Genova prepara il suo futuro con un super salone

Settembre è il mese delle rassegne del mare da Cannes a Monaco, passando dall’Italia con l’ultima edizione della vecchia era.

Settembre è un mese ideale per navigare (porti meno affollati, clima favorevole e mare più pulito), ma anche per andare alla scoperta delle barche in arrivo. E’ il tempo dei saloni internazionali, ben tre nell’arco di 20 giorni e nel raggio di 140 miglia. Si parte dallo Yachting Festival, che si svolgerà a Cannes dal 12 al 17 settembre: se per la vela resta l’appuntamento numero uno (la tradizione della cantieristica transalpina pure), lo Yachting Festival ha visto aumentare in modo sensibile la presenza delle barche a motore, anche di grandi dimensioni. E per la collocazione temporale e la location piace a tutti: nel 2022, c’erano ben 600 espositori con 650 yacht, dai ‘barchini’ di 5 metri alle ammiraglie vicino ai 50 metri di lunghezza. Quest’anno si punta a migliorarsi ancora, sia per le novità (gli organizzatori parlano di 150 anteprime) sia per il numero di visitatori, con l’obiettivo di superare le 60mila presenze. Poi si passa a Genova: sembra una provocazione scrivere che il Salone Nautico Internazionale numero 63 sia ‘di passaggio’, considerando il migliaio di espositori, le presenze straniere e le tantissime novità dai grandi superyacht al piccolo accessorio. Ma l’edizione che si apre il 21 settembre per chiudersi il 26 è l’ultima della vecchia era, se possiamo definirla così: l’anno prossimo la parte in acqua sarà più ampia e suggestiva mentre nel 2024 sarà finito il Waterfront di Levante, l’attesa opera che cambierà faccia alla rassegna, in base alla visione del genovesissimo Renzo Piano, amante del mare. E’ un clamoroso restyling in nome di quell’accessibilità e piacevolezza della mostra che ha rappresentato il punto debole per decenni, nonostante un pubblico fedele, che non è mancato neppure negli anni della pandemia. Il plus – in attesa del già citato waterfront – è rappresentato dalla configurazione dell’evento, contenitore di cinque Saloni, complementari e, nello stesso tempo, caratterizzati da una propria identità. Perché c’è un Tech Trade, dedicato alla componentistica e agli accessori, un salone velico (Sailing World), una rassegna dedicata al mondo del fuoribordo (Boating Discovery), l’area Yacht e Superyacht con unità lunghe anche 100 metri e il Living The Sea, spazio per turismo nautico, dove trovare tutti i servizi per il diporto e le attività connesse. La parata di lusso si chiude al Monaco Yacht Show –si tiene dal 27 al 30 settembre, era nato nel 1991 per colmare alla mancanza di un evento orientato ai broker e venne incentrato sui superyacht di lunghezza superiore a 20 metri, all’epoca era misura non indifferente. Quasi impossibile immaginare che un trentennio dopo, a Port Hercules – vetrina senza pari nel Mediterraneo per spazio e posizione – ci sarebbero stati in acqua ben 125 superyacht, in gran parte con misure superiori ai 60 metri: il meglio del meglio. Solo nella scorsa edizione ci sono state una quarantina di anteprime mondiali, con i nostri cantieri in pole position, a ribadire la netta leadership conquistata nell’ultimo decennio. Un solo dato fa capire l’importanza della rassegna: si parla di un valore in mare sui 4 miliardi di euro. Altro che (ex) saloni dell’auto.

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