L’icona americana made in Italy messa duramente alla prova sulla pista fuoristrada di Balocco. Nulla la ferma
Chi acquista oggi una Jeep non sta comprando soltanto un’auto. Si sta portando a casa un mito americano, una vera e propria icona del mondo a stelle e strisce. A dirlo è il sondaggio “Most Patriottic Brands” realizzato da Brand Keys. I consumatori intervistati hanno valutato i marchi che meglio incarnano il valore del patriottismo nel 2024. Una ricerca non sviluppata solo per il settore automotive, ma bensì trasversale. Oltre a Jeep c’erano marchi come Disney, Coca- Cola, Harley Davidson… per un totale di ben 1.381 brand. Ecco allora che si può dire senza ombra di dubbio che Jeep è un’icona americana.
Ma da 10 anni Jeep ha anche un’anima fortemente italiana che si esprime nella produzione. Renegade infatti viene costruita a Melfi dal 2014. Il primo prodotto Jeep costruito fuori dai confini americani. Ad oggi ne sono già state immatricolate nel mondo 2 milioni di unità. Anche Compass viene costruita a Melfi. E ciliegina sulla torta di questo percorso tricolore è Avenger, ovvero la prima Jeep che in 81 anni di storia è stata disegnata fuori dagli USA, nello specifico a Torino. Ecco allora che non sembra più di tanto strano essere andati a Balocco per la prova. Quella che una volta era la pista privata utilizzata solo da Fiat, ma a che ora viene utilizzata da tutti i marchi Stellantis, ha al suo interno anche un percorso dedicato ai test in fuoristrada. E lì abbiamo provato la rinnovata Renegade 4XE. Un’auto dotata di un motore termico che dà motricità alle ruote anteriori e di un propulsore elettrico che dà motricità alle ruote posteriori. Diciamolo subito. La trazione integrale c’è sempre, anche quando le batterie sono scariche.
Gli uomini Jeep hanno studiato un sistema particolare: Power loop. Nel caso in cui le batterie fossero scariche, ma ci fosse bisogno di avere la trazione integrale è lo stesso propulsore termico a fornire in tempo reale l’energia necessaria a far funzionare quello elettrico. A Balocco siamo riusciti a superare ostacoli che non avremmo mai immaginato, pendenze laterali ma anche twist con una ruota sollevata da terra. Ripide salite e pendenti discese in cui è stato azionato l’HDC per limitare elettronicamente la velocità mantenendo il controllo dello sterzo. Percorsi che il 99% dei clienti Renegade probabilmente mai affronterà ma che l’auto è davvero in grado di affrontare in totale scioltezza.
Nel percorso verso Balocco abbiamo testato anche Jeep Compass e Renegade model year 2024 con motorizzazione mild hybrid. La soluzione forse oggi più efficace e semplice dato che non richiede di essere caricata alle colonnine. Il powertrain e-Hybrid gestisce il sistema di propulsione senza soluzione di continuità, alternando in maniera automatica motore 100% elettrico, ibrido e a combustione interna. Il passaggio tra i vari tipi di propulsione avviene in base a fattori come stato di carica della batteria, condizioni di guida in tempo reale e altri parametri monitorati. Il risultato è una guida fluida e silenziosa durante l’avviamento, efficiente nell’uso ibrido a velocità di crociera, ma sempre pronta ad uno sprint prolungato grazie al motore termico. Lunga la serie di novità sul MY 2024. Tra queste su Renegade un sistema di infotainment rinnovato che è cinque volte più veloce del precedente. Davvero grande il display da 10,1 pollici e il clusterTFTda 10,25. Compass introduce la guida autonoma di livello 2. I due SUV, con motori turbo GSE T4 da 1,5 L, introducono una calibrazione ottimizzata di motore e batteria, garantiscono prestazioni ottimali e sostenibili, con un’efficienza migliorata e funzionalità avanzate come la frenata rigenerativa. Jeep rafforza così il suo impegno verso la mobilità elettrica e la sostenibilità.