Soltanto un taglio deciso delle accisepuò davvero aiutare gli automobilisti italianiche sono ancora i più tartassati d’Europa
Più che una rivoluzione, quella della mobilità sembra una corsa a ostacoli. Prima la pandemia, poi la mancanza di microchip e, ora che gli effetti di quei cataclismi non sono ancora finiti, che la mancanza delle materie prime si acuirà per la guerra (trovate un bell’articolo su ilfoglio.it), ecco anche il caro carburante. Per non parlare degli incentivi che un giorno ci sono e l’altro no. Adesso sono stati stanziati, ma dovremo capire bene per chi e in che modo. Così provate a mettervi nei panni di chi vorrebbe tanto cambiare auto. Entrate in un concessionario e chiedete quando sarebbe disponibile l’ultimo modello che avete visto in qualche pubblicità. Voi avreste anche tutte le carte in regola per accedere al finanziamento, addirittura sareste disposti a pagare in contanti l’auto. Non c’è nulla da fare. Dovete attendere. Fino a quando non è chiaro. Qualcuno comincia a sospettare che le case stiano cominciando a produrre solo su ordinazione. Come andare dal sarto a farsi cucire un abito s u misura. Scegliete la stoffa, i bottoni, il modello, vi fate prendere le misure, versate un acconto e ripassate la prossima stagione. Alta sartoria, beninteso, non come a Seul dove vi prendono le misure al mattino e in serata avete la giacca in albergo. Con l’auto potrebbe avvenire lo stesso. Ma non se volete una Ferrari, una Lamborghini, una Rolls, auto ad altissima personalizzazione. No, può capitare così anche con una 500, una Panda, una Jeep.
Come se non bastasse ecco arrivare il caro benzina, proprio in un momento in cui l’auto stava acquistando la sua centralità per spostamenti casa-lavoro, weekend, vacanze, è arrivato il caro carburante che non potrà certo essere risolto dal calo di 15 centesimi a litro proposto dal Governo. Il risparmio medio, secondo i calcoli di facile.it, sarebbe di 11 euro al mese. L’intervento porterebbe i prezzi alla pompa a circa 2 euro al litro nella modalità self. La spesa media mensile per fare rifornimento oggi è arrivata a 167 euro per la benzina e 160 euro per il diesel. Con i prezzi calmierati, in un mese un automobilista spenderebbe, in benzina circa 36 euro in più (+30%) rispetto allo scorso anno; 44 euro in più (+42%) se si tratta di diesel.
Come già raccontato da il Foglio nei giorni scorsi il prezzo industriale italiano dei carburanti è generalmente più basso che nel resto della Ue, ma poi arrivano le accise che pesano il 55% sul prezzo finale. Solo abbattendo le accise si potrebbe dare un vero aiuto agli automobilisti italiani.