Il Salone di Ginevra ha conquistato il deserto in Qatar

A Doha più di 180 mila spettatori per la prima edizione del Gims. “L’abbiamo sognato e l’abbiamo fatto davvero”.

L’abbiamo sognato e l’abbiamo fatto”. Questa frase sintetizza la golden age, l’età dell’oro, che sta vivendo il Qatar. Se fino a non molti anni fa a Doha, la capitale, non esisteva neppure un grattacielo oggi ha un iconico skyline ed è capitale delle meraviglie architettoniche e ingegneristiche. Se nel 2022 ha ospitato i mondiali di calcio, il 2023 non vuol essere da meno. Nello stesso fine settimana di ottobre si è corso il Gran premio di Formula 1 e ha preso il via il Salone dell’Auto di Ginevra che ha richiamato 180.000 visitatori e più di 1.000 giornalisti provenienti da oltre 50 paesi in 10 giorni. Sì, avete letto bene. L’edizione 2023 non ha aperto i battenti sulle sponde del lago Lemano ma bensì su quelle del Golfo Persico. Ma cosa c’entra il Qatar con la Svizzera? “Un’opportunità nata nel luglio del 2020, nel mezzo della pandemia.” Spiega Sandro Mesquita, CEO dell’organizzazione ginevrina. “Mi ha telefonato il Ministro del turismo del Qatar, Akbar Al Baker, e mi ha chiesto se ero interessato a portare il “nostro” Salone in Qatar. In Europa era tutto bloccato mentre lì non si erano mai fermati. Trasportare “Ginevra” nel deserto era una bella sfida. Qui abbiamo avuto la possibilità di creare un qualcosa che prima non esisteva, combinare uno show statico con un’esperienza dinamica -continua Mesquita-. Un nuovo format, per questo lo chiamiamo “festival” che va oltre il Salone portando le auto anche in pista, in città e nel deserto”. E se al Salone sono state protagoniste auto elettriche, come l’americana Lucid che vuol inseguire i successi della Tesla e prototipi alimentati a batterie, come il concept elettrico Lamborghini Lanzador che si trovava faccia a faccia con la Porsche Mission X, va detto che gli sguardi degli uomini vestiti in tunica bianca, il “thobe”, diventavano sognanti guardando la Mercedes Classe G 63 AMG Cube 4×4 ^2. E poco importa se forse percorre solo 4 chilometri con un litro di carburante, tanto da queste parti costa mezzo euro al litro. Guardando al futuro sullo stand della Casa di Stoccarda c’erano anche elettriche pure come la EQS e l’avveniristica Vision EQXX. Arabeggiante anche la grande e lussuosa BMW i7 elettrica in versione bicolore che aveva alle sue spalle la nuova Mini Countryman. Al Doha Exhibition and Convention Center (DECC) questo mese erano presenti 31 brand automobilistici con 10 anteprime mondiali e quasi il doppio di nazionali. A queste si è aggiunta la presenza di prestigiose auto d’epoca, tavole rotonde su temi legati all’ automotive e una parata di oltre un centinaio di dream cars. Non è passata inosservata la presenza del gruppo Volkswagen che con due pulmini elettrici id-buzz ha coperto su strada la distanza circa 8.000 chilometri che separano Ginevra da Doha. Sullo stand di Audi ha debuttato il restyling della Q8 di fianco al prototipo della monoposto di F1 che scenderà in pista nel 2026. Importante la presenza dei suv che da queste parti si trovano davvero a casa grazie agli ampi spazi disponibili, ben diversi dalle strette strade europee. Qui la Defender V8 sembra un’utilitaria. Tanto amata tra chi va nel deserto, la Toyota Land Cruiser è stata mostrata nella sua inedita versione GR-Sport ovvero la sportiva Gazoo Racing e anche la Nissan Patrol nella sua versione sportiva Nismo. Già qui da noi si vende la Yaris GR e la Juke Nismo, invece in Qatar le versioni equivalenti ma con la taglia da “navi del deserto”. Tra le tante novità, la più pazza è la moto volante proposta dalla francese Lazareth. Realizzata con quattro reattori da modellismo al centro delle ruote, si trasforma in un veicolo che sembra uscito dalla serie cinematografica MadMax. “GIMS Qatar non è un esperimento ma è il frutto di un accordo che prevede cinque edizioni nell’arco di dieci anni, ovvero una ogni due anni”. Spiega il CEO Mesquita. “Ma questo non annulla l’edizione svizzera che infatti aprirà a Ginevra in Svizzera il prossimo mese di febbraio 2024”. Ciò detto, il sogno del Qatar è essere la Motor Valley della penisola arabica, il punto di riferimento nella regione mediorientale per gli eventi motoristici a 2 e 4 ruote e sta giocando le carte giuste per riuscirci.

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