L’ad Toro: “La nostra migliore soddisfazione è ricevere dei post sui social con foto dei clienti che inquadrano il cruscotto che segna 1.032 km fatti con un solo pieno di benzina. L’e-Power è la strada perfetta”.
Dopo anni obiettivamente non facili, è un buon momento per Nissan. Cinque vetture in rampa di lancio, e tante novità tecnologiche stanno facendo crescere il brand nel nostro Paese in misura maggiore dell’intero mercato: +28,94% nei primi sette mesi del 2023 rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. E luglio ha segnato numeri importanti: 2.816 immatricolazioni con un +43,82% rispetto allo stesso mese 2022. La Casa giapponese è tornata a superare il 2% di quota sul mercato nazionale. “È il frutto di un impegno senza precedenti perché in una sola stagione abbiamo messo sul mercato il Juke ibrido, la Qasqhai e-Power, l’elettrica Ariya, l’X-Trail e-Power e la nuova Leaf. In tutto questo, aumenta il peso dei nostri veicoli elettrificati: in Italia siamo vicini al 44% sul totale delle vendite – di cui il 3,4% elettrico – mentre noi raggiungiamo il 66%, in stragrande maggioranza ibrido”, sottolinea Marco Toro, presidente e amministratore delegato di Nissan Italia. Sicuramente, l’innovativa motorizzazione e-Power sta aiutando nella crescita. “Verissimo: più di 9.000 clienti tra Qashqai e X-Trail hanno scelto questa tecnologia: non ci stupisce, perché Nissan ha inventato i crossover, ora li abbiamo elettrificati e quindi siamo al centro del mercato. La Qashqai in particolare per oltre la metà delle vendite viene preferita con questa alimentazione. L’aspettavamo dal 2017 e i risultati sono arrivati. Tra l’altro, la nostra migliore soddisfazione è ricevere dei post sui social con foto scattate dai clienti che inquadrano il cruscotto che segna 1.032 km fatti con un solo pieno di benzina. Dimostra che l’e-Power è una soluzione perfetta, rappresenta la migliore transizione possibile verso l’elettrico puro”. Nel cielo sereno, Toro scorge comunque la nuvola di un Paese tra i più lenti in Europa nel passaggio alla nuova era. “Ci sono più ragioni. L’informazione poco precisa o proprio non corretta fa i suoi danni, ma i motivi fondamentali del ritardo sono due, a mio avviso. La prima è rappresentata dal sistema degli incentivi: non sono strutturali come in altre Nazioni ma vanno e vengono creando instabilità sul mercato. E non possono bastare ma devono essere integrati dallo sforzo delle Case nel rendere più competitivo il prezzo di una vettura elettrica rispetto al modello tradizionale. Ma è anche vero che si fa un gran parlare dei costi elevati, senza considerare una valutazione a lungo termine. Oggi anche con i prezzi dell’energia alti, il risparmio annuale sui rifornimenti rispetto a una vettura a benzina è del 30%, i tagliandi costano mediamente il 50% in meno, e in molti casi non si pagano i parcheggi sulle strisce blu. Ciò significa secondo i nostri conteggi, un risparmio medio di 2 mila euro l’anno ossia 20mila in un decennio”. Sin qui, è la prima ragione della mancata crescita: la seconda? “È un discorso molto complicato. Sulla diffusione delle colonnine di ricarica stiamo recuperando il tempo perso, non tanto per i numeri dei punti di rifornimento che stanno crescendo ma per la tipologia degli stessi e la loro ubicazione, visto che per trovare la quadra servono impianti ad alta potenza e una maggiore presenza in autostrada. Ci sono 750 milioni del Pnrr per lo sviluppo della rete di ricarica elettrica: occorre usarli subito e non disperderli”. Poi c’è il capitolo delle batterie, molti si attendono la svolta con quelle allo stato solido. “Hanno ragione e Nissan è molto avanti su questo. Abbiamo una giga factory a Sunderland in Inghilterra dedicata alla fabbricazione di batterie allo stato solido che, grazie alla loro densità e ai materiali utilizzati per costruirle, costeranno meno della metà rispetto a quelle attuali – spiega Toro – un grande vantaggio considerando che oggi l’80% del valore di una vettura elettrica dipende dalla batteria. Quanto alla ricarica, questa tecnologia consente di fare il pieno in un terzo del tempo necessario oggi. Le prime Nissan dotate di batterie allo stato solido arriveranno nel 2028, e nel 2030 tutte le nostre auto avranno questa tecnologia”. Quanto alle strategie per il futuro, si parla da tempo del ritorno dell’iconica Micra con la missione di riportarla ai fasti originari, dopo che l’ultima generazione ha mancato nettamente il bersaglio. “L’erede arriverà nei prossimi anni, elettrica per il segmento B e in configurazione crossover sempre per utilizzare al meglio il nostro dna. Quanto al mercato, Nissan sta lavorando alla riduzione dei prezzi dei motori per le vetture ibride. Il nostro obiettivo è arrivare nel 2026 a vendere una Qashqai e-Power allo stesso costo di una Qashqai con motore termico tradizionale”. Anche questo concetto merita due parole in più: pian piano l’intera gamma Nissan andrà elettrificandosi, ma fino ad allora il cliente continuerà ad avere la massima libertà di scelta “perché ci sono esigenze specifiche di mobilità a cui dobbiamo ancora rispondere”. Libertà di scelta che continuerà a coinvolgere anche i motori termici che resteranno nella gamma e si adegueranno alle normative Euro7. “Per il momento proseguiamo la strada verso l’omologazione Euro7, rispondiamo a quello che tecnicamente richiede l’Europa fin dove e quando possibile – spiega Toro – Abbiamo già escluso il motore a gasolio dalle nostre offerte ma manterremo il benzina il più a lungo possibile e fin quando ci sarà permesso, dopodiché si parlerà solo di Nissan elettriche”. Come definisce oggi il marchio Nissan? “Siamo un brand giapponese con garbo, che ama rendere emozionante ogni crossover elettrificato”.