Design, spazio e prestazioni sono importanti, ma nel mondo delle auto elettriche il primario elemento – al di là del prezzo – resta l’autonomia.
Per motivi tecnici e anche psicologici: inutile negare che sino a quando non si cambia stile di guida e si impara a programmare i lunghi viaggi, un po’ di ansia è inevitabile.
In attesa di avere sul mercato delle ‘piccole’ a grande autonomia (e buon prezzo), la certezza in materia è data dai modelli premium, Suv in primis che a fronte di costi elevati (scontati) assicurano più di 400 km reali di percorrenza, viaggiando in totale comodità e togliendosi pure qualche sfizio velocistico.
Su questo fronte, Audi si è portata avanti nel lavoro perché la e-tron – madre di tutte le elettriche – risale al settembre 2018. Poi sono arrivate la e-tron Sportback e la e-tron GT, anche qui a tracciare rispettivamente la rotta delle Suv-coupè (mai così di tendenza) e delle sportive a zero emissioni, con prestazioni incredibili nella variante RS. Ma quella della Q4 e-tron è decisamente la sfida di marketing più interessante che va oltre la (corretta) definizione del modello che dà Audi: la prima sport utility premium, a zero emissioni, nativa elettrica. Compatta per dimensioni esterne che ne fanno una segmento C (lunghezza 459 cm, larghezza 186, altezza 161) con un passo da 276 cm, punto di partenza per un’abitabilità a livelli della Q7. È bella da vedere, tecnologicamente all’avanguardia, piacevole da guidare: non è la sola Audi così, non è la sola premium così.
Ma sono due i numeri che esprimono la sfida, che in un mercato in costruzione (nel primo semestre, le BEV non superano il 3,4% sul totale italiano e nella top ten delle auto immatricolate, l’unica premium resta la Tesla 3), proveranno a fare la differenza: 520 km di autonomia e 45.700 euro, il costo della entry level. La versione che la Casa di Ingolstadt prevede sia richiesta dal 40% dei potenziali acquirenti – la 40 e-tron Business Advanced da 204 Cv – ha un prezzo di 51.100 euro. Vale la pena approfondire il doppio concetto, che non vale solo per la Q4 e-tron. L’autonomia, ben sfruttata (ormai bisogna entrare nell’ordine di idee che guidando in un certo modo si arriva come promesso, in caso contrario non è possibile), è l’arma fondamentale sin quando la scarsità di colonnine di ricarica condizionerà l’Italia. Non è una fissazione dei detrattori di auto elettriche, perché se si guarda la loro ripartizione nei vari Paesi europei, si nota come il Continente viaggi a due velocità distinte.
Secondo un recente report di Acea (l’Associazione Costruttori Europei di Auto) il 70% di tutte le stazioni di ricarica nell’UE è concentrato in sole tre Nazioni: Olanda (66.665 unità), Francia (45.751) e Germania (44.538) che insieme costituiscono appena il 23% della superficie totale dell’Unione Europea. Il 30% delle infrastrutture è sparso nel restante 77% del Continente. Il nostro Paese si trova al quarto posto con 13.073 impianti (pari al 5,8% di tutte le colonnine in Europa), ma resta notevolissimo il divario con i migliori, tanto più pensando a quanto sia piccola l’Olanda. Ergo, al di là dei sistemi di ricarica veloci, degli accessi gratuiti a questa o quella rete di colonnine, dei tecnici che installano wall box (più o meno è diventato un classico, per tutte le Case) a rendere di buon umore è la certezza di poter viaggiare – senza tensione, non solo in città ma su medie-lunghe distanze e la Q4 e-tron dà garanzie sul tema, con i già citati 520 km.
Come Audi rappresenta un esempio di marketing per aver creato un mondo di servizi, di sistemi di noleggio o acquisto, di agevolazioni per superare le prevenzioni (ancora molto diffuse, soprattutto in provincia, al Sud e tra gli automobilisti over 50) verso il pianeta a zero emissioni. Se la mettiamo sul concreto ecco che la 40 e-tron Business Advanced da 204 CV può essere pagata 499 euro al mese, per tre anni, con un canone ‘all inclusive’, impensabile solo qualche anno fa. “Facciamo tutto per far capire al cliente che la mobilità elettrica non sarà un problema suo, ma del costruttore” sottolinea Fabrizio Longo, n.1 di Audi Italia.
Corretto e meritevole, pensando che nel dover seguire la nuova rotta i costruttori ne hanno già parecchi di problemi.