Una camminata gratuita a cielo aperto per scoprire la storia dell’automobile Levy: “Abbiamo ripensato tutto: sarà in parte salone e in parte motor show”
Riparte il Salone di Torino, quello ideato dal vulcanico imprenditore Andrea Levy (collaboratore de il Foglio Mobilità) che già diede vita a una manifestazione simile (di successo, per numeri e visibilità) nel recente passato. Quello che andrà in scena a Torino a settembre (dal 13 al 15) non sarà un nuovo capitolo di un romanzo già letto, ma una storia differente. “Abbiamo capitalizzato l’esperienza acquisita – racconta Levy – ma abbiamo progettato un evento completamente diverso”. Levy e il suo team di lavoro negli ultimi anni hanno creato il Mi-Mo (il Milano-Monza Open-Air Motor Show) che quest’anno non si terrà per i lavori di ristrutturazione all’Autodromo Nazionale. Dal 2025 anche il Mi-Mo tornerà in calendario a fine giugno mentre il Salone di Torino sarà di nuovo a settembre. Attacco su tutto il fronte, dunque.
Come sarà, allora, questo Salone di Torino? “Sarà un appuntamento ripensato daccapo, in parte salone dell’auto e in parte motor show nel senso letterale del termine, che strizzerà l’occhio a eventi storici come Goodwood, puntando a un pubblico trasversale, alle famiglie, ai giovani, agli appassionati di auto del passato e a quelli delle generazioni più giovani, magari più attente alla nuova mobilità sostenibile. Ci saranno molte attività, molti eventi collaterali. Abbiamo la fortuna di poter contare su uno scenario unico, ossia l’asse centrale di Torino, dalla stazione di Porta Nuova, passando per piazza Carlo Felice e, attraverso via Roma, sino a piazza Castello e a piazzetta Reale. Il cuore sarà in piazza San Carlo, mentre le esposizioni principalmente saranno sotto i portici. Nascerà, in alcune fasce orarie della giornata, un anello di oltre un chilometro per le parate e le esibizioni, allestito insieme con l’Ac Torino. Alla fin fine, quel che vogliamo raccontare sono 200 anni di mobilità, dal tempo delle carrozze – avremo anche quelle – sino alle auto elettrificate o elettriche del presente e del futuro. Parleremo di motorsport, ovviamente, e avremo la fattiva partecipazione delle Case che con costi contenuti, come da nostra tradizione, potranno mostrare al pubblico le loro più nuove proposte, soprattutto quelle eco sostenibili”. Si parlerà di presente, di futuro e di passato; per questo, per l’allure storica del Salone, c’è il doppio patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (per il lancio dello scorso gennaio arrivò a Torino il ministro Matteo Salvini) e di quello della cultura.
“Credo che sarà interessante per il grande pubblico scoprire la storia delle Case, sapere per esempio che la Renault è nata nel 1898 oppure la Peugeot nel 1896, magari ammirando modelli che sono stati pietre miliari. Ci sono case con oltre un secolo di vita alle spalle, altre più recenti e non per questo meno affascinanti: penso, per citarne una, alla Pagani”.
“Per i visitatori sarà una camminata a cielo aperto, all’insegna di relax e divertimento, per Torino un momento in cui la città parla di automotive e di mobilità. Tre giorni durante i quali discuteremo con il pubblico, con il supporto dei nostri media partner e grazie alla Rai che sarà presente con una diretta durante tutti e tre i giorni dell’esposizione”.
Il rilancio del salone torinese (o la ripartenza che dir si voglia) non sarebbe potuto mai avvenire se non ci fosse stato il pieno appoggio degli Enti locali. Con le precedenti amministrazioni (cittadine, non regionali) non ci fu mai feeling (eufemismo…), alla fine erano più i punti di attrito che quelli di concordia. Oggi la musica è diversa. “Ora vedo la volontà di fare sistema, anche ispirandosi agli ottimi risultati che in termini di attrattività sono stati raggiunti dalla Motor Valley in Emilia. Abbiamo la fortuna di avere un sindaco, Stefano Lo Russo, e un presidente della Regione, Alberto Cirio, che hanno grande capacità di dialogo e collaborazione, nonché la volontà di aiutare la crescita del territorio. Infatti alcune nostre manifestazioni non saranno solo torinesi, ma toccheranno altri punti strategici della Regione, a cominciare dalle Langhe. Saremo anche a Superga e a Venaria Reale. Il nostro salone sarà una grande opportunità per tutto l’indotto del settore ricettivo, noi pensiamo che una stima prudenziale possa aggirarsi attorno ai 10 milioni”.
Bisogna ricordare che l’evento è del tutto gratuito: “Abbiamo un accordo sia con Trenitalia, per portare a Torino i visitatori a prezzi convenienti, sia con Flixbus, mezzo di trasporto cui guarda una fascia più giovane. La convenzione ferroviaria consentirà sconti fino all’ottanta per cento sul prezzo base del biglietto a chi sceglierà le Frecce per arrivare e partire da Torino nella settimana della manifestazione. Per una piena fruizione del salone è però necessario registrarsi e ottenere il Free Pass, che permette di sfruttare al meglio tutti i servizi, di accedere alle promozioni con hotel e ristoranti, soprattutto di effettuare i test drive con auto a basse emissioni che potranno circolare nella Ztl e sulle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici. In passato siamo riusciti a coinvolgere oltre 500 mila persone (nell’ultimo anno, il 2019, furono oltre 700 mila, ndr), io credo che sia un obiettivo possibile anche per questa edizione”.