Aumentato all’80% il target di vetture Bev da raggiungere nel 2030. Ma continua lo sviluppo dei motori termici. Intanto assalto al Vaticano.
Avolte bastano piccoli numeri per capire l’aria che tira. Quindi le 40 auto 100% elettriche fornite da Volkswagen alla Città del Vaticano – oltre a rappresentare un’eccellente arma di marketing – sono l’espressione di quanto sia importante venire incontro alle strategie di decarbonizzazione delle piccole aziende come di uno Stato, per quanto limitato come quello della Chiesa. Quindi, entro il 2024 la Casa tedesca consegnerà i modelli della sua famiglia elettrica (ID.3, ID.4 e ID.5) alla Città del Vaticano, fortemente impegnato nell’implementazione di soluzioni innovative e sostenibili che permettano di ridurre, concretamente, l’impatto delle attività umane sul pianeta. Non a caso, la mobilità è messa al centro di un programma specifico denominato “Conversione ecologica 2030”, che mira a ridurre l’impronta di CO2 del parco veicoli dello Stato. La lunga premessa per dimostrare che la rotta sia per una Nazione che si estende su un quartiere di Roma sia per la Germania o l’Italia è identica e il maggiore player europeo ne tiene conto in modo fondamentale, sfruttando l’occasione per migliorarsi. “Il settore affronta sfide complesse in quanto sta vivendo una trasformazione che viene condotta in condizioni di business difficili. È ancora più importante preparare i nostri singoli stabilimenti e la rete di produzione per il futuro. Nel contesto del programma strategico, il piano di assegnazione dei veicoli recentemente approvato dà un contributo sostanziale a un marchio forte e competitivo come il nostro” dice Thomas Schäfer, CEO di Volkswagen . Da qui la scelta di accelerare sul fronte delle auto elettriche, con un nuovo e più ambizioso obiettivo di vendita in Europa: nello specifico, la Casa tedesca punta a fare in modo che nel 2030 l’80% delle auto vendute siano modelli elettrici. Nell’ambito della strategia Accelerate di Volkswagen, svelata nel 2021, il target per il 2030 era del 70%. La sfida è molto complicata: nel 2022, il marchio ha consegnato globalmente circa 330 mila elettriche su di un totale di circa 4,56 milioni di veicoli. Per quanto si è trattato di un aumento, in termini di volume del 23,6% sul 2021, la quota di elettriche sul totale è inferiore al 10%. In questo scenario, si sta imponendo l’idea forte della transizione come processo ordinato, con ben 180 miliardi di euro di investimenti tra il 2023 e il 2027 – per l’intero gruppo – dedicati alla digitalizzazione e alla fabbricazione di batterie dei veicoli ad emissioni zero del gruppo. Va anche detto che contemporaneamente non si trascura lo sviluppo dell’ultima generazione di motori a combustione – peraltro destinata a uscire di scena – perchè bisogna stare realisticamente sul mercato. La notizia di fine 2023 è che la Casa di Wolfsburg ha lanciato un ‘berlinone’: quando continuano a spuntare, uno dopo l’altro, Suv medio-grandi o proprio maxi. Invece ecco una fastback quale la ID.7, lunga 496 cm e con un passo di 297 cm, destinata a competere in primis con Tesla Model 3. Le buone premesse ci sono, tenendo dritta la rotta storica della Casa: linee esterne senza forzature né colpi d’ala (a parte, forse, il tetto panoramico che può diventare trasparente o opaco con il comando vocale ‘Hey Ida’ o un cursore touch), mentre essendo alta 153 cm è la più bassa di tutta la famiglia ID con un Cx di 0,23. Il design minimalista ma ben ricercato in abitacolo con un inserto di materiale pregiato che percorre tutta la plancia. Lo spazio è abbondante anche per chi siede dietro. Il bagagliaio, in configurazione normale, ha 532 litri di capacità. Inedita la scelta di porre davanti a chi guida un piccolo display che fornisce solo le informazioni essenziali, poiché tutte le altre sono rappresentate nell’head up display con realtà aumentata che è di serie. L’evoluzione contagia anche il display centrale dell’infotainment che arriva a 15”, reattivo ai comandi e un mare di funzioni. I 286 cavalli e i 545 Nm del motore elettrico posteriore possono prodursi in prestazioni di rilievo (lo 0-100 km/h dichiarato è di 6,5 secondi), ma il valore evidente della ID.7 risiede nell’equilibrio generale, classicamente Volkswagen. La ID.7 si guida facile, regala sicurezza anche sotto la pioggia torrenziale del nostro test intorno a Marsiglia, appare più leggera dei 2.200 kg di massa e si destreggia agilmente nelle curve: un’ammiraglia vecchio stile, ‘elettricamente contemporanea’, che trova il suo habitat ideale nei tratti veloci dove il comfort dell’abitacolo e la guida assistita di Livello 2 fanno macinare km in serenità. Sui 150 km del test, il computer di bordo ha mostrato un consumo fra i 18,5 e i 19,5 kWh/100 km, ma non ci siamo risparmiati. Secondo i dati della Casa, la ID.7 può percorrere, in media, 621 km con una ricarica: in corrente alternata, accetta fino a 11 kW, alle colonnine in corrente continua, invece, si può caricare fino a 175 kW, il che significa che il passaggio “10-80%” si può effettuare in 30 minuti circa. Al momento, la ID.7 è proposta solo in allestimento Pro a 64.850 euro con un ricco equipaggiamento di serie che include tutti gli Adas del gruppo. Tante le personalizzazioni per l’estetica e il comfort raccolte in pacchetti, non certo a buon mercato. Nel 2024 arriveranno anche le versioni Pro S (con batteria da 86 kWh che promette percorrenze di 700 km), Gtx bimotore (con 340 cavalli complessivi e trazione integrale) e la wagon Tourer che per quanto camuffata, a nostro avviso, mostra maggiore personalità stilistica della berlina.