Oggi dici Seat e pensi a Cupra. Penso a come il lancio di un brand sia riuscito in soli sei anni di vita a lasciare un segno nel mondo super competitivo dell’automotive. Se poi in questi sei anni devi attraversare una pandemia, la crisi di approvvigionamento delle materie prime, due guerre, ti rendi conti di come sia stata geniale l’idea di trasformare in un brand autonomo la sigla nata per contraddistinguere le vetture sportive di Seat. Tutto nacque nel 2018, quando a comandare in Seat era Luca De Meo, oggi numero uno di Renault. La galoppata di Cupra aveva messo in dubbio la sopravvivenza di Seat. Invece, presentando i migliori risultati economici della sua storia, la casa spagnola del gruppo Volkswagen, ha confermato che Seat non si fermerà. La vita continua, aspettando l’elettrificazione anche per Seat. “Vogliamo riportare il marchio Seat in auge, continuando la crescita a due cifre dello scorso anno con nuovi investimenti nel marchio e nei suoi modelli. Stiamo inoltre valutando cosa potremo offrire nel mondo elettrico a marchio Seta. Vi prometto che il meglio di Seat deve ancora venire”, l’annuncio di Wayne Griffiths, il ceo di Cupra e Seat.
Le cifre raccontano che l’utile operativo ha raggiunto il miglior risultato della sua storia con 625 milioni di euro, il che significa un incremento di 33 milioni rispetto al 2022. “Chiudiamo un anno in cui Seat S.A. – ha detto Wayne Griffiths – ha registrato i migliori risultati finanziari dei suoi 73 anni di storia, assicurando che la nostra azienda continui il suo percorso verso un futuro più redditizio. Il 2023 è stato di grandi contrasti per l’industria automobilistica e per la nostra azienda che ha continuato a navigare in un mare di incertezza e ha subito la più grande trasformazione della sua storia”. Seat ha fatto segnare una redditività del 4,4% (nel 2022 era stata dello 0,3%), un fatturato di 14,3 miliardi di euro (+31% rispetto al precedente 10,941 miliardi). L’exploit è dovuto anche all’incremento a doppia cifra delle consegne del marchio Seat, arrivate a 288.437 unità (+24% sulle 232.696 del 2022). Numeri che si aggiungono alle 230.739 unità di Cupra (+50,9% sulle precedenti 152.896 unità), per un totale di 519.176 auto (+35,3% sulle 385.592 dello scorso anno). Brand Cupra che dal 2018 a oggi ha consegnato 530.000 vetture. Cupra ha avuto un aumento del 50% anche in Italia dove il posizionamento del brand è cresciuto notevolmente anche grazie al lavoro sull’immagine partito dal Cupra Garage che a Milano è in uno dei quartieri più tren della città, in Corso Como. Oggi i concessionari italiani sono 49 e il lavoro, con quattro lanci in arrivo, non mancherà. “La strategia di investimenti – raccontano da Casa Cupra – è proseguita nel 2023, raggiungendo un totale di 5,3 miliardi di euro negli ultimi cinque anni e con l’aumento del 44% degli investimenti in R&S, per un totale di 939 milioni di euro”. Mai fermarsi.
Seat rinnoverà sia Arona che Ibiza nel 2025, mentre nei prossimi mesi arriverà una nuova versione di Leon, con aggiornamenti e migliorie a livello tecnico e tecnologico. Anche Ateca, il suv che in Italia ha avuto un buon successo, verrà aggiornato, prolungando così il suo ciclo di vita. Molte le cartucce a disposizione di Cupra che in questo 2024 attende l’elettrica Tavascan e il Suv elettrificato Terramar, oltre a una nuova versione di Formentor. Nel 2025 poi sarà la volta della Raval che verrà prodotta a Pamplona. Ma Cupra non si fermerà in Europa: entro il decennio troverà anche ad andare alla conquista degli Stati Uniti “L’ingresso è previsto con la versione elettrica a batteria di Formentor e con un SUV elettrico più grande, che verrà prodotto negli stabilimenti del Gruppo Volkswagen nella regione del Nord America, che comprende anche il Messico. Partiremo in alcuni Stati selezionati della costa Est e Ovest e negli Stati della Sun Belt con un nuovo modello di distribuzione”, ha raccontato Wayne Griffiths. Da Barcellona al mondo. La storia continua.