CINQUANT’ANNI DI GOLF

L’erede del Maggiolino è l’auto europea più venduta. E la leggenda continua La prima fu disegnata da Giorgetto Giugiaro, dalla VII è diventata anche elettrica

Cinquant’anni fa, nel 1974, nasceva un’auto destinata a rivoluzionare l’intero panorama automobilistico.
Di Volkswagen Golf, la storia ci dirà che sarà il degno erede del leggendario Maggiolino, l’auto del popolo che seppe conquistare milioni di automobilisti in tutto il mondo. La prima Golf, la Mk1 disegnata da Giorgetto Giugiaro e prodotta in serie dal 29 marzo 1974, si presenta come una compatta a due volumi dal design essenziale e funzionale, con motori benzina e diesel elastici e divertenti. Il successo immediato lancia la Golf nell’olimpo delle auto più vendute in Europa. Tutti ne vogliono una e in breve diventa la Volkswagen di maggior successo: con i suoi 37 milioni di esemplari prodotti fino a oggi, è l’auto europea più venduta dall’invenzione dell’automobile. Di più. Golf sa rispondere a ogni esigenza grazie alle molteplici varianti. Con la prima GTI (1976) Volkswagen dà il via allo sviluppo dinamico della classe delle compatte sportive facendo battere i cuori degli appassionati a suon di prestazioni brillanti incartate da un design aggressivo. Diventa subito un simbolo di ribellione contro la monotonia e l’austerità degli anni Settanta, rappresentando il desiderio di libertà e di evasione dei giovani. Lo sappiamo, i Settanta sono anni bui, di crisi energetiche, economiche e sociali: sono anni di Piombo. La crisi petrolifera del 1973 ha portato a una maggiore consapevolezza dei consumi e a un calo della domanda di auto sportive. Golf fa eccezione, ma anche per questo la Golf D (1976) e la successiva Golf GTD (1982) assicurano la svolta del diesel nel segmento delle compatte.
Alla fine del decennio si intravede uno spiraglio, la luce in fondo al tunnel sta per assumere i colori fluo che caratterizzeranno gli anni Ottanta, così nel 1979 arriva la Golf Cabriolet che, con la sua capote apribile, esprime libertà e spensieratezza: un’autentica boccata d’aria fresca. Per un certo periodo è persino la cabrio più venduta al mondo. Fino al 1983, Golf totalizza un totale di 6,9 milioni di unità vendute in tutti i continenti, raccogliendo fin dalla prima generazione l’eredità del Maggiolino che, a sua volta, nella sua storia aveva totalizzato 21,5 milioni di esemplari.
Il 1983 è anche l’anno che vede debuttare la Mk2 che, con le sue innovazioni tecnologiche come il catalizzatore, l’ABS e la trazione integrale Syncro, segna il definitivo salto di qualità. In un periodo di grandi cambiamenti sociali e politici, la Golf Syncro rappresenta la voglia di esplorare nuovi orizzonti e di superare i confini. Il suo sistema 4×4 ripartisce la coppia motrice in modo intelligente tra le quattro ruote, garantendo una guida sempre stabile e sicura. Presto diventa il modello preferito da chi, come gli Yuppies, i giovani di successo della Milano da bere portati al cinema da Carlo Vanzina (1986), trascorrono i week end in montagna e vogliono arrivare in cima, senza troppi sforzi. L’83 nello specifico, e gli Ottanta in generale, sono anni di grandi fermenti sociali e culturali, con i loro colori accesi.
La prima Golf fu prodotta in serie dal 29 marzo 1974. Oggi siamo arrivati all’ottava generazione che è anche elettrica, come succede già dal 2014 quando arrivò Golf VII la musica pop e l’edonismo sfrenato. Ronald Reagan è presidente degli Stati Uniti e la sua politica economica, basata sul libero mercato e sul consumismo, influenza tutto il mondo occidentale. In Italia esplode la moda dei paninari, giovani rampanti che frequentano i bar alla moda e sfoggiano abiti firmati: per loro Golf GTI e GTD sono il must have.
Tra il 1983 e il 1991 vengono costruite 6,3 milioni Golf II finché, a partire dall’agosto 1991, arriva la Golf III, cioè la generazione destinata ad accrescere i valori di sicurezza. Per la prima volta ha airbag frontali (1992) mentre i grandi progressi nel campo della progettazione della carrozzeria portano a miglioramenti significativi nella protezione in caso d’impatto. C’è inoltre il primo motore a sei cilindri (VR6), il primo sistema di controllo della velocità di crociera, i primi airbag laterali e, per la prima volta, la variante station wagon. Dopo di lei tocca alla Golf IV, presentata nel 1997, ancora oggi considerata un’icona di stile. È quella che più di tutte riesce a creare un richiamo diretto con l’estetica (vincente) della Golf I del 1974. Con lei debutta l’ESP e arriva la più sportiva di sempre: la R32 con la sua velocità massima di 250 km/h. Si corre veloce e, con l’avvento del nuovo Millennio, della new economy e di Internet, il tempo vola. La successiva Golf V (2003-2008) è la più avanzata, anche rispetto a molte concorrenti della classe medio-alta. Lo stesso vale per la qualità. Un valore sottolineato dalla scocca saldata al laser che porta all’aumento della rigidità torsionale del 35%. Nuove tecnologie come il Light Assist (controllo avanzato degli abbaglianti), il Park Assist, l’Hill Start Assist e il controllo adattivo del telaio (DCC) rendono invece la Golf VI (2008-2012) fra le più avanzate del suo tempo. Ma quando nel 2012 debutta la settima generazione tutto cambia di nuovo: il peso scende di 100 kg rispetto alla Mk6, i consumi si riducono fino al 23% e, per la prima volta nel 2014, la Golf VII entra nell’era della mobilità elettrica con la nuova e-Golf. Un salto nel futuro raccolto nel 2019 dalla Golf VIII, la più progressista di tutte che, con i suoi nuovi propulsori mild e plug-in hybrid, ha elettrizzato l’intera gamma. Con il Travel Assist è anche fra le prime compatte ad accendere la guida assistita e oggi, nel 2024, apre persino la porta al controllo vocale con chatbot basato sull’intelligenza artificiale ChatGPT per rendere disponibili alle masse, ancora una volta, le innovazioni tecniche.

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