La Scenic auto dell’anno immagine della renaulution

Anche i numeri raccontano il momento vincente della casa francese De Meo: “Ci sono diverse ricette per raggiungere il successo” Vidal, responsabile del design: “E’ il nostro nuovo linguaggio”.

Come dice sempre Dan Lowell Peterson, l’allenatore che ha cambiato il basket italiano, esistono statistiche e sensazioni. A volte il legame è strettissimo, altre volte meno. Nel caso del Gruppo Renault, pare evidente che i due aspetti siano conseguenti. I risultati del 2023 sono stati i migliori degli ultimi 125 anni. Tutti gli indicatori sono in netto miglioramento, il fatturato del gruppo è salito a 52,4 miliardi di euro, un più 13,1%, con vendite che si sono stabilizzate a 2.235.000 unità, un aumento del 9%, a cui si aggiunge un margine operativo, sempre sul fatturato, del 7,9% per cui oltremodo redditizie. Ampere e l’elettrico. Un’attività che ha generato 3 miliardi di cash, il doppio rispetto al 2022, tanto da superare ogni previsione e mettere a tacere tutte le polemiche legate all’annullamento dell’Ipo di Ampere, la filiale dedicata all’elettrico e al software: in Renault sono in grado di autofinanziarsi. I numeri del mercato fanno sorridere e confermano che Luca de Meo, CEO del Gruppo, ha visto giusto non solo per l’ambizioso piano Renaulution ma per il fatto di aver aperto il terzo capitolo, Revolution, in netto anticipo, nel novembre 2022. “Penso che vi siano più ricette per il successo: con Renault abbiamo ottenuto il miglior risultato della nostra storia con meno volumi di quando vendevamo 1 milione di macchine in passato e pareva che fossimo destinati a fonderci con Nissan, con cui viviamo serenamente la nostra relazione” sottolinea il manager italiano. Finendo continuamente in copertina i continui exploit di Dacia, sfugge che la marca Renault stia viaggiando benissimo: nel 2023, in Europa, ha chiuso l’anno con quasi 700mila vendite e +17% rispetto al 2022 mentre in Italia è passata da quasi 60mila immatricolazioni a poco più di 80mila in dodici mesi, con una crescita del 35,5% e superando il 5% di quota sul mercato totale. La sensazione è che la nuovissima R5 – perfetta rivisitazione di un’icona, in chiave contemporanea ed elettrica – e il resto della gamma molto ampia (sono dodici modelli tra elettrici e ibridi) prolungheranno il buon momento della Régie, percepito dagli addetti ai lavori, ma soprattutto dagli appassionati. A portare l’ulteriore mattone alla Revolution è arrivata la Scènic E-Tech Electric tornata sul trono continentale dell’auto ma lontanissima parente di quella che vinse il Car Of The Year 1997. Renault si è portata a casa il settimo titolo di Auto dell’Anno con il nuovo Suv compatto elettrico: per la cronaca, gli altri modelli della Régie ad averlo vinto sono stati Renault 16 (1966), Renault 9 (1982), Clio (1991) e appunto la già citata Scenic (1997), Megane (2003) e Clio (2006). La storia di Scénic rappresenta il cambiamento di tendenza nel mercato che Renault ha saputo interpretare meglio di altre Case. Nel 1996, fu la prima monovolume compatta in Europa, con dimensioni tra Twingo ed Espace, e tanto spazio per i passeggeri, ottenuto sostanzialmente con l’aumento dell’altezza. Un successo clamoroso, con consegne a sei mesi che per l’epoca erano rarissime. La nuova Scénic E-Tech Electric, Suv come richiede il copione, oltre a bissare la vittoria nel prestigioso concorso europeo, ha ricevuto dall’illustre antenata la vocazione al viaggio confortevole, in massima sicurezza, servendosi però di un motore elettrico. Da 170 o 218 Cv in base al taglio della batteria, per un’autonomia da 430 o 610 km rispettivamente. Un’auto studiata molto bene, che fa di tutto per riportarci all’epoca più spensierata della Scénic originaria: forse non è provocatoria nel concept quanto la prima, ma Gilles Vidal, direttore del design di Renault, ne spiega la ragione: “Lo stile del nuovo modello non è assolutamente un esercizio per mostrare quanto siamo bravi semmai vuole essere al servizio di efficienza, accessibilità e integrazione sostenibile nell’ambiente. Quindi la nuova Scénic è stata progettata, in ogni elemento, per consentire alle famiglie di muoversi liberamente, in assoluta sicurezza e in modo più responsabile: esprime il nuovo linguaggio della Casa” sottolinea. In effetti l’auto è bella, concreta e ha un prezzo non eccessivo: da 40.050 euro. La sensazione – si torna all’inizio – è che darà un valido contributo alle vendite dell’elettrico per Renault anche se non si tratta mai di una passeggiata. Ma a quanti lo provocano sui risultati deludenti dell’elettrico, in generale, nel presente, de Meo risponde senza giri di parole: “Nel lungo periodo sarà vincente pur continuando le ricerche sull’idrogeno e sui carburanti di nuova generazione in grado di ridurre l’impatto sui motori termici. L’auto elettrica sicuramente, anche a livello di bilancio complessivo, risulta superiore all’auto a combustione, in particolare in alcuni utilizzi, come nelle dense aree urbane dove ha il grande vantaggio di non diffondere fumi ed è silenziosa, quindi ha un beneficio per le persone. È chiaro che i modelli costano di più di quelli termici e tutti dobbiamo ancora adoperarci, ma non possiamo rifiutare il progresso: ogni volta che è stato respinto il mondo ha fatto un passo indietro”. Certo, la strada sta rivelandosi accidentata più del previsto.

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