Il convegno nella sede di Ac Milano fra elettrificazione e nuove tecnologie“. La transizione è una grande opportunità per tutti”. Il ruolo della sicurezza.
Il futuro della mobilità: come ci muoveremo nei prossimi anni?”. Una domanda che in molti automobilisti si pongono specialmente quando si apprestano a sostituire la propria quattroruote. D’altra parte per gli italiani si tratta dell’acquisto economicamente più importante dopo quello della casa. Per cercare una risposta a questa domanda “Il Foglio” ha organizzato un convegno nella storica sede dell’Automobile Club Milano. “La certezza di come ci muoveremo nei prossimi anni – ha esordito il Presidente di Ac Milano, Geronimo La Russa- non ce l’ho, però ho una convinzione: l’auto sarà ancora per lungo tempo protagonista perché è uno strumento di libertà che non può essere ingabbiato in scenari ideologici o improvvisati. La mobilità è importante, è un diritto di tutti e va gestita con attenzione e correttezza nel rispetto delle regole”. Ma quale futuro ci aspetta tra elettrico, ibrido e termico? “L’elettrificazione – ha spiegato Michele Crisci, Presidente e a.d. di Volvo- è per noi una scelta, come la sicurezza. Già nel 2019 abbiamo annunciato che tutte le future Volvo sarebbero state elettrificate. Dal 2030 in avanti produrremo solo elettriche. Ma il nostro concetto di sostenibilità va oltre la motorizzazione delle vetture. È un impegno a 360 gradi: dai fornitori alle concessionarie. Nel mondo i trasporti sono integrati. Nei prossimi anni si andrà da Milano a New York in poche ore, i treni saranno sempre più veloci e mi immagino che se sarai un cliente Volvo ne avrai una a disposizione ovunque. Questa trasformazione -ha concluso Crisci- è un’opportunità per tutti noi”. Un concetto ribadito anche da Giuseppe Mazzara, marketing communication director di Kia. “Su 4,3 milioni di vetture elettrificate Kia vendute nel 2030, 1,6 milioni saranno full electric”. Ha spiegato Mazzara. Le infrastrutture oggi non offrono ancora la piena sicurezza per la scelta 100% elettrica. Anche trovando la colonnina, la procedura di ricarica rischia di essere complessa e poco fluida. Per questo a ottobre lanceremo Kia Plug&Charge, un servizio che consente ai clienti della EV9 di ricaricare alle stazioni pubbliche senza complicazioni. Il futuro della mobilità è una grande opportunità per tutti. Mettendomi nei panni del cliente finale io vedo uno scenario molto sostenibile per l’ambiente, silenzioso e interconnesso. Le auto diventeranno come un cellulare e comunicheranno tra loro, consentendo al conducente di usufruire della guida autonoma e di ammirare il panorama che lo circonda”. Insomma tanta tanta tecnologia che sarà sempre più necessaria e lo ha sostenuto Maurizia Bagnato, sales e innovation director di Bosch. “Investiamo ogni giorno per rendere le auto più sicure a partire dall’ABS, che abbiamo lanciato alla fine degli Anni Settanta per poi proseguire con l’ESP, il sistema di controllo elettronico della stabilità – ha spiegato la manager di Bosch -. Telecamere, sensori e radar sono il nostro pane quotidiano. Adesso abbiamo dei radar che lavorano con l’intelligenza artificiale: sono una grande evoluzione e permettono una maggior precisione. Il nostro approccio è a step, per gradi. E’ necessario acquisire esperienza e confidenza con la tecnologia: per questo siamo partiti con le sperimentazioni in ambienti circoscritti, come l’area dell’aeroporto di Stoccarda dove l’auto va a parcheggiare da sola”. La tecnologia a bordo delle auto è una vera risorsa e se l’obiettivo è quello di ridurre o persino annullare gli incidenti vede tutti d’accordo, per prima proprio la Polizia Stradale che nella quotidianità è al servizio degli automobilisti. “Analizzando i dati Istat 2022 ci rendiamo conto che il numero di incidenti e di morti è ancora elevato”. Ha illustrato Carlotta Gallo, dirigente della Polizia Stradale. “Quando si parla di sicurezza vanno considerati tutti gli elementi: infrastrutture, veicolo e comportamenti dell’uomo. Se la tecnologia ci aiuta, noi riusciamo a effettuare un controllo sempre più mirato. Ad esempio con gli ultimi sistemi di cronotachigrafo installati sui camion, il mezzo dialoga direttamente con le nostre pattuglie mandando un alert. Questo ci facilita enormemente il lavoro. Nel 2022 ci sono stati 32mila incidenti che hanno avuto come causa la distrazione: deve cambiare l’approccio. L’incidente non è una fatalità, dobbiamo avere la consapevolezza che si può evitare”.