In sette anni ha venduto 1.320.000 pezzi e ora arriva la terza generazione. Linda Jackson: “Inaugura una nuova era”. Parte subito con la versione elettrica.
Rimpiazzare una bestseller è una sfida”. Linda Jackson, signora di ferro e CEO di Peugeot, non poteva dire meglio presentando la nuova, attesa generazione della 3008. Forse poteva aggiungere grande sfida, perché si parla di un modello che in sette anni di attività si è portato a casa più di 1.320.000 unità vendute in 130 Paesi, di cui quasi 150.000 in Italia. Per la cronaca, sempre nel nostro Paese, nonostante sia auto stagionata e ‘in uscita’ ha venduto oltre 16mila unità da gennaio ad agosto 2023. Se la seconda generazione è diventata un fenomeno – obiettivamente impensabile, perché la prima del 2009 crossover era andata solo discretamente – alla terza è chiesto almeno di comportarsi nello stesso modo, nonostante un mercato complicato per tutti e una concorrenza mai così agguerrita. Si è lottato sinora con avversari tosti quali Audi Q3, Bmw X1, Jeep Compass, Nissan Qasqhai, Kia Sportage, Volkswagen Tiguan, Hyundai Tucson, Ford Kuga, Alfa Romeo Tonale. Ma adesso si cambia, perché la nuova 3008 è diventata E-3008. Con la ‘E’ rigorosamente maiuscola mentre le elettriche di casa Peugeot l’hanno minuscola: non sono dettagli, come sottolinea ancora miss Jackson. “E’ un passo importante per noi: E-3008 inaugura una nuova era per Peugeot quella di un marchio generalista che vuole offrire la più ampia gamma di veicoli elettrici sul mercato”. Di sicuro, il Leone paura non ha perché la terza generazione è meno conservativa di quanto ci si potesse aspettare, a partire da una carrozzeria inedita, di tipo fastback – quindi due volumi e mezzo – sino alla scelta di partire subito con l’elettrico e successivamente di pensare all’ibrido, sicuramente plug-in e facilmente mild-hybrid a 48V utilizzando quanto gira nel gruppo Stellantis. Ma non ci sono date né specifiche tecniche sul tema ibrido, a differenza del modello presentato, prontissimo a schierarsi in griglia. Il design team diretto da Matthias Hossann conferma l’eccellente stato di forma mostrato con la 408 e le ultime concept. Come già detto, non ha avuto timore a ‘spingere’ sullo stile esterno, trasformando la 3008 in una fastback. La vettura introduce gruppi ottici ancora più taglienti e forme della carrozzeria molto geometriche e dinamiche, risultanti in un buon Cx da 0,28. La mascherina integra il nuovo logo del Leone e propone elementi in tinta nonchè motivi grafici (che potrebbero non essere poi condivisi con le varianti endotermiche), mentre in coda sono previsti due elementi aerodinamici coordinati che aumentano il tasso già alto di sportività. La E-3008 è cresciuta di poco rispetto a quella uscente, rimanendo comunque compatta rispetto alla concorrenza: 4,54 metri di lunghezza (+100 mm) e 2,73 metri di passo (+55 mm), 1,89 di larghezza (+50 mm) e 1,64 di altezza (+20 mm). Il bagagliaio ha una capienza di 520 litri, identica alla serie precedente, ma il valore scende a 470 optando per il modello 4×4. Da notare la scomparsa (anche qui, siamo usciti dal coro) delle cromature: al loro posto elementi in tinta Meteor Grey e Orbital Black, abbinati ai sei colori disponibili per la carrozzeria. L’impressione è comunque di personalità vera, con i gruppi ottici, sempre più protagonisti all’interno di un insieme di grande equilibrio. Anche in abitacolo, la Casa francese ha cambiato le carte pensionando il glorioso i-Cockpit: la E-3008 segna il debutto del Panoramic i-Cockpit, evoluzione del precedente sistema, che ovviamente ha un impatto superiore. Lo schermo curvo da 21 pollici, abbinato al touchscreen secondario degli i-Toggles rende superfluo l’head-up display grazie alla posizione rialzata mentre il volante di forma rettangolare è dotato di comandi ridisegnati e di paddle per regolare il recupero d’energia. Ci si aspetta non poco dall’utilizzo per la prima volta della piattaforma modulare STLA nella declinazione Medium, sulla quale saranno realizzate tutte le vetture di taglia media di Stellantis, sia elettriche sia ibride. Per il momento, verranno sfruttate le potenzialità in tre varianti con un doppio taglio di batteria: la Electric 210 Standard Range da 210 Cv con 525 km di autonomia e batteria da 73 kWh; la Electric 230 Long Range (230 Cv, 343 Nm, batteria da 98 kWh) per 700 km di percorrenza; la Electric 320 Dual Motor 4WD (320 Cv e batteria da 98 kWh) per 525 km di autonomia. Le prestazioni sono simili per le due vetture a trazioni anteriore, con 170 km/h di punta massima e meno di 9 secondi per toccare i 100 km/h da fermo, mentre la 4WD tocca i 180 km/h e raggiunge i 100 km/h in 6,4 secondi. Si è lavorato molto sulla ricarica che può avvenire per tutte le versioni a 11 kW da wallbox (22 kW in opzione) e fino a 160 kW da colonnine rapide. L’ultima soluzione permette di passare dal 20 all’80% della carica in 30 minuti. La E-3008 è già predisposta per il Vehicle to Load (V2L) così da alimentare dispositivi esterni fino a 3 kW. Quattro, infine, le modalità di guida: Normal, con erogazione ridotta fino al 70% dell’acceleratore; Eco, con prestazioni di motore e climatizzatore limitate; Sport per le massime prestazioni e 4WD (solo per la versione Dual Motor) per la guida su fondi scivolosi fino a 135 km/h. La E-3008 arriverà nei primi mesi del 2024, quando si decideranno anche le sorti dell’Auto dell’Anno. Non è fondamentale per le sorti di un modello già noto ma fa immagine in Europa: non a caso, l’inizio della sua fortuna coincise con il successo nell’edizione 2017, a pochi mesi dal lancio della seconda generazione. E’ stato il primo Suv nella storia del premio a vincerlo. Ecco perché a Sochaux ci tengono molto a bissare. E la sensazione che hanno le carte in regola per “boucler la gloire” completare l’impresa gloriosa.