La golf non finirà mai. La nona sarà elettrica

La ID.3, dopo il recentissimo restyling, non cambia la tradizione Il ceo Schäfer: “Non rinunceremo ai nostri nomi più iconici”Rivisto l’obiettivo per il 2030: l’80 per cento delle auto vendute sarà Bev.

Quando c’è di mezzo il primo gruppo automobilistico europeo e il secondo del mondo, ecco che la valutazione di come si stia comportando sul fronte elettrico diventa fondamentale per capire l’aria (reale) che tira. A vedere i numeri è buona: nella prima metà 2023, il Gruppo Volkswagen ha registrato un +48 per cento sulle consegne di veicoli 100 per cento elettrici (BEV) rispetto all’anno precedente, con 321.600 unità, arrivando al 7,4 per cento, di quota rispetto al 5,6 del primo semestre 2022. Il Gruppo ha registrato la crescita maggiore in Europa, dove le consegne dei BEV sono aumentate del 68 per cento, con 217.100 unità: è leader di mercato e ha guadagnato quote. Anche negli Stati Uniti il numero di consegne di veicoli 100 per cento elettrici del Gruppo è cresciuto significativamnte: +76 per cento, con 29.800 unità. Solo In Cina si è registrata una leggera contrazione, circa il 2 per cento rispetto all’anno precedente, con 62.400 BEV immatricolazioni, ma in un contesto di mercato particolarmente competitivo. Comunque, nell’ultimo periodo anche in questa regione il trend è stato positivo; dopo un primo trimestre in calo, nel Q2 le consegne nel principale mercato mondiale sono aumentate del 18 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Valutando il livello globale, la crescita nel secondo trimestre è stata del 53 per cento, con 180.600 veicoli e una quota BEV sul totale delle consegne salita al 7,7. Altro dato importante: circa il 68 per cento delle consegne di auto elettriche del Gruppo è attribuibile all’Europa; seguono la Cina con il 19 per centp e gli Stati Uniti con il 9, mentre il 4 è stato destinato ad altri mercati. In tutto questo, evidente che il ruolo principale sia assunto dal brand generalista che ha consegnato 164.800 veicoli 100 per cento elettrici, poco più della metà del totale del Gruppo, seguita da Audi con 75.600 unità, Škoda con 31.300 unità, Seat/Cupra con 18.900 unità, Porsche con 18.000 unità e Volkswagen Veicoli Commerciali con 12.300 unità. Non basta, comunque: il marchio tedesco ha un nuovo e più ambizioso obiettivo di vendita in Europa. Nello specifico, la Casa punta a fare in modo che nel 2030 ben l’80 per cento delle auto vendute siano elettriche quando nell’ambito della strategia di elettrificazione Accelerate di Volkswagen svelata nel 2021, l’obiettivo per il 2030 era del 70 per cento. Dunque, intende andare oltre a quanto previsto inizialmente: per riuscirci, il marchio tedesco lancerà sul mercato nuovi modelli a batteria. Si partirà inizialmente da ID.7 di cui ha fornito un’anticipazione all’ultimo CES di Las Vegas e che presto sarà presentata ufficialmente. Volkswagen ripone massima fiducia anche sulle future ID.1 e ID.2 (nomi ancora provvisori), pensate per essere più accessibili e da mettere sul mercato con prezzi attorno ai 25 mila euro. Nel 2025/2026, inoltre, arriverà la versione elettrica della Tiguan, Suv ad alto tasso di fedeltà. Si tratta di investimenti colossali, 15 miliardi di euro sono destinati per la costruzione di fabbriche per celle batteria di PowerCo e l’approvvigionamento delle materie prime per gli accumulatori. Entro il 2030, PowerCo, la società del Gruppo che si occupa dl questo business, dovrebbe generare un fatturato annuo di oltre 20 miliardi di euro. E’ interessante vedere come un grande marchio come Volkswagen giochi la partita tra richiami al passato e la trasformazione del presente. L’effetto sugli appassionati dell’ ID.Buzz – erede del mitico Bulli – ha sorpreso la Casa stessa mettendo in difficoltà l’impianto di Hannover dove viene costruito. Troppa richiesta per le linee attuali e quindi inevitabili ritardi nelle consegne. Immaginabile il boom quando si vedrà la classica variante California destinata agli appassionati di camper, in aumento nell’Europa intera. Si parla del 2025: due anni non sono pochi e difatti si iniziano a vedere i primi elementi per una trasformazione home made o eseguita da un allestitore. Intanto, l’equipe di ABT, storica azienda che produce accessori per tutti i brand del Gruppo, ha predisposto un impianto fotovoltaico da tetto che può tornare utile tanto alle versioni standard (anche Cargo), quanto al futuro camper van. E poi c’è il ‘mistero’ Golf: in molti temevano che con la ID.3 e la futura ID.2, fosse destinata a finire la carriera con l’attuale generazione, l’ottava. Invece, la Golf 9 si farà, ma sarà solamente elettrica. Lo ha confermato Thomas Schäfer, Ceo di VW, in una recente intervista “È chiaro che non rinunceremo a nomi iconici come Golf, Tiguan e GTI, semmai li trasferiremo nel mondo elettrico”. Quindi il nome Golf, nato nel 1974, verrà mantenuto per un modello completamente elettrico, senza varianti con motori a combustione. Quando? Di sicuro, l’ottava generazione verrà aggiornata nel 2024, per uscire sicuramente di scena entro la fine del decennio. “Poi dovremo vedere come si sviluppa il segmento – ha detto Schäfer – se entro il 2026 o il 2027 il settore automobilistico dovesse diventare qualcosa di diverso da quanto previsto, potremmo anche lanciare un veicolo completamente nuovo che sostituisca Golf. Ma non mi aspetto che accada”. La battaglia quotidiana sul mercato europeo vede invece protagoniste le medie ID.4 e ID.5 che nel primo semestre 2023 hanno portato a casa 101.200 unità mentre ID.3 – che ha subito un recentissimo restyling – si è fermata a 49.800, nonostante le dimensioni più contenute. L’ennesima conferma che solo con una ‘democratizzazione’ dei contenuti, a prezzi abbordabili (come avvenuto in altri settori come la telefonia cellulare o i tablet), si arriverà a un passaggio dove il ‘popolo’ non sia spettatore ma compratore. E solo marchi generalisti come VW possono trovare la chiave vincente. Sennò ci vorrà molto, molto tempo.

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