Gli aggiornamenti arrivano “over the air”. Ma c’è chi è rimasto bloccato per 24 ore in attesa che finisse il download
SDV ovvero Software Defined Vehicle. Tre lettere che identificano un concetto che è alla base delle progettazioni delle auto in arrivo nei prossimi anni. Identificano la centralità della componente software rispetto a quella hardware. Ma non è tutto oro quel che luccica. Chi spinge in questa direzione spiega che “l’invecchiamento della parte hardware ovvero quella meccanica è evidente mentre il software può essere continuamente aggiornato grazie alle auto connesse Over The Air (O.T.A.)”. In teoria è vero ma provate a spiegarlo ai proprietari di un Apple i-phone comprato qualche anno fa e che oggi risulta non più aggiornabile con gli ultimi software. Ed ecco allora che si parla di obsolescenza programmata. Ma torniamo al mondo a quattroruote. Il BMW Group ha annunciato in questi giorni di essersi unito al SDV Working Group della Eclipse Foundation come membro strategico. Obiettivo: facilitare la collaborazione globale sulle tecnologie software open-source da utilizzare nei veicoli moderni. Cinquanta i membri del Gruppo tra cui le principali case automobilistiche, i fornitori globali di cloud, i leader tecnologici, le aziende di elettronica e i partner della catena di fornitura. “BMW padroneggia il software dal chip al cloud e lo fa da generazioni. Il numero di funzioni digitali nelle auto sta crescendo rapidamente. Tutti i players del nostro settore possono trarre notevoli vantaggi da una maggiore cooperazione nello sviluppo e nella sicurezza di software che non si differenziano dalla concorrenza. Per questo motivo stiamo contribuendo con la nostra esperienza al gruppo di lavoro Eclipse SDV”, ha dichiarato Frank Weber, membro del Consiglio di amministrazione di BMW AG, Sviluppo.
“Il gruppo di lavoro Eclipse SDV è diventato rapidamente il ‘centro di gravità’ per lo sviluppo di software open-source nell’industria automobilistica globale”, ha dichiarato Mike Milinkovich, Direttore Esecutivo della Eclipse Foundation. Secondo il report “Rewriting the rules of software-defined vehicles”, realizzato congiuntamente da Boston Consulting Group (Bcg) in collaborazione con il World Economic Forum (Wef), i cosiddetti Software Defined Vehicle (Sdv), continueranno ad evolversi nel corso del prossimo decennio, creando un potenziale valore di più di 650 miliardi di dollari per l’industria automobilistica entro il 2030.
Ormai tutti abbiamo capito l’importanza del software nei device che utilizziamo abitualmente. Dal computer al cellulare sino ai TV connessi. Ci risulta quindi più semplice comprendere che anche per le auto di oggi vive la stessa legge. Attenzione però, in molti sappiamo per esperienza personale che a volte i nostri device vanno in blocco. E allora cosa facciamo in questi casi? Spegniamo e riaccendiamo incrociando le dita. E spesso funziona. Se non risolviamo proviamo a resettare. E come ultima alternativa si porta il device da un tecnico che li “aggiusta” se va bene. Altrimenti ci dice che è andata la scheda madre o altro e che sostituirla costa troppo e conviene cambiare il device. Con le automobili però sarebbe senz’altro troppo impegnativo dal punto di vista economico. Proprio in questi giorni un’auto è stata bloccata in garage per 24 ore a causa di un aggiornamento software over the air. Uno di quelli che molte auto moderne fanno autonomamente durante le soste notturne. Non male. Insomma viva la tecnologia ma solo se ci facilita la vita quotidiana altrimenti finiremo tutti a comprare vecchie e bellissime auto degli anni ’80 – ’90. Le sempre più richieste Youngtimer.