Come cambiano le gomme per far viaggiare le auto Bev

Le vetture elettriche sono più pesanti e richiedono pneumatici ad hoc. Il problema della rumorosità.

Sono tondi, generalmente neri, inevitabilmente sporchi, gli pneumatici delle nostre auto troppo spesso vengono guardati con sufficienza, o peggio non vengono osservati per nulla. Ma sono in realtà l’unico collegamento fra la vettura e la strada e si sobbarcano il compito di provvedere alla nostra sicurezza, al comfort e persino al piacere di guida per chi ancora lo cerca. Il travolgente cambiamento che sta coinvolgendo il mondo dell’auto, con la spinta sempre più prepotente verso le elettriche, implica anche un ripensamento profondo nel settore degli pneumatici che si devono adattare a veicoli con numerose differenze e diverse esigenze rispetto a quelle delle tradizionali motorizzazioni endotermiche. La prima semplice osservazione è che, a parità di dimensioni, le auto elettriche risultano sostanzialmente più pesanti per via dei pacchi batterie e quindi le superiori masse in gioco si riverberano ineluttabilmente anche sulla risposta degli pneumatici. Altro fattore di estrema importanza è quello della resistenza al rotolamento perché uno pneumatico più “scorrevole” aiuta a incrementare le percorrenze a parità di energia impiegata e questo nelle BEV diventa vitale per aumentarne le autonomie. Poca resistenza al rotolamento, però, potrebbe inficiare la tenuta di strada o l’efficacia in frenata e dunque questo potenziale “conflitto” va gestito trovando il giusto equilibrio. E ancora, le auto elettriche sono per loro natura estremamente silenziose di conseguenza il rumore degli pneumatici sulla strada rischia di essere molto invadente per chi viaggia su una di queste auto, ragion per cui anche questo aspetto diventa assolutamente determinante. Se poi si considera che il disegno di convertire tutta o quasi la motorizzazione all’elettrico nasce dal desiderio di abbattere le emissioni delle sostanze clima alteranti e, in generale, di decarbonizzare il più possibile le nostre industrie e l’intera società occidentale, diventa imprescindibile anche la revisione di tutti i processi produttivi, di quelli logistici, del reperimento dell’energia e del risparmio della medesima così come l’approvvigionamento e la scelta delle materie prime più sostenibili e il riciclo di quanto più sia possibile. L’industria mondiale di questo settore non si è fatta trovare impreparata su questi aspetti, anzi, la reazione sembra tanto tempestiva quanto efficace tanto che numerosi esempi virtuosi sono già oggi una concreta realtà. Dario Marracusi, Head of Products del settore auto di Pirelli, ci racconta che “A partire dal 2019 abbiamo deciso di apporre la nuova marcatura “Elect” ai prodotti specifici realizzati su tutte le linee di pneumatici estivi, invernali o allseason. Per questi pneumatici si è intervenuti ripensando alla loro struttura, che deve sopportare carichi maggiori, al disegno e alla dimensione del battistrada che deve risultare più silenzioso e scorrevole senza comprometterne la risposta in frenata o l’aderenza in generale, tenendo anche conto che le elettriche dispongono di valori di coppia più elevati delle termiche e che l’erogazione della stessa è praticamente istantanea. Questo lavoro è passato anche da una profonda ricerca sui nuovi materiali e su un migliore utilizzo di quelli già noti compreso il riciclo di molta parte degli pneumatici a fine vita. Un’altra area dove abbiamo investito molto è quella della ricerca digitale grazie alla quale gli sviluppi sono più veloci, il “dato” da noi è diventato un “totem”, un elemento fondamentale. Tutto questo ci ha permesso anche di presentare recentemente il P Zero-E, uno pneumatico UHP, Ultra High Performance, dove la E indica il nostro eco-safe design. Il P Zero- è composto dal 55% di materiali riciclati, garantisce prestazioni di aderenza su asciutto e bagnato degne delle più veloci supercar elettriche ma è anche molto silenzioso e offre una notevole resa chilometrica”. Se dunque saranno realmente le BEV a dare “la scossa” alla nuova mobilità, quei tanto reietti quattro manufatti neri, tondi e sporchi ci consentiranno di gestirne al meglio l’utilizzo.

Exit mobile version