Nella vita può accaderti qualsiasi cosa, ma ciò che conta è come reagisci. È questo che fa la differenza, a volte per ripartire anche meglio di prima. Io posso dire che sono più felice oggi che vent’anni fa, quando avevo tutti i pezzi al loro posto”. Sorride Emiliano Malagoli, mentre fa una sorta di bilancio della sua esistenza, che nel 2011 è stata segnata da un incidente in moto a causa del quale ha subito l’amputazione della gamba destra. Da quella ferita è rinato e oggi, con l’appoggio di BMW Italia attraverso il suo progetto di responsabilità sociale di impresa SpecialMente, gestisce una scuola di guida in moto per disabili, Di.Di. Diversamente Disabili, che rimette in sella chi ha smesso di andarci, che li porta a guidare in pista e li aiuta a prendere la patente speciale per poter condurre la moto su strada. “Dà un significato a tutto ciò che mi è successo”, prosegue Emiliano. “Riesco a dare un senso alla mia vita, al mio percorso. È la felicità più bella per me, perché quando rendi felice qualcuno, sei felice due volte”. Di.Di. ha riportato in moto 420 ragazzi provenienti da vari Paesi, 200 a intraprendere l’attività agonistica e in dieci anni ha ottenuto oltre cento patenti. I suoi istruttori sono disabili anch’essi, ma con qualche eccezione. Come Luca Scassa, due volte campione italiano nella Superstock e Superbike: “Noi li aiutiamo a liberarsi di questo handicap, che rimarrà loro per tutta la vita, tranne quando vanno in moto. Lasciano la carrozzina in pitlane e salgono in moto: è una delle cose più belle che si possano vedere su di un circuito. Questo mondo me l’ha fatto conoscere il mio amico Alex Innocenti e da otto anni produco pezzi speciali per consentire a chi ha disabilità di guidare la moto in pista. Quando andiamo in circuito per provare un’idea e funziona, vedo che loro sono felici e mi dico che questo non è un lavoro, è una cosa bella”. Un impegno che non si esaurisce in pista. Malagoli: “Andiamo nelle scuole a parlare con i ragazzi. Noi che sulla strada abbiamo perso un pezzo del nostro corpo siamo la prova provata che su strada rischi davvero e ti puoi fare male. A volte rimangono sconvolti dalle nostre testimonianze, si accorgono delle cavolate che hanno fatto. Ma è proprio questo il valore aggiunto: fare vedere i segni della strada sulla nostra pelle”. Con SpecialMente, BMW Italia supporta vari progetti di inclusione sociale. Come SciAbile, nato nel 2003 dalla collaborazione con la Scuola di sci Sauze d’Oulx Project. “Vent’anni che sono volati”, commenta Massimiliano Di Silvestre, presidente e amministratore delegato di BMW Italia. “Un progetto nato dalla voglia di fare qualcosa di nuovo, scoprendo quello che Zanardi chiama il talento residuo, un concetto che lui ha sempre riassunto così: quando la vita ti obbliga ad affrontare situazioni complesse come la disabilità o una menomazione, puoi farlo in due modi: rimpiangendo per sempre quello che hai perduto o non ti è stato dato, oppure chiedendoti cosa puoi fare con quello che ti è rimasto”.