Longo: “I motori sono più efficienti, le ricariche aumentano, l’autonomia è arrivata a 600 km. E siamo solo all’inizio”.
Le automobili sono più di un oggetto inanimato fatto di metallo, plastica e vetri? Noi siamo convinti di sì. Paradossalmente anni fa era più semplice realizzare una vettura di successo. Bastavano, si fa per dire, design, prestazioni e affidabilità. Come se fosse poca roba. Oggi siamo andati molto oltre. Mettersi al volante di un modello piuttosto che di un altro vuol dire “fidanzarsi” con un brand, “sposare” tutto quello che si porta dietro in termini di identità, d’innovazione e di valore aggiunto. Lo sanno bene gli uomini di Audi. “Promuovere l’innovazione e supportare il talento è parte del nostro DNA”. Così durante l’evento Re-Innovation ha esordito Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia, davanti a una platea di studenti riuniti a H-Farm, il campus dedicato ai ragazzi tra i più grandi in Europa per estensione. Un centro d’eccellenza italiano, di cui Audi è partner da diversi anni, nato su idea dell’imprenditore Riccardo Donadon come incubatrice di start-up a cui oggi è stata affiancata l’attività educational che conta 900 allievi. Un centro d’eccellenza che ospita in veneto, vicino a Treviso, gli automobilisti di domani. Ma saranno ancora automobilisti? Potremmo chiederlo all’intelligenza artificiale con cui abbiamo potuto dialogare sotto forma di Avatar. E lo abbiamo fatto. Nemmeno lei lo sa, ma è certa che già oggi e ancor più domani si viaggerà esclusivamente con mezzi elettrici. Ne è convinto anche il direttore di Audi Italia: “l’efficienza dei motori elettrici è del 90% contro il 40% di quelli endotermici, che è vero, non sono mai stati virtuosi come oggi. Ma guardando i numeri la partita non sarebbe neppure da giocare”. Basti pensare che a parità di dimensioni negli ultimi cinque anni l’efficienza degli accumulatori è cresciuta del settantacinque per cento, ricorda Longo sottolineando lo strategico sviluppo delle celle. Siamo però ancora preda di alcuni pregiudizi che rallentano l’adesione prima psicologica e poi effettiva a questa tecnologia. Uno tra i temi più caldi è quello di come “fare il pieno”. “La rete di ricarica -spiega Longo- cresce nel Vecchio Continente al ritmo di 300 nuovi punti la settimana: in Italia le charging station sono 47.000 (3 anni fa erano 25.000 e fra altri 3 saranno 74.000) a fronte di 22.800 stazioni di rifornimento tradizionale”. Insomma la crescita delle infrastrutture è esponenziale e tra le potenzialità della mobilità Ev c’è la vehicle-2-grid technology. Quest’ultima permette alle auto di diventare delle vere e proprie power bank domestiche in grado di cedere energia quando ve n’è bisogno. Sfatiamo quindi per l’ennesima volta un falso mito: non solo c’è abbastanza energia per caricare le auto, ma saranno loro stesse a salvarci da possibili black-out che potrebbero capitare nei picchi di richiesta di energia. “Sono cambiati i livelli di investimento in modo clamoroso – spiega Longo a H-Farm- e il livello di innovazione tecnologica che ha permesso come nel nostro caso di produrre auto che superano i 600 chilometri di autonomia”. Audi fonda il suo successo economico su un modo di agire integrato e sostenibile. L’obiettivo è la completa neutralità carbonica, il progresso è anche etico: non conta solo ciò che fai, ma anche come lo fai. L’elettrico implica un impegno: “Se porto su strade auto a zero emissioni, ma le produco con un forte ricorso al fossile è una promessa non mantenuta”, spiega Longo. Audi ha già 3 stabilimenti su 5 carbon neutral, impiega attualmente il 41% di energia rinnovabile destinata a salire al 100% entro 6 anni. Ridurrà il fabbisogno di acqua per auto da 3,75 metri cubi a 1,7. Un grande impegno da parte di Audi anche per il ciclo chiuso dell’alluminio in cui risparmia energia che evita l’emissione in atmosfera di 525.000 tonnellate di CO2, l’equivalente di mezzo milione di alberi piantati. La parola sostenibilità è diventata di tendenza ma il concetto non è più sufficiente. Va rinnovato l’intero sistema. E la mobilità elettrica è una tecnologia importante per raggiungere uno tra gli obiettivi più urgenti: la riduzione delle emissioni di carbonio. “Non si vincono le partite stando negli spogliatoi. A forza di essere neutrali non si va né a destra né a sinistra: si perde tempo e basta”. Conclude il direttore di Audi Italia.