La nuova frontiera del car sharing: faccio guidare ad altri la mia auto

Lynk & Co. lanciando la nuova 01, Suv full hybrid o hybrid plug-inpropone soprattutto un nuovo modello di mobilità, quasi un Airbnb: dando la propria auto in uso, si possono ridurre i canoni di noleggio

Lynk & Co 01

Lynk & Co 01

Ogni elemento vuole sottolineare la nuova visione. Lynk & Co – brand della galassia Geely, il gruppo di Volvo e Polestar – in qualsiasi filmato promozionale insiste sulle persone più che sul mezzo, non evidenzia particolari caratteristiche della vettura se non l’essere assolutamente inedita.

L’opposto delle altre Case, se vogliamo, dove l’auto è ‘qualcosa’ che deve piacere, avere autonomia (oggi, più che andare forte), garantire sicurezza a chi viaggia. Lynk & Co. sta mantenendo fede alla promessa di rappresentante un concetto diverso di mobilità, utilizzato nel lanciare la 01, Suv full hybrid o hybrid plug-in, che inaugura la sua avventura in Europa. Perché se è evidente che le Case pensino sempre di più a offrire un servizio (in varie formule) e non puntino solo alla vendita classica, qui ci si ispira al modello Netflix: un abbonamento mensile al costo di 500 euro, rescindibile in qualsiasi momento, esattamente come per l’account del servizio di streaming. Si va oltre quindi il modello di leasing come quello di affitto a lungo termine, per stabilire una partnership con i propri clienti-soci, senza impegni long-term e penali: una volta ricevuta l’auto è possibile tenerla 30 giorni, poi si può prolungare l’abbonamento o, in alternativa, disdire il servizio e riconsegnarla. Questo non toglie la possibilità di acquisto tradizionale a un prezzo di 35.000 euro per la versione full hybrid o 41.000 euro per la plug-in. “Ma nei 500 euro mensili sono compresi RCA, bollo, assistenza stradale, manutenzione e si può ridurre la cifra condividendo la propria vettura con amici e pure con persone sconosciute. Non guadagniamo su questa funzione ma speriamo che i clienti la utilizzino al meglio: d’altra parte, solo pochi anni fa l’idea di lasciare la propria casa ad altri era impensabile e ora Airbnb è diventato quasi indispensabile”.

In effetti, analizzando le offerte di noleggio attualmente proposte dai vari marchi, il costo mensile della 01 risulta superiore alle concorrenti, ma dalla sua parte ci sono la massima flessibilità nella durata del contratto e appunto la possibilità di ridurre il costo mensile. Come? Facendo guidare la propria auto ad altri. Sulla piattaforma Lynk & Co, il socio può infatti rendere disponibile per lo sharing la propria vettura, decidendo in autonomia il prezzo e tutti i dettagli (come il punto di riconsegna), così da ricevere dei pagamenti che possono arrivare ad azzerare il costo mensile o, secondo i calcoli della Casa, persino a far guadagnare soldi al ‘proprietario’. Esattamente come si fa affittando la propria casa per qualche mese.

Del resto Lynk & Co ha puntato tutto sul concetto di condivisione, anche sociale, basandosi su un dato effettivo: mediamente un’auto viene utilizzata solo per il 4% del tempo e per il resto rimane parcheggiata. La membership mensile comprende un programma di assistenza che per chi acquista la 01 è disponibile come opzione facoltativa. Il pacchetto prevede tutto il necessario (oltre ad alcuni extra): tutto quello che devono fare i membri è salire a bordo e guidare.

Il programma contiene anche un servizio di ritiro e consegna, compresa una soluzione di mobilità alternativa quando l’auto è in officina. Il sistema funziona? Visser è già soddisfatto. “Prima di lanciare il marchio speravamo in un 70% di preferenze per il noleggio rispetto all’acquisto; ora siamo già al 90%. A gennaio avevamo un obiettivo: 9.000 clienti in Europa e siamo già a 23.000. Con nostra sorpresa l’Italia è il secondo mercato, con oltre 5000 contratti firmati senza praticamente fare alcuna azione di marketing: sono 2000 in meno dell’Olanda, che è in pole position. E siamo a poco più di 1.000 vetture consegnate in Europa, nonostante il rallentamento dovuto alla crisi dei semiconduttori. La verità è che non riusciamo a stare dietro alla domanda”.

