Il brand Enilive rappresenta un vero cambio di passo per Eni con bioraffinazione, idrogeno, elettrico, sharing e caffè stellati.
Eni presenta Enilive, un cambio di passo per raccontare il ruolo di interprete della trasformazione della mobilità che Eni Sustainable Mobility si assume per accompagnare le persone lungo questo percorso. Dolcetto o Scherzetto? Perché dover scegliere quando si possono avere entrambi? Lo scherzetto Con la legge n. 136 del 10/2/1953 nasceva l’Ente Nazionale Idrocarburi, il cui marchio fu sin da subito il cane a sei zampe con la fiamma rossa. Ecco che, dunque, vi sembrerà di prendere lucciole per lanterne quando, tra pochi mesi, vedrete il cane a sei zampe farsi azzurro e rivolgere lo sguardo verso una “svolta” invece di una fiamma. Ma non temete, non starete impazzendo e la svolta sarà verso la sostenibilità, la riduzione delle emissioni, i nuovi biocarburanti e molto altro. Enilive è il nuovo brand di Eni Sustainable Mobility, la società dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility, alla commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità, anche i carburanti di natura biogenica come l’HVO (Hydrogenated Vegetable Oil), il bio-GPL e il biometano, nonché l’idrogeno e l’elettrico, oltre ad altri prodotti come i bitumi, i lubrificanti e i combustibili. Con il sistema brevettato Ecofining, Eni è in grado di trasformare materie prime di origine biologica in biocarburanti di alta qualità, in particolare HVO, che si ottiene nelle bioraffinerie di Venezia e Gela, attraverso la trasformazione di materie prime di scarto, come oli esausti da cucina, grassi animali e residui dell’industria agroalimentare, e di olii vegetali provenienti da coltivazioni su terreni degradati, non in competizione con la filiera alimentare, che Eni sta sviluppando in diversi Paesi dell’Africa. Alle materie prime-seconde, ossia scarti, residui e rifiuti, viene attribuito un nuovo scopo, sottraendole anche ai pesanti processi di smaltimento, con relativi costi, emissioni, dispendio di energia. Gli olii vegetali che vengono utilizzati per la produzione di biocarburanti HVO sono ottenuti da colture che nel loro ciclo di vita hanno assorbito CO2 dall’atmosfera. Di conseguenza, la CO2 emessa durante la combustione è quella assorbita e non vi è nuova immissione in atmosfera. Il contributo dei biocarburanti alla decarbonizzazione deve essere considerato tenendo conto delle emissioni sull’intera filiera del prodotto e se ne deduce una riduzione della CO2 liberata, rispetto al fossile di riferimento, in percentuali che vanno dal 60 al 90% a seconda della carica utilizzata. Eni Sustainable Mobility prevede di aumentare la propria capacità di bioraffinazione, da oltre 1,6 MT/anno attuali, a oltre 3 MT/anno entro il 2025 e di superare 5 MT/anno entro il 2030. Il biocarburante HVO può essere utilizzato in purezza, come in HVOlution, oppure può essere addizionato al gasolio: già dal 2016 è miscelato al 15% nel prodotto Eni Diesel +. Buona parte dei veicoli per il trasporto leggero e pesante che sono in circolazione sulle nostre strade possono già utilizzare HVOlution (distribuito attraverso le infrastrutture esistenti per carburanti tradizionali), essendo motorizzazioni compatibili con prodotto di specifica EN 15940 (XTL), come può essere facilmente verificato sul manuale d’uso del veicolo. Anche il car sharing rientra tra le soluzioni che possono contribuire alla decarbonizzazione, decongestionando il traffico e semplificando la mobilità urbana, soprattutto se utilizzato in sinergia con il trasporto pubblico locale, consentendo di percorrere il cosiddetto ‘ultimo miglio’ e raggiungere agevolmente le proprie destinazioni, anche nel cuore dei centri urbani, oltre i punti di interscambio: è per questo che Enjoy, il car sharing di Enilive, è integrato nella rete delle stazioni di servizio, al momento presente in 5 città italiane (Milano, Roma, Bologna, Firenze e Torino), ma in espansione. I clienti sono più di un milione e, dal lancio del servizio a oggi, sono stati effettuati più di 31 milioni di noleggi. La flotta Enjoy conta circa 3.000 veicoli tra cargo, auto ibride e anche auto elettriche a zero emissioni. Questi nuovi veicoli, oltre che della possibilità di ricarica plug-in, sono dotati di tecnologia ‘battery swapping’: è possibile sostituire le batterie scariche con altre completamente cariche. Di questo rifornimento si occupa direttamente Enjoy nelle stazioni attrezzate. Il dolcetto Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023, HVOlution è in vendita nelle stazioni di servizio Eni con una riduzione di prezzo di 0,10 €/litro rispetto al diesel tradizionale: tutti i clienti, anche privati, che dispongano di un mezzo compatibile con il prodotto, possono scegliere di rifornirsi di HVO in purezza. Inoltre, per estendere l’utilizzo del biocarburante, Enilive ha siglato accordi con primari operatori della logistica, come il Gruppo Spinelli e FERCAM, che utilizzano l’HVO per alimentare le loro flotte. E, oltre a fornire HVO, bio-GPL, bio-metano e aree per la ricarica elettrica, le Enilive Stations saranno ‘mobility hub’ in cui trovare, anche, un numero sempre crescente di servizi che soddisfino le esigenze delle persone in movimento, tra cui la ristorazione. Dopo aver consolidato gli Eni Café, la più grande catena di bar in Italia, è stato lanciato il nuovo format di ristorazione su strada “ALT Stazione del Gusto”, creato in collaborazione con Accademia Niko Romito. Il primo ristorante, inaugurato a Roma, in viale America, nel quartiere EUR, è sito in una stazione dal valore storico, nodo della rete Eni a partire dagli anni Sessanta. L’obiettivo di Enilive e Accademia Niko Romito per il quadriennio è di raggiungere 100 punti vendita in Italia e all’estero, sia all’interno di stazioni di servizio Enilive che fuori dalla rete. Un dolcetto stellato (e non solo), per una costellazione di Enilive Stations.