Linea audace e decisa. Un maggior spazio per i passeggeriFunziona solo con il termico, solo con l’elettrico o in abbinata
Era il 1998, marzo, e al Salone dell’Auto di Ginevra debuttò la Honda HR-V. La chiamarono “Joy machine”. Parola usata per identificare un modello giovane e polivalente, il primo crossover del segmento B. Tra tante auto una uguale all’altra si fece subito notare. Leggermente più alta da terra e caratterizzata dai colori sgargianti fu subito un successo anche se di nicchia. Esisteva solo a tre porte ed era subito riconoscibile da un alettone posizionato alla fine del tetto. E il solo propulsore disponibile era alimentato a benzina in un mercato che voleva prevalentemente i diesel. Ma questa volta gli uomini Honda non si sono fatti cogliere impreparati. La direzione presa è quella carbon neutral e del zero emission e loro ci sono. Da anni si stanno preparando. Già alla fine degli anni ’90 avevano la iSight ibrida e poi nei primi duemila la Civic ibrida. Oggi arriva la terza generazione proprio di HR-V. Con un design accattivante anche se non così dirompente come quello della prima Joy Machine.
Una linea audace ma decisa caratterizza un mezzo che porta in dote per la prima volta la trazione ibrida e maggior spazio per gli occupanti posteriori che hanno 35 millimetri in più per le gambe. Sembra cresciuta anche nelle dimensioni, ma non è vero, misura sempre quattro metri e 34 centimetri. E questo è un bene dato che la difficoltà di trovare un posteggio nelle grandi città è sempre più evidente.
Nuova HR-V ha una scocca più rigida e beneficia di migliorie alle sospensioni, allo sterzo e al sistema frenante. La potenza della frenata è garantita da un sistema che vanta dischi anteriori forati da 293 mm e dischi posteriori pieni da 282 mm. Inoltre, un servofreno elettrico su misura abbinato al sistema e:HEV controlla e modula i freni rigenerativi e idraulici, per offrire una sensazione di frenata fluida. Tra i dettagli che fanno la differenza il nuovo posizionamento del pedale del freno che riduce l’affaticamento del guidatore nei viaggi a lunga percorrenza. La propulsione è garantita da un sistema Full Hybrid efficace che permette di arrivare a percorrere sino a venti chilometri con un solo litro di benzina. Si tratta di un motore termico alimentato a benzina che si associa a due propulsori elettrici e:HEV (Hybrid Electric Vehicle). Ecco allora che HR-V può funzionare esclusivamente con il termico oppure con l’elettrico o in alternativa con entrambi nello stesso momento. Una scelta che il pilota non può fare autonomamente ma che viene demandata all’elettronica. D’altra parte anche le batterie si ricaricano autonomamente. Un po’ con la frenata rigenerativa e un po’ attraverso il motore a benzina da 1.5 litri. Insomma bisogna solo pensare a guidare.
E le prestazioni? La potenza e la coppia sono state portate rispettivamente a 96 kW (131 CV) e 253 Nm, mentre il rapporto finale della trasmissione è stato ridotto per ottenere performance di guida migliori. Il sistema di batterie e:HEV del nuovo HR-V ha una densità di energia superiore che permette al propulsore di generare una maggiore potenza. Il numero di celle della batteria è stato aumentato del 25%, passando dalle 48 celle della Jazz e:HEV alle 60 di HR-V. Su strada la nuova HR-V risulta piacevole da guidare anche se il motore termico quando in uso a velocità autostradali si fa sempre sentire a livello di sound. D’altra parte si tratta di una vettura che non è pensata per essere una stradista ma è invece una buona compagna di vita quotidiana. E su questo la qualità costruttiva Honda ci fa pensare di avere a che fare con un mezzo pensato per durare.