Dal 7 luglio tutte le auto di nuova produzione dovranno montare gli aiuti alla guida Ci sarà anche la predisposizione per l’Alcolock: se non si è sobri l’auto non partirà.
Se da una parte si cerca di rendere la mobilità sempre più sostenibile dall’altra si cerca di ridurre ai minimi termini la mortalità dovuta agli incidenti stradali. L’assemblea generale dell’ONU nel 2020 ha proclamato la “ Decade of action for road safety 2021-2030” con l’ambizioso obiettivo di ridurre del 50% entro la fine del decennio i morti sulle strade. Secondo l’OMS si parlava di oltre un milione di vittime a livello globale. L’agenda è dettata dall’Europa che ha chiesto di azzerare la mortalità dovuta a incidenti entro il 2050. Dietro tutto questo ovviamente anche motivi economici dato che le cure ospedaliere costano tanto, troppo. Il 7 luglio 2024 è una data fondamentale. Si parla di GSR phase 2 ( General Safety Regulation). Infatti entreranno in vigore le nuove prescrizioni del Regolamento europeo 2019/2144 sugli Adas obbligatori nelle auto di nuova immatricolazione. Con una piccola deroga per finire gli stock di auto già prodotte. Ma cosa fanno gli A.D.A.S. – Advanced Driver Assistance Systems -? Aiutano l’automobilista durante la guida quotidiana. I primi sistemi di “assistenza” erano decisamente primitivi rispetto a quelli attuali. Spesso si trattava di optional costosi a cui molti rinunciavano e quasi sempre erano destinati alle ammiraglie come la Mercedes Classe S su cui nel 1998 debuttò il “Tempomat” con regolazione della distanza. Matorniamo ai giorni nostri, al 7 luglio 2024.
L’introduzione si applica ai nuovi veicoli e nessuna messa a norma è prevista per quelli già esistenti. E’ un dato di fatto: della tecnologia oggi ci si può fidare, lo facciamo tutti i giorni nella nostra vita quotidiana. In ogni caso non stiamo, ancora, parlando di guida autonoma totale ma di un prezioso ausilio alla sicurezza in cui è comunque richiesta una costante vigilanza da parte dell’automobilista. Ma entriamo nel dettaglio dei sistemi di bordo che saranno obbligatori dal prossimo 7 luglio. Tra questi la predisposizione per il montaggio di un sistema Alcolock con interfaccia e cablaggio per agevolare la successiva installazione di un dispositivo che impedisce al conducente in stato di ebbrezza di avviare il veicolo. Poi sarà obbligatorio il montaggio all’origine di una Blackbox ovvero una scatola nera come quella degli aerei in grado di rilevare velocità, decelerazione, accelerazione, ribaltamento e l’attivarsi di diversi dispositivi (airbag, fari, indicatori di direzione, ecc.) prima durante e dopo un incidente.
La registrazione verrà conservata nel veicolo da 5 secondi prima dell’evento sino al termine dello stesso. Non mancherà il sistema di adattamento intelligente della velocità che la limita in funzione della segnaletica stradale. A questo si aggiunge un sistema di avviso di disattenzione e stanchezza del conducente che analizza il comportamento dello stesso monitorando i segnali di diminuzione della concentrazione emettendo un segnale acustico e visivo che invita a fare una pausa. Prezioso inoltre il “sistema di rilevamento in retromarcia” tramite sensori o telecamere che può arrivare a frenare automaticamente se nota la presenza di oggetti dietro il mezzo. Infine non si può non menzionarlo, con tutta questa elettronica diventa indispensabile il software che protegge il veicolo da attacchi informatici degli hacker. E infatti dal prossimo 7 luglio questo e altro saranno di serie. E se una volta i sistemi più evoluti erano destinati solo alle ammiraglie adesso Costruttori come Kia offrono di serie su tutta la gamma a partire dalla piccola Picanto questi dispositivi.
Lo sanno bene gli uomini di Fiat che hanno modificato a Pomigliano (NA) le linee di produzione di Panda e si sono inventati Pandina che dotata di tutti questi sistemi andrà avanti a essere prodotta. “Il 90% degli incidenti stradali è attribuibile all’errore umano. È anche per questo che ci impegniamo per rendere la mobilità sempre più sicura e a zero incidenti, ampliando il nostro portfolio con sistemi che proteggono gli utenti della strada e perfezionando costantemente le funzioni già esistenti. L’obiettivo dell’Unione Europea, con l’introduzione di questi nuovi requisiti tecnici, va nella stessa direzione, ossia di contribuire a ridurre in modo significativo il numero di decessi e di lesioni gravi sulle strade” ha commentato Camillo Mazza, General Manager di Robert Bosch GmbH Branch in Italy.