Non chiamatela Ferrarina. Anche se ha solo sei cilindri nel motore, come la mitica Dino, la 296 GTB, ultima nata della casa di Maranello è una Ferrari in tutto e per tutto. Per prestazioni, prezzo, innovazione tecnologica, emozione alla guida e soprattutto per eleganza. Perché la nuova Berlinetta a due posti, molto compatta nelle sue dimensioni (è lunga solo 4565 mm) è allo stesso tempo sportiva ed elegante, muscolosa nella sua parte posteriore che si ispira ad un’altra vettura iconica come la 250 LM, riesce a non disturbare l’occhio con fastidiose appendici aereodinamiche. Per la prima volta sotto il cofano di una Berlinetta c’è un motore a 6 cilindri, anche se qui abbinato ad un motore elettrico che porta i cavalli totali a 830 con un’accelerazione da 0-100 in 2”9, da 0 a 200 in 7”3 e un tempo sul giro a Fiorano di 1’21”.
Non ha le prestazioni della SF90 Stradale, ma è una Ferrari che garantisce “l’apice delle emozioni di guida”, assicura Enrico Galliera che è il responsabile marketing e commerciale della Casa. Una Ferrari divertente da guidare che abbina la compattezza delle forme alla potenza dell’inedito 6 cilindri a 120° da 2992 cc in grado di sviluppare 663 Cv, accoppiato a un propulsore elettrico che ne aggiunge altri 167 Cv e garantisce fino a 25 chilometri di marcia silenziosa. Per la prima volta su una vettura stradale Ferrari l’architettura della 296 GTB è caratterizzata da un motore turbo a 6 cilindri disposti secondo un angolo di 120°, accoppiato a un motore elettrico plug-in.
Il V6, progettato e sviluppato da zero per la 296 GTB dai tecnici di Maranello, prevede l’alloggiamento dei turbocompressori all’interno della ‘V’: ciò, oltre ad apportare significativi benefici in termini di compattezza, abbassamento del baricentro e riduzione di massa, favorisce il raggiungimento di elevatissimi livelli di potenza. Il nuovo V6 Ferrari stabilisce infatti il record assoluto per una vettura di serie in termini di potenza specifica: ben 221 cv/l. Per la prima volta Ferrari propone un’architettura ibrida plug-in (PHEV) a trazione posteriore, in cui il motore termico MGU-K (Motor Generator Unit, Kinetic) è integrato a un motore elettrico al posteriore in grado di erogare fino a 122 kW (167 cv) che deriva dall’applicazione in Formula 1 e ne eredita il nome.
“Il sistema elettrico plug-in (PHEV) della 296 GTB le garantisce un’elevatissima fruibilità, l’azzeramento della risposta al pedale e 25 km di autonomia full-electric – raccontano da Maranello – La compattezza della vettura e l’introduzione di innovativi sistemi di controllo dinamico, nonché di un’aerodinamica affinata in tutte le sue parti, le consentono di far percepire immediatamente al pilota l’agilità e la risposta ai comandi. Il design sportivo e sinuoso e le dimensioni compatte sottolineano visivamente la grande modernità della 296 GTB, che trova validi riferimenti in vetture come la 250 LM del 1963, perfetto connubio tra semplicità e funzionalità”.
È una Ferrari per chi ha già delle vetture del Cavallino in garage, ma anche per chi ha finora preferito altre auto sportive. Una Ferrari che inaugura un nuovo segmento e va a completare la gamma della Casa senza far uscire nessun modello dalla produzione. “La Dino è stata un’icona della storia Ferrari, ci chiedono sempre quando tornerà. Ci sono alcune somiglianze in questa vettura, soprattutto nella cilindrata del motore. Ma non aveva un logo Ferrari. La 296 è una vera Ferrari e sta creando un nuovo segmento che non è quello della Dino…”, spiega Enrico Galliera cancellando i paragoni con la Ferrarina andata sul mercato alla fine degli anni sessanta. Il prezzo d’altra parte è in linea con il listino Ferrari:269 mila euro che diventano 302 per la versione Assetto Fiorano, decisamente più cattiva e aggressiva fin dal look.