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Home Mobilità in arrivo Auto

“Il bulli del futuro” adesso si chiama Id. Buzz

by Umberto Zapelloni
25/11/2022
in Auto, Mobilità in arrivo
“Il bulli del futuro” adesso si chiama Id. Buzz
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Al volante del mitico van della Volkswagen, ora soltanto elettrico.

Lo chiamano “il Bulli del futuro”, ma ID. Buzz è già qui con i suoi colori allegri e la sua forma nostalgica che si sposa con le tecnologie di oggi e lo trasformano in un van moderno, completamente elettrico con oltre 400 chilometri di autonomia. A Hollywood la chiamano attrazione fatale anche se l’oggetto del desiderio di solito non è un mezzo di trasporto. Il Bulli del futuro però fa quell’effetto. Attira e mette di buon umore senza bisogno di indossare una camicia a fiori e interpretare un hippy fuori moda. Nato l’8 marzo del 1956, diventato grande negli anni Sessanta, il T1, il Bulli originale (Bulli sta per BUs LLeferwagen che significa furgone), ha sparso per il mondo oltre nove milioni di esemplari che ancora oggi viaggiano sulle nostre strade rubando le occhiate incuriosite della gente. Era un Bulli il mezzo di trasporto usato da Richard Williams per portare ai campi da tennis le sue figlie Venus e Serena diventate poi quello che sappiamo. Il Bulli di oggi attira ancora l’attenzione. Sulla strada che ci ha portato da Verona a Malcesine e poi a Torbole sono tanti gli sguardi incuriositi e i pollici alzati. Non è solo l’arancione del nostro ID. Buzz a richiamare l’attenzione, sono la sua forma, il suo muoversi in silenzio, il suo volto sorridente rappresentato dal maxi logo Volkswagen posto là davanti a richiamare la storia. Nessuna auto o furgone della casa ne ha uno così grande. E qui non poteva mancare. ID.Buzz ha la guida alta, confortevole, spazio per cinque persone e una montagna di bagagli (da 1.121 a 2.205 litri), tutta la tecnologia di cui possiamo aver bisogno oggi, addirittura 8 prese USB per ricaricare i nostri gadget elettronici, senza tralasciare un doppio porta bicchieri molto tedesco e un praticissimo box multifunzione estraibile collocato tra i due sedili anteriori. Appena ti arrampichi sul posto guida vieni accolto in un open space che fa tanta voglia di viaggi in compagnia. Viene subito il desiderio di farsene prestare uno per le prossime vacanze estive. I 400 chilometri di autonomia non sono tanti, non consentono i viaggi infiniti del vecchio Bulli. Ma come non ci sono più gli hippy di una volta non ci sono più neppure le auto di una volta e prima o poi anche in Italia troveremo ricariche veloci in autostrada (può essere ricaricato a corrente continua (DC) con una potenza che raggiunge i 170 kW: la batteria viene così portata dal 5 all’80% in circa 30 minuti). Con un raggio di sterzata di 11,09 metri ha la stessa maneggevolezza di una Golf. È lungo 4,712 metri (poco più di una Tiguan), alto 1,936 con un passo di 2,989. E una massaa vuoto di 2.471 kg. A giudicare dallo spazio interno sembrerebbe molto più lungo. E comunque se vi preoccupano i parcheggi sappiate che ID.Buzz è dotato di Park Assist Plus, il sistema Volkswagen che consente di posteggiare il veicolo in spazi di parcheggio paralleli alla carreggiata e trasversali in modo automatico, letteralmente premendo un tasto. Con manovre che possono essere memorizzate in caso le dobbiate ripetere ogni giorno. ID. Buzz è equipaggiato anche con il Travel Assist con il nuovo scambio di dati con le altre auto che apre la strada verso la guida automatizzata. Il frontale è bello grande, ma il valore di Cx è 0,29. Il motore elettrico da 150 kW (204 CV) eroga immediatamente la coppia massima di 310 Nm, offrendo una risposta decisamente brillante. Non si ha l’impressione di guidare un Van. La trazione posteriore (come nell’originario Bulli T1) lo rende maneggevole sullo sterzo. La batteria 77 kWh (di capacità energetica netta) integrata in profondità nel sotto scocca abbassa il baricentro e riduce al minimo il rollio nonostante l’alta costruzione della carrozzeria. Il peso è distribuito in modo equilibrato tra gli assi garantendo un comportamento neutro in marcia anche sulle strade tortuose che portano verso il Lago di Garda. I cerchi fino a 21 pollici gli danno una certa grinta. I portelloni passeggeri sono scorrevoli, manovrabili dal telecomando o da un bottone all’interno e agevolano l’ingresso nei parcheggi stretti. Per ora in Italia è disponibile solo la versione a cinque posti, ma dall’anno prossimo arriverà anche la versione Cargo e più avanti anche quella allungata dove i posti dovrebbero aumentare. Le colorazioni disponibili sono 11 con tinte unite e bicolori che lo rendono decisamente più attraenti (di serie nell’allestimento Pro +). L’autonomia dichiarata nel ciclo combinato WLTP è fino a 418 km. Sulle stradi statali, sfruttando la frenata rigenerativa la percentuale di carica non crolla velocemente, diverso il discorso in autostrada se lo si spinge fino alla velocità massima di 150 orari. Non resta che dire il prezzo. Non proprio da hippy. Da 66 mila a 68.500 euro. Il Bulli del futuro non ha lo stesso target di quello del passato. Ma il prezzo in linea con quello dei multivan elettrici. Non esattamente una vettura per il popolo. Ma un divertimento assicurato per chi se lo potrà permettere. E in Italia sembra già esaurito per un annetto.

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