È un passaggio importante, quello classico di metà carriera, per la Captur: la piccola crossover Renault è una delle grandi protagoniste del mercato tanto più nel segmento più competitivo, quello dei B-Suv. A quasi cinque anni dal lancio si aggiorna più che altro nel frontale. Le forme arrotondate lasciano il posto a una parte anteriore squadrata, massiccia che conferisce alla Captur un aspetto deciso e in linea con gli ultimi modelli della Casa francese. A spiccare sono i fari assottigliati che fanno tutt’uno con la stretta mascherina, impreziosita da un motivo grafico che riprende la losanga del logo Renault. Diverso anche il cofano con vistosi rigonfiamenti sui lati, anche questi per dare un aspetto solido all’auto. Resta invariata la fiancata, slanciata e snellita da inserti in plastica nera nella zona inferiore. Al posteriore le novità sono la copertura trasparente per i fanali (la cui forma resta invariata) e alcune leggere variazioni per il paraurti.
Al debutto il nuovo allestimento Esprit Alpine, che si pone al vertice della gamma (Evolution e Techno gli altri due) per dotazione e si distingue per l’aspetto sportiveggiante, a partire dalle ruote di 19”. L’abitacolo spazioso – la sensazione va oltre quella di un’auto lunga solo 423 cm – e con il pratico divano che scorre di 16 cm, resta invariato. Rivestimenti e dettagli di finitura a parte, le novità sono il display nel cruscotto di 10,3 pollici, ampiamente configurabile (mostra anche la mappa del navigatore a tutto schermo) e di agevole lettura. Modifiche anche per l’impianto multimediale, che mantiene l’originale e pratico monitor verticale (fino a 10,4 pollici) nella consolle, ora basato su Android Automotive come per le altre Renault: fra l’altro ripropone i servizi di Google che siamo abituati ad utilizzare nei telefoni. Il sistema è di serie per la più ricca Esprit Alpine e a pagamento per gli altri allestimenti. Nella dotazione di serie è implementata quella degli aiuti alla guida, che include anche l’avviso colpo di sonno. Disponibile anche la guida semiautonoma di livello 2. Sostanzialmente invariata la meccanica della rinnovata Captur, con modifiche alla taratura dello sterzo e delle sospensioni che sono volte a dare maggiore agilità all’auto. Per i motori, la scelta è fra il 1.0 turbo a benzina con tre cilindri solo a benzina (91 Cv) o anche a Gpl (100 Cv), entrambi con il cambio manuale a sei marce. Due le verisoni ibride: la mild hybrid con il 1.3 turbo da 160 Cv e il cambio a doppia frizione sette marce o la full hybrid con il 1.6 aspirato da 145 Cv e trasmissione robotizzata a 4+2 marce. Sulla base della seconda, nel corso dell’anno dovrebbe aggiungersi la versione ibrida plug-in. Non sono previsti – come prevedibile – varianti a gasolio ma neppure full electric. Soltanto la full hybrid in abbinamento alle ruote di 18 pollici può disporre, come optional, del sistema Extended Grip: offre due modalità di guida aggiuntive (Snow e All-Terrain) che agiscono più che altro sull’Esp per affrontare al meglio fondi viscidi o accidentati.