Come per i club che si rispettino, ci vuole una sede ed ecco che l’Italia vedrà l’opening -a Milano entro fine anno – di un primo spazio di condivisione e incontro fra membri della community digitale, all’interno del quale sarà possibile vedere l’auto, partecipare a eventi, bere un drink e fare networking. Sarà il quinto club dopo quelli di Amsterdam, Anversa, Goteborg e Berlino ma precederà le aperture a Barcellona, Roma e Parigi. Non stupisce in questa logica che ci siano i club Lynk & Co. ma non i concessionari. Visser lo sottolinea con un largo sorriso. “Pensiamo che non siano un’esperienza gradevole per i clienti: secondo una statistica che ho visto recentemente, il 30% degli automobilisti statunitensi preferisce andare dal dentista piuttosto che dal proprio concessionario. Inoltre, nel mondo il margine medio sulla vendita di auto per rivenditore è del 15%: eliminandoli, insieme all’estrema semplicità dell’offerta, possiamo abbassare notevolmente i prezzi”.

Di fronte a questa voglia di progresso, stupisce invece la mancanza dell’elettrico. “La tecnologia è già disponibile ma abbiamo deciso di non offrirla fin da subito: se hai un’unica auto e cerchi mobilità, a oggi non è la soluzione a causa della mancanza di punti di ricarica. L’elettrico è per ora perfetto solo per le seconde auto da usare in città: con la 01 plug-in già offriamo 70 km di autonomia reale a emissioni zero, che è molto, e per i lunghi viaggi non ci sono preoccupazioni con l’ibrido” risponde Visser. Nei piani dell’azienda, non ci sono peraltro dei progetti di allargamento: pare che se il modello filosofico funzionerà in Europa, lo si voglia ripetere negli Stati Uniti con una 4×4 di dimensioni maggiori. Quanto alla Lynk & Co 01, si tratta di una Suv media basata sulla piattaforma CMA, sviluppata da Volvo e Geely, attualmente utilizzata dalla XC40 di cui condivide buona parte della meccanica. È lunga 454 cm, larga 185, alta 168 e ha un passo di 273 cm. Entrambe le varianti (full hybrid e plug-in) sono basate sul tre cilindri 1.5 turbo benzina che trasferisce la coppia alle ruote anteriori, accoppiato a un cambio automatico doppia frizione a sette rapporti. Nell’ibrida pura, il motore termico eroga 140 Cv e 215 Nm di coppia ed è associato a un’unità elettrica da 54 Cv alimentata da una batteria agli ioni di litio da 1,8 kWh. Nella variante plug-in, la potenza complessiva arriva a 262 Cv e 424 Nm di coppia perchè al tre cilindri – in questo caso con 180 Cv di potenza – si aggiunge l’unità elettrica da 82 Cv, alimentato da una batteria da 10,7 kWh, che consente di percorrere fino a 45 km a emissioni zero. Per lo 0-100 km/h bastano 7,9 secondi e la velocità massima è di 220 km/h. Noi l’abbiamo guidata per qualche ora a Milano, nell’anteprima nazionale: non delude le attese come non fa gridare al miracolo. Ma era scontato, alla luce della filosofia del costruttore-noleggiatore che non cerca effetti speciali. Una curiosità: innovativa al massimo – gli aggiornamenti tecnologici vengono fatti ‘over the air’ , quindi senza doverla portare in officina – la Lynk & Co 01 non prevede optional.

L’unico dubbio che può venire al socio in fase di acquisto, al di là della variante di motorizzazione – è il colore della carrozzeria: nero o blu. Del resto, ogni club ha le sue regole.

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