La Mission: zero di Audi con l’economia circolare

Già quattro stabilimenti sono carbon neutral, entro il 2025 lo saranno tuttiRisparmiate 480 mila tonnellate di CO2 e grazie alle rinnovabili il 41 per cento dell’energia.

Il focus continuo sulla faticosa diffusione della motorizzazione elettrica e il dibattito sullo stop ai motori termici in Europa nel 2035 rischia di far passare in secondo piano un aspetto molto importante dell’automotive: il processo della produzione in grande serie, che mai come oggi deve tenere conto di due aspetti: la sostenibilità e l’economia circolare. Se ne è parlato molto all’Audi House of Progress nell’ultima Milano Design Week, perché la Casa tedesca li considera strettamente legati all’elettrificazione della mobilità. Non è teoria o marketing: su questa rotta Audi è impegnata, con investimenti ingenti – 28 miliardi di euro entro il 2027 – nello sviluppo di un ecosistema totale che spazia dal prodotto finale ai sistemi per costruirlo. Ed è un obiettivo che la Casa dei quattro anelli persegue senza sosta, coinvolgendo e monitorando tutti i livelli della catena di fornitura, dal reperimento delle materie prime al fine vita dell’auto. Un primo importante risultato è stato ottenuto con l’avvenuta conversione carbon neutral di quattro siti che fa della Casa tedesca l’unico costruttore premium a proporre un’intera gamma elettrica la cui produzione è certificata in questo senso. E’ un primato che sarà rafforzato con il completamento della conversione di tutti gli stabilimenti entro il 2025, nel quadro della radicale decarbonizzazione delle attività del brand: entro il 2030, visto che Audi intende abbattere del 50% il proprio impatto ambientale rispetto ai valori registrati nel 2018. Il fulcro delle misure volte a ridurre la carbon footprint è rappresentato da Audi Mission:Zero, il programma impostato sul ricorso all’energia rinnovabile, l’implementazione dei cicli chiusi delle materie prime altamente energivore (come plastica, acqua, acciaio, vetro e alluminio), e la rigenerazione dei materiali. L’insieme delle iniziative di Audi Mission:Zero ha già portato al risparmio, nel 2021, di 480mila tonnellate di CO2, un valore equivalente alla carbon footprint di 70mila abitanti. Sull’energia rinnovabile, in primis, si è arrivati a un risparmio impressionante: il 41% dell’elettricità utilizzata nei processi produttivi dell’intero Gruppo Audi proviene da fonti rinnovabili e l’obiettivo è toccare il 100% entro il 2030. E’ un orizzonte condiviso da Volkswagen Group Italia che nella sede di Verona ricorre integralmente all’energia green, e trova concretizzazione negli stabilimenti di Győr, Bruxelles e Ingolstadt. Il primo sito, in Ungheria, da tempo può contare sull’impianto solare a tetto più ampia d’Europa, con superficie corrispondente a 22 campi da calcio, per una produzione annua di elettricità corrispondente al fabbisogno di 5.000 famiglie. Ma anche nei cicli chiusi, si assiste a un progresso impressionante. Prendiamo il rivoluzionario Aluminum Closed Loop, processo che ha debuttato nel 2017: gli scarti di lamiera prodotti nelle lavorazioni alla pressa tornano direttamente al fornitore, che li rilavora. Successivamente, la Casa utilizza le bobine in lega leggera così realizzate: procedura che ha consentito, grazie al risparmio energetico del 95% rispetto all’alluminio primario, di scongiurare l’emissione di 525mila tonnellate di CO2. Fa riflettere che per ottenere un risultato analogo sarebbero stati necessari circa 500mila alberi. Quanto alla rigenerazione dei materiali, prevede il ricorso a componenti secondari o biologici di derivazione non automotive, esterni ai cicli chiusi Audi. Per ora ne hanno beneficiato la A3 Sportback e la Q4 e-tron che vantano ben 27 componenti costituiti da una rilevante percentuale di materiali secondari, a partire dai sedili in similpelle e microfibra Dinamica simile visivamente e al tatto alla pelle scamosciata, ma in ampia parte (45%) realizzata mediante poliestere riciclato ricavato dalle bottiglie in PET, può contare sugli stessi standard qualitativi, estetici e tattili del tessuto classico. Per il rivestimento di un sedile di Audi Q4 e-tron vengono riciclate 26 bottiglie di plastica da 1,5 litri; 45 bottiglie per Audi A3. Il ricorso ai materiali riciclati è condiviso dai modelli che si sono visti alla Milano Design Week: la concept skysphere, prima show car della serie sphere, e SQ8 e-tron, declinazione sportiva dell’ammiraglia elettrica del brand. E siamo solo all’inizio del viaggio, garantiscono in Audi.

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