La visione di Dukec, responsabile del design della casa di Monaco: “Abbiamo sempre cercato di conciliare contraddizioni apparenti eleganza e sportività, efficienza e prestazioni, sostenibilità e lusso”.
Sostiene Domagoj Dukec, responsabile del design Bmw: “In un mondo instabile, vogliamo affrontare il futuro con una mentalità positiva. Bmw ha sempre cercato di conciliare contraddizioni apparenti: eleganza e sportività, efficienza e prestazioni, sostenibilità e lusso. La creatività unica dei designer trasforma tutto questo in un’esperienza emozionale per i nostri clienti”. Facile a dirsi, ben diverso riuscirci. Bmw ha sempre affrontato la sfida rischiando più di parecchi concorrenti, che hanno fatto del family feeling l’unico credo. Dukec per primo ha giocato senza paura alla roulette dello stile, firmando modelli che hanno creato notevoli discussioni tra i fedeli della Casa e gli appassionati in generale, come si vede sui social. Con la Serie 4 prima e la Serie 7 sono stati oggettivamente tanti i commenti negativi, concentrati soprattutto sul frontale. “La verità è che dalle nostre ricerche, il pubblico tipico di Bmw per due terzi è composto da persone interessate all’acquisto di auto più ‘tradizionali’ come la Serie 3 e la Serie 5 che sono e sempre saranno disegnate con linee più classiche. L’ultimo terzo, invece, è di nicchia: sono quelli che cercano auto fuori dagli schemi, per “distinguersi” dalla massa. Faccio un esempio: in passato, la Serie 4 era solo una Serie 3 più sportiva, ma i nuovi acquirenti sono differenti da quelli di un tempo: vogliono un’auto più”irrazionale e sono disposti a pagare per quell’espressione “emotiva” che gli permetta di fare una dichiarazione al mondo esterno” spiega il n.1 del design della Casa bavarese. Ed ecco spiegate le tante idee della Serie 2 Coupé, della già citata Serie 4 che ha inaugurato l’era della griglia XXL, della Serie 7 e ancora della X6-X7. E’ interessante la sottolineatura del capo di Dukec ossia Adrian van Hooydonk – responsabile del design dell’intero gruppo Bmw – che mette a fuoco il concetto di nicchia, sempre più importante quando c’è l’obbligo di conquistare la fascia premium, ma al tempo stesso limitante a meno di non produrre esclusivamente supercar e hypercar. “Non credo che un buon design debba polarizzare – dice – semmai penso che il concetto di bellezza possa essere polarizzante. Se un tipo di cliente è alla ricerca di un’auto bella e senza tempo ovviamente le continueremo a produrre, ma ci sono anche clienti che cercano qualcosa di diverso, come per esempio X6 che la odi o la ami. Questo approccio non funzionerebbe per esempio per una Serie 3 o una Serie 5 perché sono auto che vendono in volumi maggiori”. Poi, sia chiaro, tenere la rotta non è sinonimo di restare fermi: proprio la Serie 3 – sette generazioni dal 1975 a oggi – è lì a mostrare come il design abbia accompagnato nel passaggio, senza fallire mai e trovando la chiave giusta per piacere agli automobilisti non solo europei. “Poi, è evidente che l’aspetto più difficile sia procedere a cambiamenti quando hai successo – conferma il designer olandese – il mercato è altamente competitivo, non si può mai stare fermi, se lo fai diventi facile preda dei rivali”. Un concetto ben espresso dall’installazione che la Casa tedesca ha realizzato per l’ultima Milano Design Week, occasione per aprire ufficialmente la nuova House of Bmw, al 12 di via Monte Napoleone. Non a caso, la mostra-evento era denominata ‘A Creative’s Journey’, in omaggio a tutti quanti lavorano alla creatività Bmw, con un metodo rigoroso. La Bmw Design Sculpture – che riprendeva l’iconico design esterno della 3.0 CSL del 1973, trasformandolo in scultura moderna – aveva il compito di rappresentare anche l’evoluzione del principio del Bmw Design da “la forma segue la funzione” a “la forma segue l’esperienza”. Significa che la percezione umana (e non la funzione in sé), è in ultima analisi il fattore chiave nelle decisioni di design. Lo si vede anche nell’ultimo, spettacolare modello che la Casa ha lanciato in Italia: XM. Maxi-Suv a suo modo storica perchè è nata da un foglio bianco e non deriva da una Bmw standard. Nei 50 anni di attività del brand M, era successo solo per l’iconica M1 prodotta tra il 1978 e il 1981. E la XM è anche la prima auto M con powertrain elettrificato. Il design esterno è una dichiarazione di esclusività, presenza e prestazioni. Le proporzioni sono di un moderno SAV (la visione Bmw per le crossover, sta per Sport Activity Vehicle): contorni potenti, silhouette allungata in modo dinamico, elementi di stile tipici della M, l’interpretazione rielaborata del look del frontale creato per i modelli del segmento di lusso e tutta una serie di accenti distintivi. Gran lavoro, come è impossibile non restare affascinati dalla Concept Touring Coupé, presentata al Concorso d’Eleganza Villa d’Este: una shooting brake realizzata in un unico esemplare, ispirandosi alla Bmw 328 che vinse la Mille Miglia nel 1940. La carrozzeria è un riferimento alle varianti delle Bmw dei primi anni 70 (Serie 02), che presentavano la dicitura “Touring” nel loro nome per distinguerle dalle berline. Se l’anteriore è pressoché identico alla spider Z4, l’elemento stilistico di spicco della Concept Touring Coupé è il posteriore scolpito. I contorni fluidi del tetto si fondono senza soluzione di continuità con i pannelli laterali, mentre la forma accentua le spalle atletiche della vettura e le superfici della carrozzeria ne sottolineano la solidità . Tutto su misura, compresa la colorazione. In questo continuo mutamento, la prossima tappa sarà la Neue Klasse per la quale Bmw sta sviluppando una piattaforma tecnologica totalmente inedita. Il nome del progetto si riferisce ai modelli pionieristici degli anni ’60 che segnarono il rilancio della Casa, uscita a brandelli dalla Seconda Guerra Mondiale. La Neue Klasse stabilirà nuovi standard in termini di digitalizzazione, sostenibilità e design per le auto elettriche. Fa già discutere il display head-up, disposto su tutta la larghezza del parabrezza, crea un’interazione unica e una superficie informativa per tutti gli occupanti. Frank Weber, membro del CdA per lo sviluppo di Bmw, lo ha definito così: “Il parabrezza diventa un unico grande display con il Panoramic Vision, aprendo possibilità completamente nuove per il design dei nostri veicoli. Il conducente deciderà quali informazioni voglia visualizzare nel proprio campo visivo, o che tutti gli occupanti possano vedere l’intero contenuto. La proiezione rivoluzionaria e l’abitacolo diversamente strutturato daranno una nuova sensazione di spazio e guida. Stiamo portando il nostro slogan “occhi sulla strada-mani sul volante” a un nuovo livello”. La sensazione è che nel 2025 – quando dovrebbe debuttare – ancora una volta la ‘contraddizione apparente’ Bmw darà un grande risultato. Utile e di fascino.