La Type 3, immatricolata il 2 gennaio 1893 ed esposta al Mauto di Torino, è la prima auto ad aver circolato sulle nostre strade. La 408 è invece la prima di una nuova specie, quasi un laboratorio di ciò che verrà.
Può far sorridere (o magari arrabbiare, in caso di nazionalismo) ma l’auto più antica – lasciamo da parte carri, carrozze e tricicli – esposta al Mauto di Torino è una Peugeot. È la bisnonna di tutte le autentiche vetture e, nonostante l’età, resta in ottima forma, tanto da concedersi ancora delle belle passeggiate con tutta la calma dei soli 2 cavalli del bicilindrico da 565 cc che la spinge. Type 3, immatricolata il 2 gennaio 1893, è ufficialmente la prima auto ad aver circolato sulle strade polverose del Regno d’Italia, con alla guida un nobile proprietario: il conte Gaetano Rossi, da Piovene Rocchetta, provincia di Vicenza, proprietario di una delle più famose aziende italiane di tessuti, la Lanerossi. Sono 130 anni che la Casa del Leone – fondata nel 1896 da Armand Peugeot quale reparto automotive dell’azienda metallurgica di proprietà – debuttò sul nostro mercato, introducendo la novità (sconvolgente, per l’epoca) di un veicolo a motore come alternativa alle carrozze trainate dai cavalli. Giusto rapportarsi a mamma Fiat: il primo modello – il 3,5 HP – risale al 1899 ed è pure esposto al Mauto. Erano i tempi in cui manco si immaginava cosa sarebbero diventate le automobili, ma a pensarci bene era fantascienza anche pensare sul finire dello scorso secolo (quello dei quasi due milioni e mezzo d’unità all’anno…) che un giorno Peugeot e Fiat sarebbero finite sotto lo stesso tetto di Stellantis. Capofila sia in Europa sia in Italia, rispettivamente dell’ex-PSA e dell’ex-FCA, ma – al di là di numeri e quote – con una differenza di visione. Mentre Fiat sta difendendo a oltranza le mitiche best-seller Panda e 500 (che nella variante elettrica sta andando bene anche fuori dai confini) ma attende ancora l’inizio – concreto – della nuova era, Peugeot sta spingendo come non mai e porta a casa validi risultati. A partire da 1.056.182 unità immatricolate nel 2022 con l’internazionalizzazione fuori dai mercati europei, cresciuta del 3,7% rispetto al 2021 e che rappresenta il 27,4% sul totale. Nella zona Europe Enlarged (UE più il Regno Unito e mercati minori), Peugeot ha venduto 772.466 macchine con 208. Bene il collaudato 2008 (terzo tra i B-SUV, stesso risultato per e-2008), 308 (sul podio delle segmento C, al primo anno completo sul mercato, con quasi 100.000 macchine), 3008 (quarto posto tra i C-SUV ibridi plug-in) e Partner/Rifter (secondo tra i C-Van). Fa scalpore quanto ha combinato la 208: è risultata l’auto più venduta in Europa da gennaio a dicembre 2022, rompendo il regno incontrastato della Volkswagen Golf che durava dal 2008. Come la variante a batterie e-208 è stata la migliore nel suo segmento. Anche in Italia – secondo mercato mondiale per la Casa dopo la Francia – la 208 si è comportata bene, chiudendo al decimo posto la classifica delle auto più vendute. In questa serie di risultati positivi, c’è un elemento che colpisce: la soddisfazione per una buona gestione del passaggio dal termico alle zero emissioni. «In un contesto mondiale molto difficile, ci sono tre elementi che ci rendono particolarmente orgogliosi. Peugeot è stata in grado di aumentare le vendite nei paesi extraeuropei di circa il 4%, sta interpretando bene le nuove prospettive avendo piazzato un veicolo elettrificato su cinque venduti in Europa e la e-208 è diventata leader nel vecchio Continente» sottolinea Linda Jackson, CEO della Casa. Questo sarà l’anno della 408, le cui consegne sono iniziate nelle scorse settimane: un mix (azzeccato) tra un Suv-crossover e una berlina ai limiti della coupé, con la carrozzeria rialzata e molto funzionale. «E’ la prima auto di una nuova specie» ha spiegato Linda Jackson, lasciando intendere che questo ‘laboratorio’ sulla 408 potrebbe servire per nuovi modelli ma soprattutto per spostare la Casa del Leone verso la fascia premium. Un traguardo non semplice ma per il marchio più forte di Stellantis è praticamente un obbligo. Per ragioni di storia, di una presenza internazionale già forte, di potenzialità produttiva, di posizionamento all’interno della famiglia. Mostrando l’immaginifico Inception Concept all’ultimo CES di Las Vegas, Carlos Tavares (Ceo di Stellantis) non ha avuto paura a sbilanciarsi. “Il nostro approccio all’elettrificazione sarà Fast and Furious”. Del resto, il simbolo di famiglia è un Leone.