Ci sono beni che non sembrano accusare il passare del tempo. Si conservano per sempre, nella memoria o anche fisicamente, nella stessa materia nella quale sono stai plasmati. Un esempio lampante sono le opere d’arte. Pensiamo ai marmi di Canova o Bernini. Ci sono però oggetti eterni di altra natura, che si presentano con un’estetica completamente diversa e hanno anche un’anima tecnologica. Pensiamo a quegli aerei di varie epoche custoditi nei musei di tutto il mondo. Spesso la bellezza di un oggetto tecnologico del passato resta attuale. L’appeal di una Countach rimane ancor oggi, e non erano pochi coloro che volevano vederne rinascere una versione da terzo millennio: Lamborghini li ha in parte accontentati con la Countach LPI 800-4 su base Sian.
Le auto possono essere opere d’arte? Pensiamo di sì, in quando opera d’ingegno e di design, frutto di linee tracciate su tela così come i colori stesi per un dipinto. Magari l’oggetto senza tempo può essere un’automobile da corsa concepita negli anni 80, pensata per essere subito vincente e da sviluppare ulteriormente in corso d’opera, per arrivare a raggiungere prestazioni ancora più mirabolanti. Senonché capita che questa macchina da rally a due ruote motrici, si riveli talmente veloce da vincere il titolo iridato sconfiggendo subito le rivali dotate di trazione integrale. Allo stesso tempo, avviene che la Federazione Internazionale decida di cambiare i regolamenti, perché si accorge che i bolidi in pista sono estremamente fulminei nelle performance, quanto spesso indomabili anche se affidati a mani esperte. Così succede che questa vettura straordinaria con una linea acuminata e moderna, diventi un’icona da culto per gli appassionati di automobili, ma sia destinata ad essere “pensionata” anzitempo. Da mito a leggenda nel corso di un triennio o poco più. Non viene però dimenticata, tanto che quasi quarant’anni dopo nasce una voglia tremenda di continuare quello sviluppo tecnologico e portarlo all’apice, dando vita ad un’autentica evoluzione: nasce così Kimera Automobili EVO37. Un’auto che, ispirandosi alla filosofia del Restomod, porta all’estremo questo concetto, unendo lo stile, il sapore ed il fascino di una delle più strabilianti “regine” da corsa degli anni ’80, con le caratteristiche di una vettura moderna in termini di tecnologia, qualità e prestazioni. Il progetto è stato concepito nel profondo rispetto per il passato, coinvolgendo il gruppo ingegneristico che all’epoca diede vita alle progenitrice, assieme alle migliori aziende dell’hinterland torinese specializzate nella produzione di automobili.
La base di partenza della EVO37, come all’epoca per la vettura originaria, è la cellula centrale del telaio della Lancia Beta Montecarlo di serie, alla quale sono ancorate due strutture tubolari. Su questa struttura telaistica lo staff dell’azienda specializzata Bonetto CV ha definito il set-up della vettura e la dinamica del veicolo. Il motore che Kimera Automobili ha montato su EVO37 ha lo stesso monoblocco quattro cilindri in linea dell’epoca, ma è stato totalmente riprogettato e realizzato da Italtecnica, sotto la geniale leadership dell’Ing. Claudio Lombardi, già padre di tutte le motorizzazioni delle berlinette del team Martini Racing. Eroga oltre 500 CV per 550 Nm di coppia. Il design dell’auto è stato reinterpretato in chiave moderna. Kimera Automobili (www.kimera-automobili.com) è un marchio automobilistico di nicchia, la cui finalità è quella di evolvere auto leggendarie, con il rispetto del passato abbinato all’utilizzo delle tecnologie di oggi. Il Ceo Luca Betti, è un rallysta professionista, con alle spalle importanti vittorie in ambito internazionale. La sede aziendale è a Cuneo a Villa Kimera che ha dato il nome alla Kimera EVO37, realizzata in soli 37 esemplari di cui una ventina già assegnati ad importanti collezionisti di tutto il mondo, ad un prezzo base di 480.000 euro.
La consegna dei primi esemplari, avverrà a partire dall’autunno.