Hertz punta a diventare la porta d’accesso alla nuova mobilità: ecco una flotta green da noleggiare. Con ricarica a gettone.
La metafora (brutale, va ammesso, però aiuta a inquadrare il concetto) è quella del cliente che prima di acquistare un paio di scarpe online decide di andare a provarle in negozio. Per capire come calzano, e non sbagliare numero. Nel caso delle auto, Hertz ha l’ambizione di diventare una porta d’accesso al mercato dell’elettrico attraverso il noleggio. Le parole scelte per abbattere le barriere che ancora resistono sono “semplicità” e “flessibilità”, in particolare per la ricarica, come hanno chiarito i vertici italiani dell’azienda durante l’evento di lancio, a Firenze, del servizio di noleggio di veicoli elettrificati (auto e furgoni). Oltre al fatto di poter giocare anche un ruolo da “educatori” per il mondo dell’elettrico. Da una parte, infatti, l’azienda nata a Chicago 105 anni fa vuole strategicamente piazzarsi al centro dei nuovi trend di sviluppo dell’automotive e del turismo continuo, dall’altra vuole diventare “un punto di riferimento per le comunità cittadine che stanno andando verso l’elettrificazione”, come spiegato da Massimiliano Archiapatti, l’amministratore delegato di Hertz Italia. Il noleggio, oltre a servire i turisti (da qui la forte presenza negli aeroporti), può essere una soluzione per chi è ancora indeciso se acquistare un’auto elettrica o meno. Una prova “reale”, ben diversa dal test drive nell’isolato del concessionario, per comprendere al meglio vantaggi e punti di debolezza, scoprire in anticipo le nuove abitudini prima dell’acquisto, anche importante a seconda del modello. Hertz ci crede e ha investito molto per elettrificare la propria flotta che oggi include tra i modelli full electric Polestar 2 (sono stati i primi a portarla in Italia), Tesla model 3 long, Peugeot e2008, DS3 e-Tense, e la Fiat 500e, oltre ai restomod delle Fiat 500 degli anni ’60 (equipaggiate col kit elettrico della Newtron) “Spiaggina” e “Carlo”. Tra i veicoli commerciali, sono presenti Renault Kangoo EV e Nissan TownStar EV. C’è poi la gamma ibrida che include Alfa Romeo Tonale, Jeep Compass e Renegade e Link&Co 01. Al momento la flotta è elettrificata sotto il 25%, “con proiezione di crescita importante”. In quanto tempo questo sarà possibile dipende dalla reperibilità dei mezzi; piuttosto scarsa negli ultimi anni tanto da mettere in difficoltà il settore del noleggio e far lievitare i prezzi. Le prime domande dei clienti, ha raccontato il sales director Massimo Scantamburlo, hanno sempre a che fare con l’ansia da percorrenza e da ricarica. “Un problema che non esiste” secondo l’a.d. di Hertz Italia Archiapatti “visto che già oggi due noleggi su tre non richiedono di ricaricare l’auto”. Secondo i dati presentati, le percorrenze medie non superano i 170 km giornalieri e i 250 km nel weekend, alla portata delle batterie top di gamma che montano le auto di Hertz disponibili per noleggi di qualsiasi durata. In quelli più lunghi la soglia settimanale si alza a 700 km. L’età media dei clienti è intorno ai 45 anni. In ogni caso è proprio sulla ricarica che Hertz cerca di rendere il tutto più facile possibile. Ai clienti che noleggiano viene consegnato un gettone (“keyfob” nel gergo ufficiale) che permette di ricaricare l’auto praticamente a qualsiasi torretta (il 98%) senza che sia necessaria una registrazione o una carta di pagamento. In più è possibile acquistare una prepagata che “sostituisce” il rifornimento finale previsto nel servizio. Un’informazione non da poco dato che per ricaricare un’auto elettrica i tempi si allungano, tra la ricerca di una torretta e il tempo di attesa. Venti minuti, a volte trenta, che non sempre chi deve salire su un treno o un aereo può permettersi. Oppure chi viaggia per lavoro, altro asset importante per Hertz che strizza l’occhio al B2B. Dai primi mesi di esperienza è emerso che il 60% delle richieste di noleggio provengono proprio dal mondo delle aziende, sempre più attente alle tematiche green. “È un mondo nuovo anche per loro, un mondo in cui certe dinamiche vengono capovolte: a un dirigente che deve muoversi solo in centro potrebbe bastare una 500 elettrica, mentre al suo impiegato che va in trasferta servirà una Tesla” ha concluso Scantamburlo. Matteo Lignelli