Nel 2021, i veicoli nati per il tempo libero (e ultimamente anche per lo smart working) hanno registrato oltre 180 mila immatricolazioni in Europa con una crescita dell’11,92%. In Italia vola il mercato dell’usato e dei noleggi. Il successo della rassegna di Parma.
Un camper ci salverà? Ovviamente è una provocazione, giustificata dai numeri: nel 2021, i veicoli nati per il tempo libero (e ultimamente anche per lo smart working) hanno registrato oltre 180mila immatricolazioni in Europa con una crescita dell’11.92 per cento rispetto all’anno precedente. Le automobili sono arrivate, nello stesso periodo, a poco meno di 12 milioni di unità ma con un calo dell’1,6 per cento rispetto al 2020 e del 4,03 rispetto al 2019: i livelli più bassi dal 1985. Andando in profondità, si scopre che negli ultimi sette anni, ci sono Paesi come la Spagna e l’Austria che sono cresciuti di oltre il 200% mentre la Germania, che resta super leader europea per immatricolazioni (circa 106mila nel 2021), ha avuto un incremento di camper e roulotte pari al 147%. L’Italia? Bene, più del previsto: 7.681 nuove immatricolazioni nel 2021 e un aumento esponenziale dell’usato. Abbiamo vissuto un’altra estate, fortunatamente, dove trovare un camper a noleggio è stata una vera impresa. Ora il rapporto tra camper (e caravan) e vetture è di 1 a 60, ma nel primo caso almeno si sorride e ci sono prospettive interessanti, rispetto alla malinconia automobilistica. Le due rassegne classiche di fine estate – quella kolossal di Dusseldorf (736 espositori e circa 250mila visitatori) e quella di Parma – hanno avuto il successo sperato e hanno mostrato un interesse diretto da parte dei costruttori automobilistici che non si affidano più totalmente ai preparatori ma iniziano a lavorare insieme, in modo approfondito o proprio vendono direttamente i modelli. Gli esempi non mancano. In Germania, per la prima volta, Stellantis ha schierato la squadra: Fiat Professional, (con eDucato), Citroën (con Jumper Temps Libre), Peugeot (con E-Rifter) e Opel (con Zafira eLife). Per non parlare di Mercedes-Benz che anche sulla classe T ha piazzato l’allestimento Marco Polo – in assoluto, il più lussuoso sul mercato – e pensa a un nuovo micro-caravan, integrato nello stesso mezzo, per la seconda metà del 2023. La Casa della Stella avanza poi sul fronte elettrico che si presta perfettamente all’ambientalismo diffuso dei camperisti: le prime interpretazioni della Eqv sono state fatte in collaborazione con grandi preparatori. Una si chiama Loftvan, firmata da Reimo e ha un prezzo: 84.900 euro. La seconda è realizzata da Sortimo Walter Rüegg, per ora si sanno i dati sul consumo (28,9 kWh/100 km quello combinato) e sul costo del ‘pieno’: 1.700 euro per 20.000 chilometri ad un prezzo di 0,294 cent/kWh. La percorrenza può raggiungere i 345 km con l’accumulatore da 90 kWh: in entrambi i casi, non mancano i pannelli solari sul tetto a fornire ulteriore energia. C’è la sensazione che un grande mattone per la popolarità delle ‘zero emissioni’ arriverà dalle versioni camperistiche dell’ID.Buzz, che ha come destino il ruolo di Bulli del XXI secolo. Di grande personalità stilistica, molto ampio in rapporto alle dimensioni inferiori ai 500 cm di lunghezza, tecnologicamente al top ha già conquistato i fortunati che l’hanno guidato per maneggevolezza e reattività. Detto che il futuro è a batteria, esattamente come per le auto, non spariranno i camper con le motorizzazioni tradizionali: Ford che a Parma ha lanciato il raffinato Transit Custom Nugget Active resta fedele al diesel come si attende che Dacia ragioni sul nuovo Jogger che si presta – per la vocazione stessa del brand – a diventare un camper spartano ma con tutto quanto serve in vacanza. In realtà, si è già vista una versione, a cura del preparatore Camperiz, ma l’attesa è notevole perché i vertici della Casa hanno annunciato il nuovo prodotto, non specificando se sarà un vero modello o una trasformazione con un pacchetto di accessori. Del resto, Dacia è parte di un gruppo come Renault che non manca di fantasia e continua a “provocare” sul fronte dei van: dopo l’Hippie Caviar Hotel, realizzato l’anno scorso sulla base di un Trafic, ha deciso di scendere nella fascia inferiore creandosi un’altra showcar. Si chiama Hippie Caviar Motel, basata su un Kangoo E-Tech Electric ed è stato presentato all’IAA Transportation: il colpo di classe è aver trovato un nome che ammicca alla gauche caviar che in Francia è il corrispondente di radical chic: persone con uno stile di vita ben definito, contro le tendenze imperanti ma non per questo poco amanti del bello e del buono o con scarse disponibilità economiche. Ed ecco che il design in abitacolo si ispira alle camere dei 5 stelle (nel caso del Caviar Hotel) e dei motel (in quello appena mostrato), sempre più ricche di materiali vegetali o di riciclo: se legno esotico, fibre naturali (lino e lana), sughero e muschio richiamano la natura, il tessuto ricavato dai vecchi pneumatici è un plus. Come i colori esterni vogliono fare riferimento all’ottimismo e alla libertà dei magici anni Sessanta: chiamatelo marketing (facile), ma intanto Renault ci è arrivata prima degli altri. Come nel caso del Caviar Motel colpisce che il powertrain offra 285 km di autonomia dichiarata con una batteria da 45 kWh ricaricabile in modalità fast fino a 80 kW, capace di recuperare energia per altri 170 km in appena mezz’ora. Non male, pensando a molte vetture in circolazione. Al quadro roseo, in Italia, manca solo un elemento: le piazzole di sosta: la Francia ne ha 4mila, la Germania il doppio, l’Italia solo 2mila. La notizia è che il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha annunciato il finanziamento per realizzare mille piazzole ‘di qualità’ nel nostro Paese. E’ il momento giusto, gli appassionati le aspettano.