C’è una Rolls Royce che viaggia a emissioni zero

Ecco Spectre, la maxi coupé che si ispira a scultura modernista, design nautico, sartoria e haute couture.

A Goodwood, il quartiere generale di Rolls Royce, raccontano che quando mr. Charles Rolls, fondatore assieme a Henry Royce della gloriosa Casa, guidò una Columbia 1900 – vettura elettrica prodotta da una piccola azienda statunitense all’inizio del secolo scorso – restò colpito dall’esperienza tanto da commentare “L’auto elettrica è perfettamente silenziosa e pulita. Non si sentono odori nè vibrazioni. Potrebbero diventare davvero molto comode quando si risolverà il problema della ricarica”. Realtà o leggenda poco importa, conta invece che a più di un secolo da quella frase l’auto elettrica è il futuro (obbligato) e Rolls-Royce non potrà restare fuori dalla partita. L’ha iniziata con Spectre, primo modello che sotto lo Spirit of Ecstasy non nasconderà alcun – monumentale – motore a benzina come le precedenti icone. Una rivoluzione testata attraverso 2,5 milioni di km percorsi da ogni ‘muletto’: distanza che, stando alle medie attuali, una Rolls Royce percorrerebbe in 400 anni. Dal freddo del Circolo Polare Artico alle calde temperature marittime, per stressare a puntino ogni elemento dell’auto e assicurarsi che fosse degno di rappresentare il brand inglese in un mercato piccolo ma grandemente remunerativo. Sono stati creati standard inediti per i test, ancora più severi del solito, per riuscire a dare un’esperienza – di guida e non solo – pari a quella delle Rolls Royce con motore a combustione: la classica esperienza da “tappeto magico”, dove il veicolo è capace di filtrare ogni asperità del fondo grazie a una combinazione di hardware – sospensioni, molle, barre stabilizzatrici – e software con programmi in grado di adattarlo in tempo reale al terreno che si sta percorrendo. Per ora non possiamo dire che il risultato sia esattamente questo: a parte i tecnici e qualche manager nessuno ha guidato una Spectre. Ma in compenso l’abbiamo vista da vicino e non ci sono dubbi che la prima auto a emissioni zero di Rolls Royce ha già un posto nella Hall of Fame del superlusso del XXI secolo. La Casa definisce Spectre come una “super coupé ultra lussuosa” ed erede spirituale della Phantom. Effettivamente, è davvero “super” nelle dimensioni: è lunga 5,45 m, larga 2,08 , alta 1,56 e con un passo di 3,21. Ma con lo studio pazzesco per ridurre l’incidenza aerodinamica – è stata ridisegnata persino la Spirit of Ecstasy, divenuta più snella e aggraziata – si è raggiunto un Cx di 0,25. Per noi suona meglio la definizione di maxi-coupé, due porte e quattro posti, con proporzioni classiche, gradite alla fedele clientela, e richiami sia alla Wraith che alla Phantom Coupé. “Abbiamo guardato fuori dal recinto di casa e oltre l’automotive: haute couture, scultura modernista, design nautico, sartoria – spiega l’austriaco Felix Kilbertus, capo dell’exterior design del brand, con un passato in FCA e Pininfarina dove si occupò, guarda caso, della Bmw Gran Lusso Coupé – in particolare, siamo stati attratti dagli yacht dell’ultima generazione, che mostrano linee chiare e precise grande armonia nei volumi, un uso intelligente di luce naturale e un minimalismo generale”. Risultato raggiunto, visto che la Spectre risulta pulita, elegante, ben equilibrata con il pannello monoscocca curvo – il più grande mai prodotto per una Rolls-Royce – che si estende dal montante anteriore a una coda di grande impatto. All’interno l’architettura del cruscotto è simile a quella dei più recenti modelli della Casa, ma aggiunge un display digitale sul lato passeggero, mentre l’iconico ‘cielo’ tempestato di led che simulano le stelle si estende sino alle portiere. Il nuovo powertrain eroga 585 Cv, con 900 Nm di coppia, e permette di toccare i 100 km/h da fermo in 4,5 secondi, con un’autonomia stimata di 520 km. Ma non sarà questo il motivo principale di acquisto per la Spectre come il prezzo, valutato sui circa 400mila euro, non spaventerà gli affezionati clienti. In ballo, c’è il piacere di mostrare di guidare nella nuova era: massimo lusso, zero emissioni.

Exit mobile version