Panda e le sue sorelle per il futuro di Fiat

La Pandina salva Pomigliano, l’elettrica verrà prodotta in Serbia François: “Realizzeremo auto sempre più sostenibili e accessibili”.

La Panda anche a febbraio è stata l’auto più venduta in Italia con 11.200 vetture consegnate. Un dato che verrà riconfermato anche a marzo visto che la produzione a Pomigliano è stata aumentata del 20%. Un dato che si ripete puntualmente da 12 anni. La Panda è squadrata e immortale, piace ancora tanto e non soltanto in Italia. La chiave del suo successo sta nella semplicità. “E’ un’auto nata come super-utilitaria – racconta Olivier Francois, ceo di Fiat – La prima serie si inserisce tra altri 2 modelli che hanno fatto la storia della Fiat: la 126 e la 127 …due campioni delle città. Ma quella Panda offre una flessibilità e un’ingegnosità tutta sua …perché era perfetta per la tipica vita italiana: per le stradine strette delle città, o quelle larghe di campagna, per il lavoro, o il divertimento, per le famiglie e le loro gite fuori porta. Il design era un capolavoro di semplicità, e il prezzo, era accessibile a tutti. Credo che poche macchine siano amate quanto la Panda. Ovviamente c’è anche la 500, magari la 2 cavalli in Francia, o anche la Renault 5. Ma, ai livelli della Panda, sono veramente poche…”. Erano gli anni Ottanta quando dalla mano magica di Giorgetto Giugiaro uscì l’auto che Gianni Agnelli presentò al presidente Pertini proprio a Pomigliano, dove oggi la produzione continua, baluardo del made in Italy della casa. La Panda adesso è diventata Pandina, una serie speciale con tanti contenuti tecnologici che è stata sfruttata come un messaggio al Governo. “Noi la Panda continuiamo a farla in Italia, anzi andremo avanti a fabbricarla a Pomigliano fino al 2027”. Adesso tocca a voi con gli incentivi… “Panda è sempre stata libera dagli schemi, libera dalle etichette, libera dalle convenzioni – racconta ancora Francois – E così la Panda diventa 4×4, diesel, elettrica, automatica. Una pioniera dell’innovazione tecnica. Poi, il secondo capitolo si apre con il nuovo millennio e il fenomeno Panda prosegue. E’ la macchina della socialità per eccellenza. Non è la macchina dell’ego. E’ la macchina della condivisione”. Una macchina che ha fatto anche la storia della pubblicità. Ricordate la squadra di bob giamaicana? Una macchina che non è mai passata di moda pur non essendo un’auto alla moda. Oggi, abbiamo per le mani una piccola gigante: 8 milioni di Panda sulle strade europee, 44 anni di leadership, leader di segmento in Europa, leader di mercato in Italia. Anno dopo anno, questa Panda porta a casa un quinto dell’intero “segmento A” Europeo. E, sul mercato italiano è semplicemente la macchina più venduta da 12 anni consecutivi”. Ma non basta. Dopo la Pandina, a luglio arriverà la Panda elettrica. Nascerà in Serbia e avrà una serie di sorelle che la faranno diventare grande, probabilmente cambiandole anche il nome. Giga Panda, Panda Grizzle, Panda Gorilla. Olivier Francois ha buttato lì un po’ di nomi parlando con il Corriere. Vedremo. Se anche sarà Panda non sarà più una Panda a giudicare dalle fotografie messe in circolazione dalla casa. La prima festeggerà i 125 anni di Fiat a luglio, ne arriveranno successivamente, una all’anno. City Car, Pick up, Fastback, Suv e addirittura Camper. “FIAT è un brand globale, 1,3 milioni di auto vendute lo scorso anno e una solida leadership in molte parti del mondo. Il prossimo passo nella competizione globale è la transizione da prodotti locali a un’offerta globale di cui beneficeranno tutti i nostri clienti in ogni parte del mondo. Stiamo affrontando la sfida di produrre auto sempre più sostenibili e accessibili utilizzando il nostro approccio “less is more”, eliminando le parti ridondanti e riducendo i materiali inquinanti come cromature, leghe, pelle e schiume nei sedili. Inoltre, più attenzione alle prestazioni aerodinamiche, come nel concept della Fastback, e alla “modularità” grazie all’ingegno italiano di Fiat. Agevolata dalla piattaforma trasversale e dalla condivisione di parti comuni fino all’80% ”. A luglio la vedremo dal vivo. E capiremo l’effetto che fa. Per adesso c’è la Pandina. “E’ una Cross con la faccia simpatica di sempre. Simpatica ma anche tosta: una sorta di “kung fu” Panda – racconta Gaetano Thorel responsabile dei marchi Fiat e Abarth per l’Europa – abbiamo il logo sulle ruote, la carrozzeria bicolore. Resta piccolina e accessibile, ma anche equipaggiata come un’auto di categoria superiore. Tutto molto pratico: solo roba che serve per aiutare il guidatore in città e fuori: la frenata automatica per ridurre i tamponamenti, il Lane Assist e il rilevatore di stanchezza. Abbiamo aggiunto anche 2 airbag. Sicura e pratica con i sensori di parcheggio posteriori di serie su tutta la gamma. E il cruise control, pensando ai famosi limiti di 30km orari che arriveranno in città. E poi, abbaglianti automatici, irrinunciabili una volta provati. All’interno un nuovo cluster, tutto digitale. Bello, ma anche più pratico con informazioni chiare”. Ci manca solo il 4×4 che tanto ha fatto nella storia della Panda. Ma chissà che non torni prima o poi. Agli uomini Fiat viene voglia di non chiamarla più utilitaria. Di certo è una Panda che sa stare al mondo. E va protetta, un po’ come il suo omonimo con la p maiuscola.

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