Bwm e il futuro: le funzioni digitali diventano parte integrante della vettura. Sembra di essere in un film di fantascienza, ma tutto diventerà realtà. La nuova Mini Cooper, invece, non abbandona quella sua aria un po’ rétro.
In tutti i cambiamenti epocali (e quello del passaggio definitivo all’auto elettrica lo è), all’interno di una visione obbligatoriamente comune – quella tecnica, nel caso specifico – ci possono essere strade diverse, ugualmente interessanti. Bmw Group, all’ultima IAA Mobility, è stata la Casa che ha mostrato come il concetto innovativo al massimo, quasi rivoluzionario della Neue Klasse per Bmw possa convivere insieme all’evoluzione rassicurante della nuova Mini Cooper, icona che abbandona i motori termici ma non molla un centimetro di quell’aria retrò, rappresentata perfettamente dalla configurazione a tre porte. Nel mondo dei maxi-Suv e delle cinque porte, rappresenta qualcosa che resta orgogliosamente ‘old style’. Quasi una provocazione, che diventa avanguardia. In definitiva, tra la Neue Klasse e la Mini Cooper (con la ‘cugina’ familiare Countryman, grande intuizione del brand) non c’è la minima contraddizione, semmai consapevolezza che per quanto non si possa derogare dall’obbligo di ‘essere elettrici’, ci potrà sempre essere spazio in ogni direzione, venendo incontro a un mercato in piena evoluzione. In Mini parlano di ‘reinvenzione dell’originale’. “Con la propulsione elettrica e il suo design minimale, la nuova Mini Cooper si adatta perfettamente a uno stile di vita urbano. Con la quinta generazione combiniamo il tradizionale DNA con una tecnologia innovativa e orientata al futuro, ma garantiamo al contempo il divertimento di guida senza emissioni, tipico del nostro brand” spiega Stefanie Wurst, Head of Mini. Si vede la chiara volontà di non perdere gli stilemi, recuperare il passato migliore e utilizzare il top della tecnologia attuale. Prendiamo il grande display centrale di forma circolare, posto al centro della plancia da 24 cm di diametro: uno schermo Oled si sostituisce al cruscotto, che rimarrà comunque visibile come optional nelle sue parti essenziali sotto forma di head up display, ed è completamente touch, anche se i tasti fisici non sono stati eliminati. Anzi, per aumentare ancora di più il legame con l’antenata, sono presenti comandi sotto forma di interruttori proprio sotto allo schermo digitale. Restano, inoltre, i pulsanti sul volante per il controllo dell’infotainment e degli Adas. In generale, la sensazione che vogliono trasmettere gli interni è quella di semplicità, pulizia e minimalismo, proprio come accadeva con la Mini del 1959. In tal senso, affascina la scelta del volante a due razze, con la terza sostituita da una cinghia. L’anti-tecnologia in assoluto ma al contempo una delle novità più interessanti è rappresentata dalle Experience Modes del display centrale, nate per creare un’atmosfera ancora più coinvolgente durante la guida, che sfruttano un’interfaccia mai così potente nella storia del brand. Sull’interfaccia, il gruppo di Monaco è sempre stato in pole position: la prima generazione di Bmw iDrive ha debuttato sulla Serie 7 nel 2001, con una idea che anticipava la necessità di aggregare i comandi per una interazione più rapida possibile. Per la prima volta una Casa automobilistica invertiva la tendenza alla moltiplicazione di pulsanti in abitacolo, guadagnando spazio per il design, ma soprattutto funzionalità in un ambiente totalmente digitale e personalizzabile, gestito da un comando circolare, eliminato nelle ultime versioni del sistema. La rivoluzionaria (questa sì) Vision Neue Klasse non è solo il manifesto della prossima generazione di modelli ad emissioni zero, ma esprime lo stato dell’evoluzione sul tema: le funzioni digitali non sono più un arricchimento della vettura, ma una sua parte integrante, anche se immateriale e non fisica. Si vedono ricerca, linearità, cura nel modo in cui diventano dirette le informazioni. Ci sono aree che vengono sfruttate per la prima volta da sistemi quali il Bmw Panoramic Vision, che proietta le informazioni a un’altezza perfettamente adeguata al guidatore, su tutta la larghezza del parabrezza. L’Head-Up Display 3D si occupa invece delle situazioni di guida attiva e delle indicazioni sul traffico, proposte sotto forma di animazioni tridimensionali nel campo visivo del guidatore. E con il nuovo volante multifunzione, i contenuti del display dei già citati Panoramic Vision e Head-Up Display 3D possono essere controllati individualmente attraverso i pulsanti a feedback aptico attivo e tecnologia multistrato. ‘Cose’ che sembrano uscita da un film di fantascienza, la digitalizzazione d’altra parte è un aspetto su cui si confronteranno duramente i costruttori nei prossimi anni. E forse per questo (o proprio per questo) che l’abitabilità di questa concept che diventerà di serie nel 2025 anticipa una vivibilità armoniosa e accogliente, sottolineata dalla vernice esterna luminosa, con quella sottile tonalità di giallo, che vuole mostrare una personalità amichevole. Il design esterno di essenzialità totale, è parso al limite dell’impersonale per molti fedeli del marchio tedesco. Ma in questo caso non possono esserci nostalgie. “Vision Neue Klasse combina la nostra capacità di innovazione nelle tre aree principali che ci stanno a cuore: elettrificazione, digitalizzazione e circolarità – dice Oliver Zipse, Presidente del Consiglio di Amministrazione di BMW AG.- in questo modo, siamo in grado di essere sempre due passi avanti al futuro: la Neue Klasse sta portando la mobilità del prossimo decennio e sta guidando BMW in una nuova era”. Ma anche Mini (è in arrivo la crossover Aceman, tra l’altro) lo sta facendo con un ritmo diverso, che forse – personalissimo giudizio – troviamo più vicino a noi.