La svolta ecosostenibile del reparto automotive porta all’utilizzo di ogni materiale. La plastica ora è quella delle vecchie bottiglie riciclate o raccolte negli oceani
C’è chi (ri)utilizza il caffè e chi preferisce i pomodori. Qualcuno invece raccoglie la plastica dagli oceani, ma ormai tutto, prima o poi, sale a bordo delle vetture più moderne e green, partecipando attivamente alla svolta sostenibile del comparto automotive. Concentrati in primis sui motori elettrici in particolare e sull’elettrificazione in generale, sempre più spesso i costruttori di automobili affrontano la questione ambientale favorendo l’uso di materiali riciclati. Pensate, c’è addirittura chi porta il tema della sostenibilità a un livello superiore, pensando oggi agli adulti di domani. È Mattel, che ha da poco annunciato un nuovo Camion per il riciclo dei rifiuti nella linea di balocchi Matchbox, realizzato con plastica riciclata e realizzato con l’80% di plastica biocircolare certificata. Di più. Per i garage dei più piccoli propone anche veicoli elettrici realizzati con zinco riciclato e persino una macchinina Tesla Roadster CarbonNeutral, confezione compresa, come la nuova linea Mega Bloks Green Town certificata da Natural Capital Partners, i massimi esperti di carbon neutrality e climate finance. I suoi mattoncini sono progettati appositamente per aiutare a insegnare comportamenti ecogreen ai più piccoli, attraverso schemi di gioco come la raccolta differenziata, l’uso di mezzi di trasporto elettrici, la protezione delle api mellifere e la scelta di fonti di energia rinnovabile. Mattel segue una precisa road map: raggiungere il 100% di materie plastiche riciclate, riciclabili o a base biologica per tutti i prodotti e imballaggi entro il 2030.
“La sostenibilità è un viaggio che noi stiamo vivendo”, come dice Amy Frascella, Chief Designer Colors and Materials Land Rover, fra i primi ad azzardare (sì, appena qualche anno fa era un azzardo) la proposta di un nuovo tessuto prodotto con fibre naturali e materiali più sostenibili. Il Premium Wool Textile dell’azienda danese Kvadrat, un blend creato aggiungendo alla lana un altro tessuto, chiamato Miko Microfibre Suede, realizzato con bottiglie di plastica riciclata, la ricerca di una maggiore sostenibilità nei processi produttivi è diventata ormai un concetto fondamentale.
La neutralità carbonica è la chimera che tutti vogliono e tutti inseguono. Ma affinché la produzione dei veicoli sia davvero ecologica deve tenere in considerazione l’intera filiera produttiva, senza tralasciare la questione rifiuti e l’utilizzo di materiali riciclati. Tuttavia, questo processo, portato su larga scala, è ancora un po’ complicato a causa delle normative stringenti in materia di emissioni e odori. Nel caso del polipropilene poi, l’uso di materiali riciclati si complica ulteriormente per il degrado subito durante le ulteriori fasi di lavorazione. Per riciclare, le materie prime devono essere di qualità sufficiente altrimenti va applicato un metodo di riciclo chimico che squalifica il tutto. Infatti, una delle nuove sfide è proprio capire come alzare la percentuale di materiali plastici riciclati utilizzabili, perciò si stanno testando fibre ottenute da porzioni inutilizzate di cocco, lino, barbabietola o fondi di caffè, quali riempitivi della plastica in uso.
Fra i più attivi in questo campo c’è sicuramente l’americana Ford che, oltre ad aver reso un manifesto il modello Eco Sport il cui abitacolo è di plastica tutta riciclata, con tappetini derivati dal riutilizzo di 470 bottigliette, sta sviluppando un intero programma per accelerare lo sviluppo di materie plastiche ricavate al 100% da fibre vegetali, collaborando con aziende come Coca-Cola e Procter & Gamble. E con Heinz, il marchio delle salse leader mondiale, che ha sviluppato un metodo per ricavare bioplastiche dalle fibre del pomodoro, riciclando così bucce, gambi e semi delle oltre 2 milioni di tonnellate usate ogni anno nella produzione del ketchup. Con McDonald’s inoltre, negli USA, ha attivato un progetto per trasformare gli scarti del caffè in materiale durevole, destinato ad alcune parti del veicolo. Nella fattispecie, si tratta del pergamino, cioè la pellicola che avvolge i chicchi di caffè che, se cucinato con plastica e altri additivi, può essere impiegato in componenti finora inesplorate come gli alloggiamenti dei fari. Risulterebbe il 20% più leggero, con migliori proprietà termiche e richiederebbe fino al 25% di energia in meno per la produzione.
Il produttore di pneumatici Continental sposa la tecnologia ContiRe. Tex che utilizza filato di poliestere ricavato, senza alcun passaggio chimico intermedio, da vecchie bottiglie in PET non riciclabili in altro modo. Volvo a partire dal 2025 annuncia che almeno il 25% della plastica utilizzata all’interno di ogni nuova lanciata sul mercato sarà ricavata da materiale riciclato. Hyundai taglia l’utilizzo di plastica del 20% passando a ECONYL, un filato riciclabile all’infinito e derivato dalle reti da pesca in nylon, pulite, selezionate e riciclate dall’organizzazione Aquafil. Un po’ come Lancia Ypsilon, che si chiama Ecochic anche perché unisce eleganza a sostenibilità scegliendo per i propri sedili il tessuto SEAQUAL YARN, materiale derivato dalla plastica raccolta nelle acque del Mediterraneo, mixato in tessitura con altre fibre ecologiche. Ogni vettura prodotta libera il mare da circa 1kg e mezzo di rifiuti e contribuisce a porre rimedio alla stupidità umana perpetrata da chi, ancora oggi, insiste a trattare il Pianeta come una grande pattumiera.