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Home Scenari e Tendenze

L’estate è arrivata, è tempo di partire… in auto

by Paolo Cozzi
11/08/2022
in Scenari e Tendenze
L’estate è arrivata, è tempo di partire… in auto
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C’erano una volta le mitiche “spiaggine” che hanno aiutato a esportare la dolce vita italiana in tutto il mondo

Finalmente si può tornare a viaggiare in libertà, senza troppe barriere d’ingresso dettate dall’emergenza sanitaria, così molti di noi hanno nuovamente voglia di viaggiare in comodità, al fresco, nel modo più economico possibile. Certo, mettere insieme queste caratteristiche non è facile, ma come sempre l’automobile ci viene in soccorso. Sembra quindi essere il momento tanto atteso per tornare on the road, macinando chilometri per andare nel luogo del cuore, o alla scoperta delle meraviglie che il pianeta è in grado di offrire. La destinazione può cambiare, ma il punto di partenza è sempre uno: noi stessi.

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Inoltre, mai come nell’estate 2022 sale a bordo anche il concetto di sostenibilità. Ambientale, sociale, economica. L’estate è rovente, c’è la crisi idrica e il cambiamento climatico è diventato una preoccupazione globale che ha però portato una profonda trasformazione nelle menti: oggi siamo consapevoli come non mai e possiamo diventare (dobbiamo!) turisti responsabili. 

Ma è estate, e il rapporto degli italiani con le vacanze d’agosto è viscerale. Se ne accorse subito Sergio Marchionne nel 2004, entrando in azienda alla guida della Fiat. Epico il suo racconto di quella volta che “Perdevo 5 milioni di euro al giorno, andai in ufficio e non c’era nessuno: ma tutta la gente dov’è?”, domandò. Sono in ferie. “In ferie da cosa?”, stupì il tycoon, mandando un messaggio di auspicato cambio di passo. In questo torrido 2022 saremo circa 25.000.000 in movimento, moltissimi in automobile nonostante il caro-carburante. È così. Lo è da sempre. 

Già durante il boom industriale, infatti, molte fabbriche chiudevano la settimana di Ferragosto, spingendo anche l’indotto a fare lo stesso e, di fatto, fermando il Paese. D’altronde, l’origine di questa consuetudine è più antica di quanto si potrebbe immaginare: risale addirittura al 18 a.C. quando l’imperatore Ottaviano Augusto decise di istituire le feriae Augusti per l’1 agosto. Gli antichi romani erano prevalentemente agricoltori e il raccolto si concludeva a luglio. Solo successivamente la Chiesa cattolica spostò il Ferragosto al 15, per far coincidere la festività con il giorno dell’Assunzione di Maria. Le ferie di agosto sono sacre, appena si può lasciamo le città. Già nel 1922 infatti, in ritardo rispetto all’americana Parkway di New York (1906) ma in anticipo verso il resto del mondo, l’Autostrada dei Laghi è la prima strada riservata al traffico veloce, con il pagamento del pedaggio per coprire le spese di costruzione e gestione. L’ambizioso progetto del 1922 è dell’ingegner Puricelli; un paio d’anni più tardi collegherà Milano a Varese, portando i milanesi ai laghi e attivando, di fatto, la prima autostrada in un’epoca in cui le automobili in circolazione erano circa 60mila, in tutta Italia. Nei Sessanta la rete s’infittisce con l’avvento delle moderne autostrade, il cui scopo è unire il Paese del miracolo economico. Con l’Autosole (1964) Nord e Sud si danno la mano: è un autentico capolavoro di ingegneria stradale costato 270 miliardi di lire, corre da Milano a Napoli per 754 km. Quando dopo la guerra l’Italia si mette in moto, l’automobile ne assurge subito a simbolo. Nasce addirittura un genere nuovo, unico: la “spiaggina”. Utilitarie di serie, trasformate su richiesta di facoltosi clienti che le guidano solo durante il periodo di villeggiatura, nelle località balneari. Hanno il tendalino centinato in cotone anziché il tetto, montano sedili in tela o vimini, cedono alla bella stagione sportelli e superfici vetrate, laterali e posteriori. Il nome, che richiama le sedie spiaggine pieghevoli in voga negli stabilimenti balneari dell’epoca, si deve a una delle prime vetture di questo tipo, la Fiat 500 Boano Spiaggia del 1958, realizzata su pianale e meccanica Fiat Nuova 500 e disegnata da Mario Boano. Costruita in appena due esemplari, viene immortalata con i suoi mitici proprietari, Gianni Agnelli e Aristotele Onassis, contribuendo a esportare sui rotocalchi di tutto il mondo il mito dell’estate all’italiana.

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