni di battery swap sono particolarmente sofisticate, in grado di effettuare sino a 312 cambi di batteria al giorno, con un processo del tutto automatico, che richiede meno di 5 minuti per completare l’intera operazione. A partire da alcune città cinesi, NIO consentirà ai proprietari di passare a una batteria di dimensioni diverse, aprendo le sue stazioni di scambio batterie ad altri produttori di auto. Se i piani aziendali saranno rispettati, entro il 2025 il numero di stazioni per il battery swap passerà da 800 a 5.000 in tutto il mondo di cui 1.000 fuori dalla Cina, a cominciare dall’Europa. Perché il sistema sia compatibile con auto di altri brand è necessario che le batterie installate e la piattaforma siano le stesse utilizzate da NIO, in ciascuna stazione serve una potenza di 650MW per caricare almeno 13 batterie, e naturalmente, servono molte batterie. Come espresso da Sergio Marchionne nel 2017, le auto elettriche sono un’arma a doppio taglio. Il futuro di parcheggi e garage pubblici? Grandi HUB per la mobilità, automatici, interconnessi, intelligenti, flessibili, accentratori di servizi, tra i quali stazioni in cui eseguire il cambio rapido delle batterie.

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