L’ultima è uscita dagli stabilimenti di Melfi nell’agosto del 2018Fu disegnata da Giugiaro e per 25 anni ha dominato il segmento BMontezemolo e Marchionne la rilanciarono con la Grande Punto.
L’ultima Punto è uscita dalla linea di produzione nello stabilimento di Melfi l’11 agosto 2018, chiudendo una fortunata storia lunga 25 anni. Per tutti è l’utilitaria con la maiuscola. Punto e basta. Diffusissima, l’aveva disegnata Giorgetto Giugiaro per sostituire la Uno. Ovvero il modello più venduto nel segmento B per dieci anni di fila, che ha trasportato la Fiat nell’era moderna della maturità nell’automazione dei processi produttivi. Non è un caso infatti se buona parte degli sforzi economici del progetto Punto portarono con sé la realizzazione dell’impianto di Melfi (Potenza), la cosiddetta “fabbrica integrata” dove venivano impiegate le più moderne logiche di produzione. L’ha progettato l’architetto Marco Visconti su un’estensione di circa 1,9 milioni di metri quadrati nei pressi di San Nicola. Solo in un secondo tempo, infatti, l’assemblaggio venne esteso anche a Termini Imerese (PA) e Mirafiori (TO). È un punto di svolta. L’Italia del 1993 sta conoscendo una delle pagine più buie della storia recente: quando il 17 febbraio del 1992 viene arrestato l’esponente socialista Mario Chiesa, le inchieste giudiziarie di Mani pulite diventano famose. L’impatto mediatico di Tangentopoli è senza precedenti, e pure il tracollo politico che ne deriva. A Milano nessuno “beve” più, mentre a Roma si spengono i riflettori sulla Prima Repubblica. È un periodo complesso. Anche la Fiat non se la passa benissimo: i debiti sono ormai accumulati in migliaia di miliardi (di lire) e per sopravvivere serve un deciso cambio di passo. Giugiaro cambia tratto: il Progetto 176 abbandona le linee squadrate che avevano fin qui tracciato lo stile delle utilitarie del brand torinese (ricordate Panda e Uno?) a favore di forme più morbide e arrotondate, rassicuranti. Non c’è tempo da perdere. Tutto ha inizio il 31 agosto. L’appuntamento è al Lingotto, dove la vettura viene presentata in anteprima alla stampa, per poi incontrare il grande pubblico al Salone di Francoforte (7 settembre) segnando il debutto ufficiale della nuova generazione di compatte Fiat. Disponibile con 3 o 5 porte, 6 allestimenti, 6 motorizzazioni e 14 colori di carrozzeria, la Punto coniuga un design innovativo con la migliore abitabilità interna della categoria. Infatti, rispetto alla Uno, la Punto è più grande e confortevole (lunga 376 cm, larga 162, alta 145 e con un passo di 245 cm) oltre ad offrire un ampio bagagliaio: 275 litri che diventano 1080 litri abbattendo i sedili posteriori. Si sa, dall’Alfasud in poi, i volumi del bagagliaio diventano un tema centrale nei progetti firmati da Giorgetto Giugiaro. Fiat Punto piace. Tanto che le strade ne sono (ancora) piene e nel suo quarto di secolo l’abbiamo spesso trovata in cima alla classifica delle vendite, sia in Italia che in Europa. Anzi, ancora oggi è fra le più acquistate, di seconda mano o più, s’intende. Declinata in molteplici configurazioni, nel 1997 subisce i primi ritocchi, per lo più estetici. Ora le varianti sono ben 29, esordisce il motore Fire da 85 cv, arriva la Cabrio affidata a Bertone. Ma quando nel luglio 1999 la Fiat festeggia il centenario, è giunto il momento di passare il testimone a un nuovo modello. Punto e a capo. Dopo 3.4 milioni di unità prodotte tocca alla nuova Punto raccogliere la sfida: il progetto 188 esce dal Centro Stile con l’obiettivo di creare una vettura completamente nuova, proprio com’era stato per la prima generazione rispetto alla Uno. La corsa inizia l’11 luglio. L’accoglienza è caldissima e nel primo triennio ne vengono consegnate circa mezzo milione l’anno. La tre porte è più sportiva, la 5 porte fra le più capienti del segmento. In gamma ci sono 23 versioni, 5 propulsori di cui due a gasolio: sarà proprio Punto a introdurre il Commone Rail nel segmento delle compatte. Nel 2003 se ne va l’Avvocato. È la fine di un’era. E il restyling della nuova Punto porta con sé l’infotelematica, con l’audio digitale dei cd e degli mp3, ma anche il Common Rail di seconda generazione: il Multijet. Forse è arrivato il momento di un nuovo cambio di passo. La discontinuità si affaccia nel 2004 con il volto di Sergio Marchionne, l’uomo nuovo al comando del Gruppo, e prende forma con i nuovi modelli. Ancora una volta i bilanci – economici – non sono ai massimi. Anzi. Il progetto 199 porta infatti con sé l’enorme responsabilità di ripetere il successo commerciale delle precedenti edizioni. È vitale. Sarà lo stesso Marchionne a presentare la Grande Punto insieme a Luca di Montezemolo nel 2005. Indimenticabili i lori siparietti nel baule della piccola Fiat. Questa volta l’ha progettata Italdesign-Giugiaro in collaborazione con il Centro Stile: segna un vero e proprio salto generazionale. È un segmento B più vicino al C, per dimensioni, dotazioni e caratteristiche. Partecipa al Mondiale rally e nel 2008 viene persino punta dallo Scorpione delle rinate Officine, diventando Abarth Grande Punto S2000. Ora si viaggia veloci, così nel 2009 arriva l’ultima evoluzione di questo fortunato modello: con la Fiat Punto Evo debuttano una serie di novità tecnologiche importanti, su tutte il rivoluzionario motore Multiair, lasciando alla successiva Punto del 2012 l’ambizione di rendere democratici i nuovi sistemi di infotainment all’avanguardia Blue&Me. Ora si viaggia connessi e sicuri verso un futuro più solido. La Fiat guidata da Marchionne ha ritrovato stabilità, ma un importante capitolo sta ormai per chiudersi. Siamo nell’estate 2018: il 25 luglio il tycoon scompare prematuramente e il 31 agosto si chiude la produzione della Punto. Un’auto fondamentale, in tutte le sue declinazioni.